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Fate un lockdown e fatelo presto, l'appello di scienziati e governatori

23 ottobre 2020 | 16:45

Ormai le mezze misure contro il coronavirus non bastano più. Firmato: 100 scienziati che hanno lanciato un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al premier Giuseppe Conte. I tempi dei coprifuoco a macchia di leopardo e della didattica a distanza per le scuole superiori e le università sono finiti: ora servono interventi drastici e subito, al massimo entro pochi giorni, per scongiurare centinaia di decessi al giorno per Covid-19 in Italia.

La mappa (in divenire) delle misure prese dalle singole Regioni - Fate un lockdown e fatelo presto, l'appello di scienziati e governatori

La mappa (in divenire) delle misure prese dalle singole Regioni

IN LOMBARDIA 5 MILA NUOVI POSITIVI, MILLE A MILANO
Un grido d’allarme condiviso anche dagli enti locali:
  1. in Campania, il governatore Vincenzo De Luca, che ha chiesto al premier un lockdown totale e di bloccare gli spostamenti tra le regioni, descrivendo una situazione drammatica;
  2. in Lombardia Attilio Fontana ha detto che nella sua regione sono 5 mila i nuovi positivi, di cui circa un migliaio a Milano;
  3. intanto la Sardegna va verso il blocco di traghetti e aerei;
  4. mentre la Calabria da lunedì 26 ottobre adotta coprifuoco e didattica a distanza;
  5. anche la Sicilia pensa di inasprire le limitazioni ai movimenti;
  6. nel Lazio da venerdì 23 ottobre avvio del coprifuoco dalle 24 fino alle 5, da lunedì didattica a distanza per le scuole secondarie superiori e università, a Roma alcune piazze della movida dalle 21 alle 24 saranno transennate per evitare gli assembramenti: piazza Campo dei Fiori, via del Pigneto, piazza Madonna dei Monti e piazza Trilussa a Trastevere;
  7. in Piemonte nei fine settimana chiusi tutti i centri commerciali, rimangono aperti solo alimentari e farmacie, i generi di prima necessità, mentre a Torino stretta sulla movida: accesso consentito, dalle 22.30 alle 5, solo a residenti e a chi va a far loro visita o nei locali pubblici e solo per il tempo della consumazione al tavolo e a chi fa consegne a domicilio, chiusura anticipata alle 22.30 per le attività di vendita da asporto, diverse dagli esercizi pubblici;
  8. sul fronte della Liguria, a Genova in alcune zone della città è stata disposta la "chiusura al pubblico" dalle 21 alle 6, fatta salva la possibilità di spostamenti legati alla frequentazione di esercizi commerciali legittimamente aperti e di abitazioni private;
  9. in Emilia-Romagna è in vigore a Rimini fino al 13 novembre una ordinanza che vieta la vendita di alcolici dalle 21 alle 5 da parte di minimarket e distributori automatici, il sindaco di Bologna Virginio Merola ha chiesto ai suoi concittadini di restare in casa se non è proprio necessario uscire, «vi chiedo di evitare le feste private, di evitare le feste di laurea, qualsiasi tipo di assembramento»;
  10. in Valle d'Aosta da mezzanotte è decaduta la zona rossa per i comuni di Saint-Denis, Verrayes e Chambave, adottate il 15 ottobre.
IL RADDOPPIO DEI DECESSI PORTERÀ 400-500 MORTI AL GIORNO
Il guaio è che ormai serve qualcosa di più forte, a livello nazionale, come confermato anche dal mondo della scienza: «Riteniamo doveroso e urgente esprimere la nostra più viva preoccupazione in merito alla fase attuale di diffusione della pandemia da Covid-19», hanno scritto i ricercatori, riferendosi alle stime diffuse dal fisico Giorgio Parisi, secondo le quali il raddoppio nei decessi che si sta osservando ogni settimana potrebbe portare in breve a 400-500 morti al giorno.

SALVAGUARDARE L'ECONOMIA MA ANCHE IL DIRITTO ALLA SALUTE
Gli scienziati condividono quindi la proposta di Parisi di «assumere provvedimenti stringenti e drastici nei prossimi due o tre giorni» e «il necessario contemperamento delle esigenze dell'economia e della tutela dei posti di lavoro con quelle del contenimento della diffusione del contagio deve ora lasciar spazio alla pressante esigenza di salvaguardare il diritto alla salute individuale e collettiva sancito nell'articolo 32 della Carta costituzionale come inviolabile».

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