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Nel Bresciano

A Desenzano del Garda rinasce la mensa sociale contro la solitudine

Renato Andreolassi
di Renato Andreolassi
09 febbraio 2024 | 10:46

Consumare un pasto caldo in compagnia, per sconfiggere la solitudine. Una ricetta quasi scontata, ma non sempre facile da realizzare nella nostra società iperconnessa. Niente intelligenza artificiale, ma solo contatto fra le persone con del buon cibo. È quanto accade a Desenzano del Garda, 30mila abitanti, secondo città della provincia di Brescia, con redditi record grazie al turismo italiano e straniero.

A Desenzano del Garda rinasce la mensa sociale contro la solitudine

A Desenzano del Garda riparte la mesa sociale

Ripensata la mensa sociale di Desenzano del Garda

«Eppure - rimarca il sindaco, Guido Malinverno - eppure... anche noi dobbiamo fare i conti con vecchie nuove povertà e con il disagio sociale che colpisce in particolare gli anziani, e non solo. Per questo motivo abbiamo deciso di riaprire la mensa sociale grazie a una società di ristorazione a livello internazionale che gestisce altri servizi per il comune. Dal 1° febbraio abbiamo tolto i lucchetti al refettorio che per anni ha costituito un punto di riferimento. Un luogo pubblico in cui trovare un pasto caldo e dignitoso e una persona amica con cui condividere il desco, un momento di convivialità per eccellenza, contro ogni tipo di isolamento, specialmente tra le persone di una certa età».

Mensa sociale di Desenzano rinasce dopo il Covid

Una mensa già esisteva a Desenzano prima dell'emergenza Covid. Adesso torna a funzionare a pieno regime sfornando quotidianamente una ventina di pasti grazie ad una vera e propria cucina dotata di macchinari completamente rinnovati. Un progetto in divenire. La partenza è riservata alle persone più fragili e deboli, in un secondo tempo si pensa ad un ampliamento del servizio ad enti convenzionati o ad altre realtà attive nell'ambito sociale: «Anche perché - conclude il sindaco - nonostante la bellezza della città lacustre, ogni mese vi sono 200 persone che chiedono aiuto ai nostri servizi sociali. E noi dobbiamo aiutarle».

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