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Consiglio di Stato, B&B e affitti brevi: torna l'obbligo del riconoscimento di persona

Il Consiglio di Stato ripristina l’obbligo di riconoscimento de visu che vale per B&B e affitti brevi. Il quadro normativo rimane frammentato con gli albergatori che rivendicano da anni norme uniformi. La pronuncia riapre il dibattito sugli affitti brevi e sull'accoglienza in generale, introducendo un elemento di chiarezza dopo mesi di incertezza. Fino a sentenza contraria

di Redazione Italia a Tavola
21 novembre 2025 | 15:57
Consiglio di Stato, B&B e affitti brevi: torna l'obbligo del riconoscimento di persona

La sicurezza nelle locazioni turistiche torna al centro del dibattito. Dopo mesi di incertezza tra sentenze contrastanti e regolamenti locali, il Consiglio di Stato ha reintrodotto l’obbligo di riconoscimento de visu degli ospiti per B&B e affitti brevi, superando l’orientamento del Tar del Lazio. La decisione si inserisce in un contesto dove città come Milano vietano le lockbox, mentre Bergamo prepara un regolamento più rigido per le case vacanza. Intanto gli albergatori, più volte intervenuti su Italia a Tavola, chiedono da anni una cornice normativa uniforme che garantisca sicurezza, tracciabilità e pari condizioni tra hotellerie e extralberghiero. L’articolo ricostruisce cosa cambia e perché la sentenza segna un nuovo capitolo nella gestione degli accessi turistici.

Consiglio di Stato: riconoscimento de visu nuovamente obbligatorio

Il Consiglio di Stato ha stabilito che i gestori di B&B, case vacanza e locazioni brevi devono tornare a verificare di persona l’identità degli ospiti. La pronuncia annulla quanto deciso dal Tar del Lazio nella primavera 2025, quando era stata accettata la possibilità del check-in da remoto. La nuova decisione ripristina quanto previsto dall’articolo 109 del Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), confermando la piena legittimità della circolare del 18 novembre 2024 del capo della Polizia, emanata in un periodo segnato dalla forte crescita del mercato delle locazioni brevi e dalla diffusione degli accessi automatizzati. Secondo il Viminale, il controllo personale è necessario per garantire che l’identità dichiarata corrisponda effettivamente alla persona ospitata, un aspetto ritenuto decisivo in un contesto internazionale giudicato delicato sotto il profilo della sicurezza.

Consiglio di Stato, B&B e affitti brevi: torna l'obbligo del riconoscimento di persona

Consiglio di Stato: torna l‘obbligo del riconoscimento de visu

La sentenza chiarisce che la verifica fisica rappresenta un presidio essenziale e non può essere sostituita da procedure digitali. Il riconoscimento de visu viene considerato uno strumento fondamentale per prevenire la presenza in strutture ricettive di soggetti pericolosi o collegati ad attività criminali o terroristiche.

Un quadro nazionale disomogeneo tra divieti, sperimentazioni e nuove regole urbane

L’intervento del Consiglio di Stato si inserisce in un momento in cui varie amministrazioni stanno modificando le regole per la gestione degli affitti brevi. A Milano, il Comune ha recentemente vietato le lockbox, decisione motivata da esigenze di sicurezza e decoro urbano, anche in vista delle Olimpiadi. La misura comporta sanzioni e rimozioni immediate dei dispositivi, segnando un approccio più restrittivo verso i sistemi che permettono accessi automatici non presidiati.

In parallelo, a Bergamo procede l’adozione di un regolamento che riguarda case vacanza, locazioni turistiche e foresterie nei borghi storici e in Città Alta. Il testo introduce obblighi legati alla disponibilità di parcheggi, alla presenza di aree adeguate per la raccolta differenziata e a standard strutturali coerenti con la fragilità del centro urbano. Le sanzioni previste risultano particolarmente incisive e confermano la volontà del Comune di rendere più chiari i criteri per la gestione di queste attività.

Il precedente di Sirmione, dove il Consiglio di Stato aveva già stabilito che non è possibile vietare gli affitti brevi ma è legittimo disciplinarne modalità e requisiti, mostra come la giurisprudenza stia cercando di delimitare il perimetro dei poteri locali senza negare la possibilità di interventi mirati. In questo scenario frammentato, l’obbligo di riconoscimento fisico introduce un elemento di uniformità, benché limitato al tema della sicurezza.

Le posizioni degli albergatori: sicurezza, tracciabilità e parità di condizioni

Gli albergatori hanno espresso più volte, anche su Italia a Tavola, la necessità di una normativa uniforme e di strumenti che garantiscano condizioni e controlli equivalenti tra hotellerie ed extralberghiero.

Consiglio di Stato, B&B e affitti brevi: torna l'obbligo del riconoscimento di persona

Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi

Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, definisce il ripristino dell’obbligo «una misura che eleva significativamente i livelli di sicurezza, a beneficio degli ospiti e della cittadinanza». Bocca ribadisce che gli albergatori svolgono da sempre «con senso civico» tali verifiche, consapevoli delle ricadute positive sulla comunità, soprattutto nei condomìni interessati da un continuo ricambio di turisti. Nel giudizio d’appello Federalberghi è intervenuta a seguito di una valutazione del Consiglio di Stato sulla necessità di un contraddittorio pieno, evidenziando la centralità dei soggetti rappresentativi del settore.

Consiglio di Stato, B&B e affitti brevi: torna l'obbligo del riconoscimento di persona

Elisabetta Fabri, presidente di Confindustria Alberghi

Anche Confindustria Alberghi sottolinea come la sentenza rimuova un’ingiustificata disparità tra categorie ricettive. L’associazione accoglie con favore la decisione, pur ricordando di essere aperta all’innovazione tecnologica: «Accogliamo con soddisfazione il pieno riconoscimento della linea da noi sostenuta. Siamo favorevoli alle semplificazioni e aperti all’impiego di tecnologie innovative nelle nostre strutture, ma quando in gioco ci sono la sicurezza dei turisti e la tranquillità dei residenti, le valutazioni devono essere particolarmente rigorose».

Perché il controllo de visu è considerato determinante: i casi reali

Il Ministero dell’Interno ha ricordato diversi episodi recenti che dimostrano l’efficacia della verifica fisica e del sistema Alloggiati Web nel rintracciare soggetti pericolosi. Tra i casi citati spicca quello del 3 settembre 2025 a Viterbo, quando due cittadini stranieri, ospiti in un B&B e trovati in possesso di armi da fuoco, sono stati arrestati grazie alla segnalazione del gestore, insospettito dalla non corrispondenza fra il documento ricevuto via WhatsApp e la persona presentatasi per il check-in. Numerosi altri episodi confermano il medesimo schema: arresti di latitanti a Perugia, Montecatini, Brescia, Jesolo, Roma, Napoli e Sirmione, tutti individuati grazie alla registrazione obbligatoria presso strutture ricettive. Secondo il Viminale, questi casi mostrano come la verifica personale costituisca un filtro decisivo per l’identificazione di soggetti ricercati o potenzialmente pericolosi.

Una tradizione normativa lunga due secoli

L’obbligo di identificazione degli alloggiati non è un’invenzione recente. Affonda le proprie radici nel Regno di Sardegna del 1859, venne esteso con la legislazione del 1865 e ribadito nel regio decreto del 1889. Riferimenti analoghi compaiono persino nella letteratura italiana: nella Locandiera di Goldoni e nei Promessi Sposi di Manzoni, dove osti e locandieri sono obbligati a fornire all’autorità i dati degli ospiti. Una tradizione lunga secoli che oggi torna al centro del dibattito contemporaneo sulla regolazione delle locazioni turistiche.

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