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#Pernonchiudere

Con il super green pass si stringono le maglie dei controlli su bar, ristoranti e mezzi pubblici

Dall'inizio dell'anno sono già state controllate 28 milioni di persone dalle forze dell'ordine. Ma in vista del 6 dicembre si alza il livello di attenzione. Per i pubblici esercizi in arrivo l'aggiornamento dell'app C19

26 novembre 2021 | 12:29

Con l’introduzione del super green pass (a partire dal 6 dicembre già in zona bianca) è partita anche la stretta sui controlli delle certificazioni verdi. Soprattutto nelle vie dello shopping delle varie città italiane dove, con l’avvicinarsi del Natale, sono attesi flussi di persone tali da far sorgere il rischio assembramento già all’esterno. Ma anche in ristoranti, bar e mezzi del trasporto pubblico locale attraverso controlli a sorpresa, a chiamata o a campione. L'obiettivo è dichiarato: mettere in sicurezza le attività economiche così da evitare nuove chiusure e non deprimere il recupero dei consumi (circa 14,1 miliardi di euro di spesa delle famiglie in svaghi, regali, turismo e cibo previsti per il periodo delle feste).

Nel corso del 2021, le forze dell'ordine hanno già controllato 28 milioni di persone Con il super green pass si stringono le maglie dei controlli su bar, ristoranti e mezzi pubblici

Nel corso del 2021, le forze dell'ordine hanno già controllato 28 milioni di persone

 

Da inizio anno già controllate 28 milioni di persone. A bar e ristoranti la metà delle sanzioni

Impegnate, in prima battuta, le questure che dovranno modulare la presenza quotidiana delle forze dell’ordine. Finora, nel corso del 2021, sono state già verificati 28 milioni di persone in materia di rispetto delle misure anti-Covid. Quasi 200mila le sanzioni elevate, 3.200 circa le denunce.

Fra questi controlli ci sono quelli dei Nas dei Carabinieri (dal 15 ottobre a oggi): 12mila le attività e gli esercizi controllati nell’ambito della campagna sul rispetto dell’obbligo del green pass per accedere ad attività e servizi anche sul fronte dei lavoratori. In totale, 778 sono le violazioni riscontrate, delle quali 428 nei confronti di datori di lavoro e titolari di attività commerciali. Altre 350 sono le sanzioni applicate a clienti e utenti, mentre 68 sono state contestate a dipendenti impegnati in attività lavorative sebbene privi di certificato verde.

Gli interventi dei Nas hanno riguardato anche la corretta applicazione delle altre misure di contenimento alla diffusione del Covid, contestando ulteriori 430 violazioni dovute all’inosservanza delle operazioni di sanificazione, l’uso delle mascherine, le informazioni agli utenti e agli stessi dipendenti sulle norme di comportamento e di distanziamento. Sono stati emessi anche provvedimenti di chiusura temporanea da uno a cinque giorni nei confronti di 25 attività.

Più nel dettaglio, gli esiti delle ispezioni dei Nas evidenziano che 497 sanzioni (pari al 64% complessivo) sono state rilevate presso strutture di somministrazione di alimenti e bevande, quali ristoranti, pizzerie e bar, delle quali 93 hanno interessato il mancato controllo-possesso del green pass da parte degli operatori delle attività; ulteriori 108 (14%) sono state contestate presso sale scommesse, sale gioco e attività ricreative, 91 (12%) presso palestre e piscine, nonché 57 (7%) nell'ambito dei servizi di estetica e centri massaggio, per un valore complessivo di oltre 312mila euro di sanzioni amministrative.

 

Da Treviso a Napoli, titolari e dipendenti senza certificazione

E i casi di cronaca non mancano. A partire dalla denuncia di Piero Angela sul Messaggero. In un noto e frequentato locale di Roma «il cameriere, per far prima, non mi ha controllato il green pass. Ho provato a richiamarlo, ma niente. A quel punto credo di aver anche gridato. Ho preteso civilmente, e infine ottenuto, il controllo: non bisogna mai vergognarsi di chiedere il rispetto delle norme», ha raccontato il divulgatore scientifico e volto della tv. Un appello che arriva anche dal sindaco di Treviso, Mario Conte. Solo pochi giorni fa, nella vicina Silea, un dipendente è stato scoperto al lavoro con green pass scaduto da tempo. Per lui e per il datore di lavoro multa da 600 euro. «Ancora troppi ristoranti non controllano il green pass. Vorrei dire ai gestori dei locali: il 90% della comunità e vaccinata. Fare i furbi per soddisfare il 10% non ha senso», ha affermato Conte a Il Gazzettino.

 

#pernonchiudere

 

Scene simili, però, si ripetono in tutta Italia. A Pescara, per esempio, due attività di ristorazione sono state sanzionate perché i dipendenti sono stati scoperti a lavorare senza green pass. Nella stessa verifica, sono state contestate anche le violazioni per la mancata attuazione del piano di autocontrollo. A Roma, quartier Torpignattara, in un locale al cui interno erano presenti 200 persone, le forze dell’ordine hanno scoperto i due titolari senza mascherina e green pass al pari di altri 4 clienti. Risultato? Chiusura di 5 giorni e multa di 2.400 euro. A Portici (Napoli), nell’ambito di controlli a tappeto che hanno interessato 130 persone tra clienti e gestori di ristoranti e pub, c’è stato anche chi si è beccato una denuncia per aver esibito la certificazione appartenente a un’altra persona.

In bar e ristoranti ancora troppi casi di irregolarità sul green pass (anche fra dipendenti e titolari) Con il super green pass si stringono le maglie dei controlli su bar, ristoranti e mezzi pubblici

In bar e ristoranti ancora troppi casi di irregolarità sul green pass (anche fra dipendenti e titolari)
 

 

In arrivo l'aggiornamento di Verifica C19

Insomma, margine per alzare l’attenzione in tema di controlli da parte dei pubblici esercizi ce n’è. E anche la tecnologia aiuta. Con le novità dell’ultimo decreto, arriva anche un aggiornamento dell’app Verifica C19 utilizzata per scansionare i green pass tramite smartphone. Dal 6 dicembre sarà possibile per l’esercente rilevare la distinzione fra super gree pass e green pass base. Il tutto senza violare la privacy dei clienti. Con il nuovo aggiornamento, l’app dovrebbe dare la possibilità al gestore di un pubblico esercizio di scegliere l’opzione di verifica in base alle normative che differenziano le regole per gli accessi. In questo modo il gestore, fatta la scelta in base al tipo di locale che gestisce, non dovrà più preoccuparsi di nulla se non di controllare la certificazione.

 

Anche i dehors possono aiutare. Attesa per la proroga dell'utilizzo dello spazio pubblico

Ad aiutare ristoranti, bar e pizzerie nel controllo potrebbe essere anche la decisione sulla proroga della concessione di suolo pubblico gratuita per i dehors. In questo modo, si otterrebbero due risultati: tamponare l’eventuale perdita di clientela non vaccinata ed evitare situazioni grigie. «Le attività si attrezzeranno negli spazi all’aperto per consentire anche ai non vaccinati di poter vivere in qualche modo la socialità ottemperando comunque alle regole», ha affermato Gaetano Callà presidente della Fipe di Rimini su Il Resto del Carlino.

 

 

Il nodo del trasporto pubblico locale

Ma a preoccupare in vista del 6 dicembre sono i controlli sui mezzi pubblici locali.  Dal 6 dicembre servirà il green pass base (ossia quello ottenibile anche con il tampone) ma ancora non c’è chiarezza sulle modalità del controllo. Per questo si attende il testo ufficiale del decreto. Nel frattempo, le prime indiscrezioni che filtrano dal ministero dei Trasporti è che i controlli avverranno a campione, sulla falsa riga di quello che avviene per i biglietti. Difficilmente si riuscirà a raggiungere una grande capillarità di controllo, anche perché le forze a disposizione non sono molte. Per questo la palla passa ai Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza che dovranno mettere in campo i piani per i controlli. Non solo in strade e piazze ma anche a bordo dei mezzi pubblici.

In molte città sono scattate le ordinanze per l'obbligo della mascherina all'aperto nelle vie dello shopping del centro Con il super green pass si stringono le maglie dei controlli su bar, ristoranti e mezzi pubblici

In molte città sono scattate le ordinanze per l'obbligo della mascherina all'aperto nelle vie dello shopping del centro
 

 

Mascherine obbligatorie in molti centri storici per Natale

Infine, la questione della mascherina all'aperto. Da Milano (dal 27/11 al 31/12) a Bergamo (dal 27/11 all'1/1/2022), da Padova (dal 25/11 al 31/12) a Firenze (date ancora da definire) passando per Bologna (dal 26/11 al 9/1/2022) sono diverse ormai le ordinanze firmate dai sindaci in accordo con i prefetti per introdurre l'obbligo di indossare la mascherina in determinate vie e piazze. Si tratta principalmente di quelle del centro storico dove si attende il "grande struscio" di Natale con persone indaffarate a fare acquisti, regali ma anche ritrovarsi per gli auguri e i festeggimaneti natalizi in bar e ristoranti.

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