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Iva a zero per pane, pasta e latte, nella Manovra del Governo

Obiettivo per il Governo Meloni prudenza ma “barra dritta”: sul tavolo l’Iva azzerata su pane, pasta e latte e al 5% per pannolini e assorbenti, 21 miliardi contro il caro energie e uno alle famiglie. Cancellate le cartelle fino a mille euro. Spunta l’Amazon tax per favorire gli acquisti di prossimità e made in Italy

19 novembre 2022 | 10:06
Ipotesi del governo: Iva azzerata su pane, pasta e latte  Manovra, il Governo pensa all’Iva zero per pane, pasta e latte per anno

Prudenza ma anche aiuti concreti alle famiglie e alle imprese: questi gli obiettivi della manovra da 30-35 miliardi che il consiglio dei ministri esaminerà lunedì o martedì. Sul tavolo delle ipotesi l’azzeramento dell’Iva per un anno per pane pasta e latte. Ma anche, come ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il taglio del cuneo fiscale di tre punti, la quota 103 per le pensioni. Torna anche l’ipotesi dell’Amazon tax, una tassa sulle consegne per gli acquisti e-commerce effettuate con mezzi non ecologici che dovrebbe incentivare gli acquisti di prossimità e made in Italy. Confermata, invece la cancellazione delle cartelle non superiori a mille euro e il dimezzamento di quelle tra mille e tremila euro, così come l’ampliamento della flat tax del 15% alle partite Iva con ricavi fino a 85mila euro e l’aumento della tassa sugli extraprofitti. Dal primo gennaio, inoltre, il tetto al contante sale da 2mila a 5mila euro. Tra le ipotesi c’è anche la cedolare secca per gli affitti dei locali commerciali. Si allontana, invece, l'ipotesi di uno scudo fiscale per il rientro dei capitali dall'estero. Contro il caro energia saranno utilizzati 21 miliardi, uno per le famiglie. Queste, dunque, le nuove misure che potrebbero entrare nella manovra, come è emerso nel corso del vertice di governo. E forte e chiaro il no di Meloni al reddito di cittadinanza: sei mesi di proroga e poi basta sussidio a chi è in grado di lavorare. Vediamo le ipotesi sul tavolo nel dettaglio. 

Rush finale del governo sulla legge di bilancio  Manovra, il Governo pensa all’Iva zero per pane, pasta e latte per anno

Rush finale del governo sulla legge di bilancio


Iva zero su pane, pasta e latte per un anno

Tra le priorità del Governo, come dicevamo, l’azzeramento dell’Iva su pane, pasta e latte per un anno. I prodotti per l’infanzia e gli assorbenti ricadrebbero, invece, sotto un’aliquota agevolata del 5%: una misura popolare che avrebbe, secondo le prime stime, un costo limitato.


Ipotesi Amazon tax

Per sostenere il commercio di prossimità sarebbe tonata in auge anche la cosiddetta Amazon tax, tassa sulle consegne per gli acquisti e-commerce effettuate con mezzi non ecologici.


Tregua fiscale per le cartelle sotto i 1000 euro

Confermato invece l’intervento sulle cartelle fino al 2015: il pacchetto va ancora definito ma resta la possibilità che per gli importi sotto i mille euro si arrivi a uno stralcio; in alternativa potrebbe esserci un pagamento ridotto. Per gli importi superiori si va invece verso una riduzione di sanzioni e interessi al 5%.

L‘obiettivo di Giorgia Melono sono gli aiuti alle imprese e alle famiglie Manovra, il Governo pensa all’Iva zero per pane, pasta e latte per un anno

L‘obiettivo di Giorgia Meloni sono gli aiuti alle imprese e alle famiglie. Foto: agenziafotogramma.it


21 miliardi per il caro energia e uno alle famiglie

Cruciale per il Governo Meloni anche il nodo energia per il quale saranno destinati oltre 21 miliardi su un totale che dovrebbe aggirarsi intorno ai 30. Allo studio c’è un “mix di aiuti”, spiega il sottosegretario all’economia Federico Freni, per coprire i primi tre mesi del 2023: in parte confermando lo sconto benzina, il bonus sociale ed i crediti di imposta, in parte pensando a ristori specifici per alcuni settori. Allo studio anche un fondo unico di supporto al fabbisogno energetico, da gestire con aiuti selettivi.


Per decidere dove indirizzare i restanti, la linea del Governo è quella della prudenza in vista di una legge di bilancio che però la premier vuole orientata anche a sostenere le famiglie, con misure per un miliardo, e a dare sollievo alle fasce deboli.


Tra le misure per la famiglia e la natalità troviamo l’ipotesi di assegni familiari più corposi: la proposta per la legge di bilancio avanzata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy è quella del raddoppio da 100 a 200 euro della maggiorazione forfettaria dell’assegno unico universale per i nuclei familiari con quattro o più figli e 100 euro in più per i nuclei familiari con figli gemelli, fino al compimento del terzo anno di età. La maggiorazione avverrebbe a decorrere dal 2023.

 


Taglio al cuneo più ampio

È chiaro dunque che la priorità è sostenere le fasce deboli e le imprese, assicura il ministro annunciando anche un taglio del cuneo più ampio di quanto finora previsto (tre punti percentuali) e l'aumento delle soglie del credito di imposta dal 30 al 35%.


Sulla “tassa piatta” è previsto l’innalzamento della soglia attuale per gli autonomi (da 65mila a 85mila euro), mentre si valuta l’introduzione della flat tax incrementale ma solo per gli autonomi. Per i dipendenti invece si studia la riduzione della tassazione sui premi di produttività.

Per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti serve prudenza ma barra dritta Manovra, il Governo pensa all’Iva zero per pane, pasta e latte per anno

Per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti serve prudenza ma barra dritta


Il nodo capitali nascosti all’estero e pensioni

Il governo vuole portare la manovra in consiglio dei ministri lunedì (ma non è escluso che si vada a martedì). Intanto il capo dello Stato ha firmato il dl aiuti quater, che può quindi essere pubblicato in Gazzetta a distanza di oltre una settimana dal varo in consiglio dei ministri. Il confronto sulla manovra avrebbe fatto emergere il nodo dello scudo fiscale per il rientro dei capitali all'estero. Tuttavia, la questione sarà probabilmente discusa in un secondo momento.


Ancora in discussione anche le pensioni. Per evitare il ritorno della legge Fornero, la soluzione ponte per il 2023 dovrebbe essere una combinazione fra 41 anni di contributi e 61 o 62 di età. Le risorse arrivano dalla stretta sul Reddito di cittadinanza (l’ipotesi, tre anni in tutto, con l’assegno intero assicurato solo per 18 mesi

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