Claudio Getto, nome d’arte Caio, è un graphic designer piemontese. Un professionista che ha interpretato la realtà inquadrandola con la creatività e la matita in mano (di questi tempi i social si sono sbizzarriti con meme e vignette). Art supervisor all’Armando Testa di Torino, una militanza di una ventina d’anni, e in seguito altri 8 come graphic designer alla Fila di Biella. Un percorso che ha visto incrociarsi disegno, fantasia e sport, ancora oggi le sue coordinate di vita. Sci alpinista e arrampicatore, ha dato alle stampe diversi album comics ironizzando su tic, manie e follie di chi risale le montagne con e senza neve.

Arrampicare ai tempi del coronavirus
L’impatto con il Covid-19 è andato a punzecchiare la sua vena graphic umoristica. Ha immaginato il Coronavirus nell’attività dell’arrampicata. In un caso, invece del sacchetto con la magnesite per eliminare il sudore dalle dita c’è l’Amuchina, in un altro, la seduta di allenamento vede l’arrampicatore in parete e i suoi compagni alla base del masso, a distanza, con mascherina e braccia svagate, non proprio pronte a parare un’eventuale caduta.
Amuchina al posto della magnesite
Quando è stata decretata la pandemia, Caio l’ha voluta concepire in modo meno scanzonato. Una visione d’artista di deriva pubblicitaria. A voler interpretare a tutti i costi, un’immagine che riporta al Kubrick di 2001 Odissea nello spazio. Del resto, stiamo vivendo proprio un’odissea.
Il virus visto da Caio
Per informazioni:
https://it-it.facebook.com/caiocomix/