Dopo 14 anni, Unicoop Tirreno esce dal tunnel del debito e restituisce alle altre cooperative il prestito da 170 milioni di euro erogato nel 2016. Una cintura di sicurezza che, dopo aver rimesso in carreggiata il l’insegna, è riuscito a garantire a Unicoop Tirreno di mettere a segno un 2020 positivo.
Unicoop Tirreno ha registrato un utile di 175mila euro
Il rientro del debitoL’insegna della
grande distribuzione fondata nel 1945 oggi conta 600mila soci e 94
punti vendita distribuiti tra Toscana, Lazio e Umbria per un utile di 175mila euro alla fine dello scorso che certifica la ripresa. Nel bilancio sono stati riportati anche i 35 milioni di euro
rimborsati alle altre cooperative a cui dovranno aggiungersi, a breve, altri 67,5 milioni mentre i soldi rimanenti dovrebbero essere restituiti entro la fine del 2021.
L'andamento del 2020Alle spalle un 2020 di alti e bassi. «Le
vendite si sono impennate nel periodo del
lockdown, tra febbraio e marzo dello scorso anno, ma durante l’estate abbiamo risentito del calo del
turismo straniero nei punti vendita nelle aree di
villeggiatura e ora stiamo assistendo a un inizio di recessione su alcune fasce della popolazione», ha commentato a Milano Finanza il direttore amministrazione e finanza di Unicoop Tirreno,
Alessia Savino.
Prospettive per il 2021Per quest’anno la società, infatti, stima di raggiungere un
utile di 5 milioni e per farlo potrà contare anche sul finanziamento da 80 milioni ottenuto dal fondo di garanzia
Sace. Un finanziamento che guarda al territorio e all’efficientamento energetico. Il piano industriale, infatti, prevede di sostenere
filiera e fornitori locali oltre che una crescita della spesa online e risparmi sulla bolletta elettrica attraverso l’introduzione di impianti a pannelli solari, l’utilizzo di auto elettriche per gli spostamenti negli stabilimenti e il ricorso alle etichette elettroniche.