«Gli scoop presentati dalla trasmissione Report recentemente sul mondo del vino sembrano essere una mera banalità. Le storie di contadini, piccoli agricoltori e vignaioli che vengono riportare non rispecchiano la realtà, quindi smettiamola di generalizzare. Report sembra ignorare completamente il mondo del vino, mostrandosi astemio e diffidente nel suo racconto dei fatti.

Nel mondo di Report, sembra che tutti siano astemi, e questo sembra essere il motivo per cui attaccano il vino italiano. Bisogna fare attenzione a non confondere l'acqua con il vino. I piccoli vignaioli producono vini che racchiudono la vita, senza ricorrere a trucchi o inganni. Le analisi presentate da Report sul mondo del vino sembrano essere irreali e superficiali, cercando di dipingere tutto con lo stesso pennello. La qualità di un buon Bianchello del Metauro non è determinata dai lieviti aggiunti, ma dalla perfetta maturazione delle uve, una bassa resa e la qualità del terreno. Chi produce diecimila bottiglie non ha bisogno di aggiunte, perché lascia che la vigna faccia il suo lavoro.
Non credo affatto che i veri vignaioli, come li chiamava il Grande Maestro Gino Veronelli, si comportino come voi descrivete, ma forse sono coinvolte alcune multinazionali. È vero che le commissioni d'assaggio dovrebbero essere più professionali e trasparenti.
Il contadino, il vignaiolo, il custode della vigna si discosta dalle sciocchezze raccontate dalla trasmissione. Non abbiamo bisogno di piccoli chimici, o di piccoli qualunquisti».
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