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Lombardia contro spreco di cibo e povertà: finanziati 17 progetti virtuosi

L'intento è quello sostenere le realtà che svolgono un grande lavoro di recupero e distribuzione delle derrate a favore di chi non riesce a garantirsi un'alimentazione sufficiente e sicura

Renato Andreolassi
di Renato Andreolassi
12 maggio 2021 | 17:42

Assieme all'acqua, il cibo è uno dei diritti fondamentali di ogni individuo, in ogni angolo della terra. A maggior ragione in quelle nazioni, regioni e città, dove ve n'è troppo e pure in abbondanza, fino a sprecarlo. In questo contesto si colloca l'iniziativa della Regione Lombardia per il riconoscimento, la tutela e la promozione del diritto al cibo per il biennio 2021-22. In totale, sono stati finanziati 17 progetti per un valore complessivo di due milioni e 500mila euro circa.

In totale, sono stati finanziati 17 progetti Lombardia contro spreco e povertà Finanziati 17 progetti virtuosi

In totale, sono stati finanziati 17 progetti


Sostegno alle aziende che aiutano i nuovi poveri

L'intento è quello sostenere concretamente tutte quelle realtà che svolgono un grande lavoro di recupero e distribuzione delle derrate alimentari a favore di persone che non riescono a garantirsi un'alimentazione sufficiente e sicura. I nuovi poveri.

Obiettivo: ridurre lo spreco e sostenere i bisognosi

«L'obiettivo dei prossimi mesi - ricorda l'Assessore regionale alla famiglia e alla solidarietà sociale Alessandra Locatelli - è duplice: raggiungere sempre più persone che faticano ad accedere ai servizi e dall'altro ridurre lo spreco alimentare del 30% entro il 2025 e del 50% nel decennio».

17 i progetti finanziati

I 17 progetti finanziati nelle provincie di Bergamo, Brescia, Milano, Cremona, Sondrio, Monza e Brianza, Como, Lodi e Pavia sono fondamentali, soprattutto in un periodo in cui il tema dell'indigenza sta diventando sempre più centrale, in particolare nelle grandi città. Garantire un aiuto alle realtà del terzo settore è essenziale, come è indispensabile una reale sinergia fra tutti gli operatori del settore agroalimentare: agricoltori, grande distribuzione, mondo della ristorazione che, superata la fase critica della pandemia, possono e devono dare una mano a chi è meno fortunato.


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