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Virtuale

Il futuro dell’enoturismo passa anche dal metaverso. Le opportunità per le cantine

Emanuele Bottiroli
di Emanuele Bottiroli
09 luglio 2022 | 10:32

Il progetto si chiama Enonautilus e ha un obiettivo più che ambizioso: creare una nuova piattaforma capace di offrire agli appassionati un modo innovativo di vivere il vino e agli operatori uno spazio dove raccontare i prodotti e i territori a un pubblico sempre più connesso e aperto alle innovazioni. Il concetto è chiaro: stiamo parlando di una realtà Nft (non fungible token), gettoni non riproducibili utilizzati per creare scarsità digitale verificabile. Meglio, utilizzati per creare un artwork collegato alla singola referenza che contiene un pacchetto di esperienze correlate, costruendo di fatto un modo innovativo di acquistare bottiglie dai produttori.

Il futuro dell’enoturismo passa anche dal metaverso. Le opportunità per le cantine


L’enoturismo nel metaverso

Ormai non c’è più esperienza reale che non sia soprattutto virtuale. Sotto quest’aspetto, Enonautilus si presenta come una piattaforma informatica dedicata esclusivamente al settore dell’enoturismo e ai viaggi del gusto, la quale ha deciso di sfruttare gli strumenti del “metaverso” in una piattaforma polifunzionale che si concentra sull’interazione tra persone provenienti da ogni dove ma unite dalla passione per il vino.


Diverse le esperienze immersive

In quest’ambito, gli enoappassionati vengono coinvolti in una serie di esperienze immersive seguendo corsi e presentazioni o, semplicemente, essendo coinvolti nella storia dei produttori del vino, che nel mondo del “metaverso” possono disporre di strumenti più complessi e innovativi per accogliere gli enoturisti. Da questo punto di vista gli Nft sono lo snodo fondamentale dell’intero sistema per meglio poter creare quel dialogo necessario quanto indispensabile tra digitale e reale. Tra i luoghi virtuali di Enonautilus, infatti, si può trovare l’Enonautilus Terrace, un salotto affacciato sui colori di un tramonto digitale adatto a potersi godersi una degustazione di fronte ai luoghi dove nasce il vino, la Winery, per scoprire gli ambienti in cui il vino viene prodotto e la Nft Wine Gallery, dove invece gli stessi nuovi strumenti diventano il mezzo per creare un legame con il vino.

 


Un sistema innovativo per vendere il vino

E, anche, un sistema innovativo per acquistare bottiglie e fare esperienze. Nella cosiddetta Nft Wine Gallery vengono esposti pezzi d’arte digitale creati per incuriosire l’appassionato di vino e introdurlo nel mondo del produttore, il quale mette a disposizione delle esperienze che vengono proposte insieme all’Nft. Il concetto è l’Infinite Journey, un dialogo di contenuti come video, suoni e racconti creati dai produttori e dalla community per fissare nel tempo il legame che si è creato durante una visita oppure una degustazione o un tour dentro uno specifico territorio. In questo modo si può accedere agli spazi con i propri avatar e con il visore Oculus – che permette un’esperienza più immersiva – o senza, sia da pc che da smartphone. Il risultato è che comprando una bottiglia in Nft – attraverso l’artwork che la riproduce – i collezionisti hanno la garanzia dell’autenticazione delle bottiglie, che subiscono un procedimento di numerazione e certificazione digitale da parte dei produttori; un meccanismo che alla fin fine scongiura i pericoli di contraffazione e aggira il mercato parallelo dei falsi, capace di costruire un giro d’affari cospicuo con le bottiglie rare.

Nella sostanza, l’idea ultima è quella di superare il paradigma secondo cui poter scegliere una bottiglia di vino nel mondo virtuale debba necessariamente essere un’esperienza fredda e asettica. E per poterla rende più viva e vivace, calda, i produttori stanno cercando di innovare sempre di più per creare esperienze immersive associate all’acquisto di una bottiglia, come succede nella dimensione progettata da Enonautilus o in altre realtà virtuali che stanno nascendo in modo sempre più frequente di recente.

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