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Calano ancora le terapie intensive Casi rallentano in tutta Lombardia

16 aprile 2020 | 18:43

Borrelli, il bollettino delle 18
I casi totali in Italia sono 168.941 (il dato comprende anche le persone guarite e quelle decedute). In calo i decessi in tutto il Paese: sono 22.170, 525 nelle ultime ore. Stabile il numero delle morti in Lombardia, nell’ultimo giorno hanno perso la vita in 231. Prosegue il calo nelle terapie intensive (-143 in Italia e -42 in Lombardia).
Sono 40.164 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 2.072 più di ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. Ieri l'aumento dei guariti era stato di 962
Calano ancora i ricoveri in terapia intensiva. Per la prima volta dal 20 marzo i pazienti nei reparti sono infatti scesi sotto 3mila: ad oggi sono infatti 2.936, 143 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.032 sono in Lombardia, 42 in meno rispetto a ieri. Dei 106.607 malati complessivi, 26.893 sono ricoverati con sintomi, 750 in meno rispetto a ieri, e 76.778 sono quelli in isolamento domiciliare.

Calano ancora le terapie intensive Casi rallentano in tutta Lombardia

La situazione in Lombardia
Rallenta il contagio in tutta la regione (ma non dimentichiamo che anche i tamponi sono meno, causa la carenza dei reagenti necessari)
Continua a rallentare il contagio del Coronavirus in Lombardia. La provincia con un aumento più alto di positivi è Milano con 277 nuovi casi (e un totale di 14.952), di cui 102 in città (6.160 in totale). A Brescia i contagiati sono 11.355 (+168), a Bergamo 10.518 (+45) mentre sono stati solo 5 in casi a Sondrio e 4 nel Lecchese.

Oggi 231 decessi
I casi di coronavirus registrati oggi in Lombardia sono 941, con 231 decessi. In totale dall'inizio dell'epidemia si è arrivati a 63.094 positivi e 11.608 decessi. Ieri i casi positivi in più rispetto al giorno prima erano stati 827 e i morti e i decessi 235

Calano anche i numeri in terapia intensiva
In Lombardia calano sia i ricoverati che le persone in terapia intensiva. I dati forniti nel corso di una diretta Facebook dalla Regione, dicono che, rispetto a ieri, i casi in terapia intensiva sono 42 in meno (in totale 1.032), mentre i ricoverati -687 (11.356). I tamponi effettuati sono stati 10.706, portando il totale a 232.674.

Calano ancora le terapie intensive Casi rallentano in tutta Lombardia

La riapertura del 4 maggio
Di Maio: «Riaprire in sicurezza, prima di dove richiudere»
Il ministro degli  Esteri Luigi Di Maio in un'audizione congiunta Camera-Senato sul coronavirus, ha dichiarato che «in sicurezza e quando la comunità scientifica ce lo dirà è auspicabile che le attività produttive riprendano ma dobbiamo farlo con attenzione per non trovarci come alcuni Stati all'estero che per la fretta di riaprire tutto hanno dovuto chiudere tutto».

Fontana: «Si tratta di una ripresa graduale»

La riapertura chiesta dalla Regione Lombardia è da considerare "un errore" per il viceministro al Mise, Stefano Buffagni. Così Giuseppe Sala, sindaco di Milano: «Stanno passando dal terrore sul numero dei contagi di due giorni fa al liberi tutti».

Sindacati: «No a fughe in avanti, regia nazionale per fase 2»
«Fondamentale che venga mantenuto un forte presidio e una regia nazionale sulla sicurezza e tutela massima della salute per tutti i lavoratori e le lavoratrici». Lo affermano Cgil, Cisl e Uil, dopo aver chiesto un incontro al premier Giuseppe Conte sulla fase due, dicendosi «preoccupati delle iniziative di singole regioni o realtà territoriali perché crediamo che in tal modo si possano pregiudicare gli sforzi che tutto il Paese ha messo in campo. Non è il momento delle fughe in avanti o dei protagonismi. Occorrono linee guida omogenee e condivise».

Sicilia: Contrari a stop oltre il 3 maggio
«Il premier Conte ha chiesto alle Regioni di condividere con i ministeri competenti eventuali scelte di anticipare riaperture di attività. Valutiamo l'ipotesi che lo Stato propenda di andare oltre al 3 maggio, mentre la nostra posizione è che non si può andare oltre a quella data, perché in Sicilia ci troviamo in una condizione epidemiologica diversa da quella di altre regioni». Così l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, all'Assemblea siciliana.

Luca Zaia: «4 maggio si apre, forse anche prima»
«Se ci sono i presupposti di natura sanitaria dal mondo scientifico, dal 4 maggio o anche prima si può aprire con tutto». Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, aggiungendo che «dal 4 maggio dobbiamo essere tutti pronti con dispositivi, regole, ovviamente negoziati con il mondo delle parti sociali e quello dei datori di lavoro. A me risulta che questo lavoro si stia facendo a livello nazionale con questa prospettiva. Non escludo che alcune attività possono essere anche messe in una griglia di partenza, magari, un po' prima. Immagino che la dead line sia il 4 maggio».

I sanitari
Morti altri due medici, il bilancio sale a 127
Altri due decessi tra i medici per l'epidemia di Covid-19. Sono deceduti, rende noto la Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), Pietro Bellini (medico di famiglia) e Renzo Mattei (medico in pensione). Il totale dei decessi sale così a 127. La Fnomceo aggiorna costantemente la lista dei decessi includendo medici in attività, pensionati e medici pensionati richiamati in attività o comunque impegnati nell'emergenza.

Salgono a 31 gli infermieri morti, 32% in Rsa
Sale a 31, con una nuova vittima oggi, il numero degli infermieri morti per Covid-19 che hanno contratto il virus lavorando, di cui il 32% prestava servizio nelle Rsa (residenze sanitarie assistenziali). Lo rende noto la Federazione degli ordini infermieristici (Fnopi) sottolineando che proprio nelle Rsa "mancavano maggiormente i dispositivi individuali di sicurezza".

I parchi
Ministra Bonetti: «Riaprire i parchi per i bambini»
«Nel massimo rispetto delle regole sanitarie e delle indicazioni del comitato scientifico oltre alle fabbriche, ai negozi, dobbiamo pensare alla ripartenza dei ragazzi. In gioco c'è la loro salute, fisica e psichica». Lo dice in un'intervista a Repubblica la Ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Elena Bonetti. «I bambini e gli adolescenti - afferma - hanno il diritto di riconquistare luoghi di gioco, di movimento e di aria. Dobbiamo predisporre, quando sara' possibile riaprire, spazi all'aperto con un controllo dei flussi».

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