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Con i ristoranti chiusi alle 18 crollano i prezzi del tartufo (-30%)

Jerry Bortolan
di Jerry Bortolan
30 ottobre 2020 | 19:15

Con la chiusura della ristorazione alle 18, causa Covid, si è anche drasticamente ridotta la spesa per la “cambusa” delle cucine dei ristoranti. Si è quindi abbassato notevolmente il costo di alcuni prodotti di alta gamma come il tartufo: secondo il listino della borsa, oggi, quello bianco vale il 25-30% in meno. Così, se prima un tagliolino al tartufo costava 50 euro, ora ne costa 35. È sempre tanto, ma si può ordinare con più serenità. Ma c’è anche il tartufo nero, più economico, che quando è fresco riesce a competere per profumo e gusto con quello bianco.

Il tartufo nero umbro - Con i ristoranti chiusi alle 18 crollano i prezzi del tartufo (-30%)

Il tartufo nero umbro

Autunno tempo di tartufi e le Langhe si vestono a festa per accogliere gli amanti del buono e del bello. Non a caso gli americani chiamano questa zona del Piemonte la “Beautiful Food Valley”, perché nelle Langhe, oltre alla bellezza del paesaggio, il cibo e il vino sono un culto.

Diventa un’esperienza unica percorrere, in modo “slow”, i dolci pendii delle colline dominate da imponenti filari di vigneti immersi nei colori dell’autunno che infiammano le vigne; perdersi tra castelli e borghi; fare il pieno delle atmosfere create dalla magia dei luoghi sia con belle giornate di sole sia con quelle un po’ uggiose e ovattate. E quando piove e cala un velo di nebbia la buona scusa è di infilarsi in piacevoli trattorie dove gustarsi questo fantastico tubero.

Il patron del ristorante Il Castoro con i tartufi - Con i ristoranti chiusi alle 18 crollano i prezzi del tartufo (-30%)
Il patron del ristorante Il Castoro con i tartufi

E se il Piemonte è la patria del tartufo bianco, l’Umbria è quella del tartufo nero che ha vita più lunga e costa meno e di sicuro è più abbordabile per quasi tutte le tasche. Lo si può trovare sui monti di Norcia, Cascia, Gubbio e in altre zone limitrofe, come Preci, sia d’inverno (il “nero pregiato o uncinato”) sia d’estate (lo “scorsone”, altrettanto gustoso).  

Vi segnaliamo così un percorso non meno bello delle Langhe, costellato di fortificazioni medievali immerse nella colorata vegetazione autunnale, i gialli, i rosa, i rossi che ricordano le tele dei grandi impressionisti.

Superate Terni e percorrete la bellissima Val Nerina in direzione Visso: un cartello vi indicherà la direzione verso Preci. Girate dopo 4 chilometri e arrivate ai piedi del borgo medievale arrampicato su una ridente collina a 600 metri di altezza da dove si possono ammirare le bellissime valli circostanti. Davanti a delle grandi vasche di allevamento per le trote si trova il ristorante “Il Castoro”.

Il ristorante Il Castoro - Con i ristoranti chiusi alle 18 crollano i prezzi del tartufo (-30%)
Il ristorante Il Castoro

In questa nuova crisi per la ristorazione, Stefano, il simpatico e infaticabile patron del Castoro, si è dato da fare perché quando i tempi sono duri i duri scendono in campo. E, allora, dopo aver indossato la tuta pesante, scarponi, guanti e cappello, lui esce all’alba da casa e si inoltra tra i monti con Emma che non è la fidanzata né la moglie, ma la sua preziosa e bella cagnolina da tartufi, un segugio che sa fiutare i percorsi e trovare interrato nei boschi l’”oro” nero: il prezioso tartufo.

La zona tra i monti Sibillini, tra Norcia e Visso, è terreno fertile per il tartufo nero, e Stefano, soprannominato anche il “tartufaro”, riesce sempre a trovarne un buon numero tanto da avere avuto l’idea di proporre nel suo ristorante piatti a base di “tartufo di giornata”, a chilometro zero.

Punto di riferimento per gli amanti di questo tubero, il Castoro è una bella e semplice struttura in legno che ricorda le baite di montagna: un ampio ambiente con tavoli coperti da un ridente ma sobrio tovagliato beige in una atmosfera ricca di calore umano. Il menu elenca tante proposte (forse troppe, ci sembra), tipiche della cucina umbra e locale ma con quasi tutti i piatti a base di tartufo nero.

Un cesto di tartufo nero - Con i ristoranti chiusi alle 18 crollano i prezzi del tartufo (-30%)
Un cesto di tartufo nero

Alla cucina c’è Rita, la moglie, che prepara piatti di grande impatto per i sapori decisi, come la straordinaria e morbida “frittatina al tartufo nero”, accompagnata da magiche bruschette al tartufo spalmato su fette di pane sciapo, per esaltarne il gusto. E poi, le classiche paste come gli “strangozzi al tartufo” o il “risotto con gamberi di fiume con tartufo”. Il costo di ciascuno di questi piatti, come quello delle altre 9 proposte, è di 10 euro per il tartufo estivo mentre sale a 20 euro in questa stagione con il tartufo nero pregiato.

Strepitose sono le costolette d’agnello, nelle varianti alla brace o fritte, leccornie da gustare con le mani come si faceva una volta, senza offendere il bon ton a tavola. Un aspetto importante da considerare è che tutte le carni provengono dal territorio e quindi con una filiera super controllata.

Per i gourmet, ma quelli di buon appetito, c’è la scelta di un menu con 10 portate, tutte a base di tartufo, a soli 35 euro. Insomma, Preci non è dietro l’angolo, ma il posto e la tavola valgono il viaggio. È come entrare nella macchina del tempo per tornare al passato e non pensare, per qualche ora, all’incerto futuro.

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