L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), come da attese, ha recentemente classificato l’aspartame, un dolcificante artificiale ampiamente utilizzato nelle bevande analcoliche, come “possibilmente cancerogeno per l’uomo”. Tuttavia, l’Oms ha sottolineato che il livello di assunzione giornaliera accettabile rimane invariato. In ogni caso, come emerge da un'analisi delle Coldiretti, la presenza dell’aspartame in numerosi prodotti alimentari di tipo industriale, come snack, merendine, bevande gassate, gelati, yogurt, chewing-gum e articoli dietetici sviluppa oggi un business da 12 miliardi di euro nel mondo.

Aspartame, l'Oms dichiara il dolcificante possibilmente cancerogeno
Secondo Francesco Branca, direttore della nutrizione e della sicurezza alimentare dell’Oms, questa classificazione non implica la necessità di ritirare i prodotti contenenti aspartame né di smettere completamente di consumarli. La decisione è stata basata su test specifici che riguardavano il carcinoma epatocellulare, un tipo di cancro al fegato, ma anche su altri studi condotti su animali da laboratorio.
Aspartame, l'Oms lo inserisce tra le sostanze possibilmente cancerogene per l'uomo
L’aspartame è stato collocato nel Gruppo 2B della classificazione dell’Oms, che comprende sostanze che sono “possibilmente cancerogene per l’uomo”. Tuttavia, è importante notare che questa categoria include anche altre sostanze comuni come l’estratto di aloe vera e l’acido caffeico presenti nel tè e nel caffè. Secondo il professor Paul Pharoah, esperto di epidemiologia del cancro presso il Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, il pubblico in generale non dovrebbe preoccuparsi eccessivamente per il rischio di cancro associato a una sostanza chimica classificata nel Gruppo 2B.
Coldiretti: «Aspartame, business da 12 miliardi di euro nel mondo»
Come poi ricorda la Coldiretti, «la presenza dell’aspartame in numerosi prodotti alimentari di tipo industriale, come snack, merendine, bevande gassate, gelati, yogurt, chewing-gum e articoli dietetici sviluppa oggi un business da 12 miliardi di euro nel mondo».
Ma la dichiarazione di questa sostanza come potenzialmente cancerogena «dimostra anche l’inattendibilità della proposta di etichetta a colori Nutriscore - continua Coldiretti - che attualmente nei supermercati boccia con il colore rosso cibi con zuccheri naturali e promuove con quello verde le più note bibite gassate ricche proprio di aspartame e dolcificanti artificiali, di cui non si conosce neanche la ricetta completa».
Coldiretti, da Aspartame un business da 12 miliardi
Per la Coldiretti, la presenza dell’aspartame in numerosi prodotti alimentari di tipo industriale, come snack, merendine, bevande gassate, gelati, yogurt, chewing-gum e articoli dietetici sviluppa oggi un business da 12 miliardi di euro nel mondo.
Riconoscibile nelle etichette dei prodotti dalla sigla E951 –l’aspartame è usato come dolcificante artificiale nei prodotti dietetici anche se nel corso degli anni è stato al centro di numerosi dubbi sulla capacità di tali alimenti di far perdere peso nonché di polemiche sui potenziali rischi legati al suo consumo esponendo consumatori meno attenti, spesso i più piccoli, a effetti cumulativi. Ma l’aspartame è anche uno degli elementi. Ma dichiarazione di questa sostanza come potenzialmente cancerogena dimostra anche l’inattendibilità della proposta di etichetta a colori Nutriscore che attualmente nei supermercati boccia con il colore rosso cibi con zuccheri naturali e promuove con quello verde le più note bibite gassate ricche proprio di aspartame e dolcificanti artificiali, di cui non si conosce neanche la ricetta completa.
Il consiglio, sottolinea Coldiretti, è quello di preferire al suo posto zuccheri naturali, dal miele allo zucchero fino alla stevia, mentre per i prodotti industriali è possibile utilizzare il fruttosio, che è lo zucchero naturale della frutta. I dubbi e le preoccupazioni su un dolcificante artificiale come l’aspartame in commercio da quaranta anni dovrebbero peraltro indurre alla prudenza e al rispetto del principio di precauzione di fronte all’arrivo dei cibi artificiali e sintetici contro i quali è nata una inedita, larga e composita alleanza di cui fanno parte Acli, AcliTerra, Adusbef, Anpit, Asi, AssoBio, Centro Consumatori Italia, Cia, Cna, Città del Vino, Città dell’Olio, Codacons, Codici, Consulta Distretto del Cibo, Ctg, Coldiretti, Demeter, Ecofuturo, Ewa, Federbio, Federparchi, Fipe, Fondazione Qualivita, Fondazione Una, Fondazione UniVerde, Globe, Greenaccord, Gre, Italia Nostra, Kyoto Club, Lega Consumatori, Masci, Movimento Consumatori, Naturasi, Salesiani per il sociale, Slow food Italia, Unpli, Wilderness.
L’iniziativa è stata varata dai rappresentanti delle diverse Organizzazioni ha come primo obiettivo la sottoscrizione di un Manifesto per esporre le ragioni dell’alleanza ed aprire un confronto con istituzioni, associazioni, mondo scientifico, imprese e cittadini per l’avvio di una battaglia – quella contro il cibo sintetico e artificiale – che è possibile vincere – anche in una proiezione europea, nella certezza di agire per il bene comune. Una assunzione di responsabilità nella ricerca delle ragioni tecniche e valoriali per contrastare rischi reali di desertificazione delle campagne, di speculazione finanziaria e monopolio brevettuale insieme a preoccupazioni di allarme per la salute dei consumatori.
La risposta dell’Associazione Internazionale Dolcificanti
In risposta a due valutazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sull’aspartame, uno degli ingredienti più studiati al mondo, l’Associazione Internazionale Dolcificanti (ISA) applaude la riaffermazione della sicurezza dell’aspartame da parte del suo principale organismo scientifico responsabile della valutazione della sicurezza degli additivi alimentari, il Comitato congiunto di esperti FAO/OMS sugli additivi alimentari (JECFA). Queste conclusioni sono coerenti con le scoperte di oltre 90 agenzie mondiali per la sicurezza alimentare che hanno confermato la sicurezza dell’aspartame, tra cui l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), che ha esaminato l’aspartame in due occasioni, e l’Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali degli Stati Uniti (FDA).
«Il JECFA ha riaffermato ancora una volta la sicurezza dell’aspartame dopo aver condotto una revisione approfondita, completa e scientificamente rigorosa - ha detto il segretario generale dell’Isa Frances Hunt-Wood - L’aspartame, come tutti i dolcificanti con poche/senza calorie, se utilizzato nell’ambito di una dieta equilibrata, offre ai consumatori la possibilità di scegliere di ridurre l’assunzione di zucchero, un obiettivo critico per la salute pubblica».
Nell’ambito della sua valutazione completa, che ha riconfermato la sicurezza dell’aspartame, il JECFA ha esaminato le conclusioni dell’AIRC e non ha riscontrato alcuna preoccupazione per la salute umana. È importante notare che l’AIRC non è un organismo di sicurezza alimentare e che la sua classificazione 2B non prende in considerazione i livelli di assunzione né il rischio effettivo, per cui una revisione dell’AIRC è molto meno completa rispetto alle revisioni approfondite condotte da organismi di sicurezza alimentare come il JECFA e può creare confusione tra i consumatori.
Per contestualizzare, la classificazione 2B dell’AIRC colloca l’aspartame nella stessa categoria del kimchi e di altre verdure in salamoia. L’AIRC sarebbe la prima ad affermare che non suggerisce alle persone di smettere di usare il kimchi nei pasti.
Nell’ambito di una dieta e di uno stile di vita complessivamente sani, l’aspartame può essere utilizzato per conseguire gli obiettivi di salute pubblica in materia di riduzione dell’assunzione di zucchero e, in ultima analisi, per contribuire alla gestione del peso e del diabete, nonché alla salute dentale.