I camperisti protestano contro la Regione Sardegna che in questa estate post-lockdown non starebbe favorendo gli spostamenti con le auto-caravan applicando tariffe alte e norme molto severe per chi dovesse sgarrare ad esempio sulle aree di sosta. Ad inviare una lettera di “denuncia” in particolare al Comune di Castadias è stato il presidente del Coordinamento Camperisti Pier Luigi Ciolli che evidenzia come, inoltre, la Sardegna sia una regione penalizzata dal fatto che un turista - in una situazione di pandemia - potrebbe rimanervi bloccato come è successo in febbraio 2020 quando in Sicilia i traghetti non emettevano biglietti causa il lockdown.

Protesta dei camperisti per i costi
A monte c’è un problema legato ai costi per raggiungere l’isola. «In questa situazione - si legge nella lettera - ci è stato segnalato che il comune di Castadias fa pagare 30 euro per sostare in uno spiazzo sterrato e per sole 12 ore. Inoltre, il Comune ha attivato la tariffa maggiorata del 300% per le autocaravan in violazione dell’articolo 185 del Codice della Strada dove si legge: Nel caso di sosta o parcheggio a pagamento, alle auto-caravan si applicano tariffe maggiorate del 50% rispetto a quelle praticate per le autovetture in analoghi parcheggi della zona. Infine, come se non bastasse, il Comune ha attivato anche un incomprensibile, se non illegittimo, divieto di sosta notturno».
Una linea che certo non invoglia a mettersi alla guida di un camper per raggiungere la Sardegna; una linea che risulta incomprensibile
in un momento complicato per il turismo dove, al contrario, ogni parte sociale dovrebbe impegnarsi a fondo per attirare i turisti a viaggiare. «Nel momento nel quale la nazione tenta di far ripartire l’economia - prosegue la lettera - e comuni e regioni chiedono contributi allo Stato (cioè a tutti noi) non è accettabile un’ordinanza e diretta ad allontanare il turismo itinerante con autocaravan: un turismo che non ha bisogno di edifici (che poi rimangono e deturpano l’ambiente) ma solo di stalli di sosta (una volta partite le autocaravan, l’ambiente ritorna immediatamente alla sua origine), attivando una visione di una Sardegna retrograda e inospitale che inficia tutti i tipi di presenze visto che i proprietari di autocaravan sono un segmento economico-sociale medio-alto (un piccolo numero ma attivi opinion maker) che va in vacanza anche in albergo e acquista e/o affitta abitazioni e/o crea posti di lavoro con le proprie imprese».
L’
Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti è attiva dal 1996 per creare occupazione in Sardegna ma è rimasta fino a oggi inascoltata. Ma l’associazione ha redatto un documento sul turismo integrato anche a livello nazionale dedicato a tutta le forme di accoglienza turistica e, in particolare al Turismo Itinerante.
«La maggior parte dei Comuni - chiude la missiva - non ha un piano parcheggi operativo, istruzioni tecniche inerenti all’allestimento di parcheggi che sono la base per lo sviluppo di un territorio. Se è interesse di un sindaco mettere in campo lo sviluppo del
Turismo Integrato occorre che attivi un tavolo tecnico che, in tempi predeterminati, consenta di trasformare rapidamente dette proposte in progetti esecutivi aventi come obbiettivo il creare posti di lavoro: a costo zero per la pubblica amministrazione. La partecipazione dei nostri tecnici ai tavoli tecnici non comporterà alcun onere per la pubblica amministrazione».