Azzerare l'Iva sui generi alimentari di prima necessità. Questa la proposta da inserire nel prossimo Dl Aiuti, che dovrebbe essere varato entro la prima settimana di agosto. Ad avanzarla, fra gli altri, sono stati il sottosegretario all’Economia Federico Freni e il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio.

Azzeramento dell'Iva sui beni di prima necessità
«Azzerare l’Iva sui generi alimentari di prima necessità come pane, pasta, latte, frutta e verdura e far scendere dal 10 al 5 per cento quella su prodotti come carne e pesce significa salvaguardare il potere di acquisto soprattutto di chi ha redditi più bassi e dunque risente in modo più evidente dei rincari del carrello della spesa - hanno sottolineato i due esponenti della Lega in una nota congiunta - Si tratta di una misura che aiuta in modo concreto le famiglie, soprattutto quelle meno abbienti che sono più penalizzate dagli effetti dell’inflazione. È una risposta immediata a tanti italiani in difficoltà, che riteniamo più efficace della riconferma del bonus di 200 euro. Siamo convinti che sia un provvedimento necessario, non solo per i consumatori ma anche per le imprese, e che con un consenso trasversale delle forze politiche possa essere inserito nel nuovo decreto aiuti. La lotta alle disuguaglianze ed il supporto agli ultimi vanno affrontate, ora più che mai, con concretezza e velocità affinché nessuno venga lasciato indietro».

Gian Marco Centinaio
La conferma del Governo
Un'apertura sull'azzeramento dell'Iva l'ha confermata anche il viceministro all'Economia Laura Castelli, intervenuta a Radio 24. «È un piano concreto e eventualmente alternativo o aggiuntivo ai 200 euro - ha detto - Si stanno valutando i costi di entrambe le misure e soprattutto quali siano le più impattanti sulla vita degli italiani, interverremo in questo senso nel decreto di luglio».
«Estendere la misura a tutti i prodotti alimentari»
Sul tema è intervenuto anche il Codacons, che ha chiesto di ampliare l'azzeramento a tutti i prodotti alimentari. «L'elenco dei maxi-rincari che nell'ultimo periodo hanno interessato il comparto dell'alimentazione è lunghissimo, e rende necessario un intervento che abbracci tutti i beni alimentari - fanno sapere dall'associazione - Oggi un chilo di pasta, in base ai dati Istat rielaborati dal Codacons, costa in media il 22,6% in più rispetto allo scorso anno, mentre il pane è rincarato dell'11,4%. Coinvolti dagli aumenti dei listini anche frutta, verdura, latticini, olio, acqua, tutti beni primari di cui le famiglie non possono fare a meno, e per questo si rende indispensabile un intervento volto ad abbattere l'Iva e riportare i prezzi al dettaglio alla normalità».