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Migliaia di voli cancellati e molti confini chiusi: ecco le regole per viaggiare all'estero

03 gennaio 2022 | 18:40

Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control) quasi tutta l’Europa è in zona rosso scuro, che significa situazione della pandemia ad un livello molto grave. L’Italia non è esente da questa classificazione, soprattutto dopo che da oggi 11 regioni sono in zona gialla (secondo la classificazione nazionale). Ne consegue che il turismo cala ulteriormente, che le compagnie aeree taglino i voli e che i rispetti Governi alzino le restrizioni per viaggiare.

Tanti i voli cancellati Migliaia di voli cancellati e molti confini chiusi: ecco le regole per viaggiare all'estero

Tanti i voli cancellati

I voli cancellati

Proprio i tagli dei voli si sono verificati già tra Natale e Capodanno, anche a causa del personale in quarantena. L'evoluzione della pandemia, come detto, sta portando le compagnie a prevedere già dei tagli a voli invernali.

Da lunedì 10 gennaio Ryanair ha annunciato che ridurrà i suoi voli del 33%, sia tagliando completamente alcune rotte meno profittevoli, sia riducendo le frequenze su altre. Volotea ridurrà a massimo una quindicina di tratte la sua presenza in Italia. Wizz Air ed easyJet non hanno ancora annunciato i tagli ma saranno comunque importanti secondo tutti gli analisti.

Sulla stessa linea, le compagnie di bandiera. Lufthansa ha già annunciato un taglio del 10% con l'eliminazione di 33mila voli, mentre British Airways per ora si limita a tagliare circa 2mila voli, ma concentrati per buona parte nel mese di gennaio.

 

Il Marocco proroga la chiusura dei confini

Cosa succede all’estero a livello di restrizioni? Il Marocco prosegue la blindatura dei confini, che resteranno chiusi fino al prossimo 31 gennaio con la conseguente proroga dello stop a tutti i collegamenti da e per il Paese.

Il primo blocco era stato decretato lo scorso 29 novembre per una durata di due settimane, poi prorogate fino a fine dicembre. Oltre agli aeroporti resteranno chiusi anche i porti, e saranno autorizzati soltanto eventuali voli di rimpatrio di stranieri.

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In Montenegro non entrano i no-vax

Non si entra in Montenegro senza vaccino, decisione presa già precedentemente dalla Finlandia. Dal 3 gennaio si potrà fare ingresso nel Paese solo se in possesso di un certificato digitale covid attestante l’immunizzazione completa, effettuata da non più di 6 mesi, oppure la guarigione dal Covid-19 da almeno 10 giorni e massimo 180.

In entrambi i casi bisogna disporre anche di un test negativo effettuato da massimo 72 ore (se PCR) o 48 ore (se antigenico). Eccezioni per i residenti in Montenegro, per i minori di 18 anni, e per alcune categorie di persone come autotrasportatori, personale sanitario, diplomatici.

Le misure previste in Irlanda

Per l'ingresso in Irlanda, oltre al PLF, è ora necessario disporre di Green Pass da vaccinazione o guarigione e di un tampone negativo effettuato da massimo 72 ore (se PCR) o 48 ore (se antigenico). Se non si è vaccinati e guariti è ammesso solo il test PCR.

La nuova mappa dell'Europa Migliaia di voli cancellati e molti confini chiusi: ecco le regole per viaggiare all'estero

La nuova mappa dell'Europa
 

Cipro, massima allerta anche con i vaccinati

Per l'ingresso a Cipro sono in vigore delle nuove misure di emergenza per gli ingressi a gennaio: fino al 15 gennaio 2022 tutti i passeggeri dai 12 anni in su dovranno presentare una certificazione con esito negativo di un tampone molecolare (PCR), eseguito fino a un massimo di 48 ore prima della partenza.

Inoltre fino al 10 gennaio 2022, tutti i passeggeri dai 12 anni in su, indipendentemente dal Paese di provenienza, dovranno effettuare un test molecolare (PCR) al loro arrivo. Chi non è vaccinato con la dose booster dovrà anche effettuare un ulteriore test antigenico 72 ore dopo il loro arrivo.

Oltre a queste misure di emergenza, bisogna segnalare che l'Italia è dal 2 dicembre un paese in categoria rossa per Cipro. È quindi necessario, una volta esaurite le misure emergenziali, possedere il Green Pass da vaccino, che comunque non esenta da eventuali test all'arrivo. Chi non possiede il certificato dovrà presentare un test PCR negativo effettuato massimo 72 ore prima della partenza, ripetere il test al loro arrivo a Cipro a proprie spese e attenderne l’esito in autoisolamento.

 

In Austria tampone e vaccino

Resta altissima la guardia in Austria. Per entrare nel Paese è necessario, almeno fino al 31 gennaio, possedere un certificato vaccinale o di guarigione oltre ad un test PCR negativo effettuato nelle 72 ore precedenti. In assenza di tale test, occorre avviare immediatamente una quarantena fiduciaria che può essere interrotta non appena si possa esibire un test PCR molecolare negativo.

Sono però esonerati dal test (e da ogni quarantena) coloro che hanno già ricevuto il richiamo del vaccino o che possono dimostrare di essere guariti da infezione Covid-19 negli ultimi 90 giorni.

Se sprovvisti di certificato vaccinale o di guarigione validi, si può entrare in Austria ma bisogna sottoporsi a quarantena di 10 giorni, che può essere interrotta a seguito di test molecolare con esito negativo da effettuare non prima di 5 giorni dopo l'ingresso nel Paese.

 

La Germania mette l'Italia nei Paesi a rischio

Dal 1° gennaio l’Italia è stata inserita tra i paesi ad alto rischio Covid-19 per la Germania, colpo basso per il turismo soprattutto invernale.

Chiunque entri in Germania dall’Italia dal 1° gennaio 2022 deve quindi:

1) registrarsi sul portale www.einreiseanmeldung.de

2) presentare una documentazione che dimostri di essere vaccinato, guarito o di esser risultato negativo ad un tampone antigenico o molecolare nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Germania. Tale obbligo vale anche per i bambini a partire dai 6 anni.

3) obbligo di quarantena di 10 giorni per chi non è vaccinato o guarito. Le persone vaccinate o guarite non sono tenute a rispettare la quarantena, a partire dal momento in cui inviano alle competenti autorità sanitarie, tramite il portale online www.einreiseanmeldung.de, una documentazione che dimostri la vaccinazione o la guarigione. Chi non è vaccinato o guarito, deve invece rispettare almeno 5 giorni di quarantena prima di poter effettuare un secondo test, inviare la relativa documentazione alle competenti autorità sanitarie ed interrompere l'isolamento (in caso di risultato negativo). Se non si invia il risultato negativo del secondo test, la quarantena dura 10 giorni.

 

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