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A Bergamo

Un cantiere tiene lontani i clienti: ristorante costretto a chiudere

Giorgio Lazzari
di Giorgio Lazzari
04 ottobre 2022 | 10:03

«Gentili clienti, abbiamo provato a resistere, nonostante i lavori in corso. Purtroppo ci dobbiamo arrendere e quindi chiudiamo. Speriamo di poter riaprire una volta finiti i lavori. Grazie a tutti e speriamo di rivederci presto». Sabato 1 ottobre è stato l'ultimo giorno di apertura del ristorante Al Chiostro di Bergamo. Il Passaggio Canonici Lateranensi è stato chiuso per lavori e l'attività ne ha subìto le conseguenze. La decisione, praticamente obbligata ma anche particolarmente sofferta, è stata presa dal titolare Claudio Giacometti

La sala del ristorante Al Chiostro di Bergamo Il cantiere tiene lontani i clienti: ristorante costretto a chiudere

La sala del ristorante Al Chiostro di Bergamo

Lavori in corso e caro bollette fanno chiudere Al Chiostro 

«Siamo sopravvissuti alla pandemia dopo un periodo veramente duro grazie ai riscontri positivi della clientela - commenta Giacometti -. I lavori in corso, che durano da troppo tempo, per il restauro dell'ex hotel Commercio ci hanno tagliato le gambe». 

A tutto questo si sommano i maggior costi causati dai rincari di materie prime ed energia. Secondo l'imprenditore sono troppi i mesi di chiusura del passaggio che collega via Camozzi a via Tasso. «Siamo rimasti tagliati fuori e, nonostante il blocco dell'affitto, non riusciamo a proseguire l'attività - prosegue Giacometti -. Con la Fondazione Istituti Educativi (proprietaria dei muri, ndr). Sembrava che a breve dovessero riaprire il passaggio, invece ancora nulla e la situazione rischia di trascinarsi avanti per diversi mesi». 

Al centro il titolare Claudio Giacometti  Il cantiere tiene lontani i clienti: ristorante costretto a chiudere

Al centro il titolare Claudio Giacometti

Il futuro? Tutto da scrivere 

Nel frattempo l'imprenditore ha trovato lavoro in un ristorante stellato della provincia di Bergamo. «Ho una figlia piccola e non potevo permettermi di rimetterci denaro o non pagare dipendenti e fornitori - conclude Giacometti -. Nel 2023, quando finiranno i lavori e Bergamo celebrerà il riconoscimento di Capitale della Cultura, vedremo se ci sono le condizioni per riaprire». 

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