Ottanta panettoni artigianali, uno per uno, consegnati a mano a due realtà che operano sul territorio romano a sostegno dei più fragili. È da questo gesto concreto che si chiude, anche quest’anno, l’esperienza di Panettone Maximo. Il festival nazionale dedicato al grande lievitato delle feste, andato in scena lo scorso 30 novembre al Salone delle Fontane di Roma davanti a circa 5mila persone, trova infatti il suo epilogo lontano dal palco, dalle degustazioni e dalle classifiche, nei luoghi dove quei panettoni diventano un’occasione di condivisione reale.

Panettone Maximo ha donato 80 panettoni al Ciofs Lazio e alla Casa di Davide
Una promessa mantenuta, anno dopo anno
Da sette edizioni, accanto alla dimensione gastronomica, Panettone Maximo porta avanti una promessa precisa: destinare i dolci donati dai pasticceri e dai fornai in gara ad associazioni che operano ogni giorno a contatto con bambini e ragazzi in situazioni di fragilità. Un impegno che non cambia forma nel tempo e che gli organizzatori - Fabio Carnevali, Belinda Bortolan e Stefano Albano - continuano a rispettare senza proclami, preferendo la continuità alla dichiarazione d’intenti.
Negli anni, i panettoni del festival hanno raggiunto realtà diverse, tutte accomunate da un lavoro silenzioso e quotidiano sul territorio romano: dalla Casa di Peter Pan alla So.Spe. fondata da Suor Paola, dalla Casa della Mamma fino alla parrocchia di Nostra Signora di Lourdes, a sostegno dei ragazzi seguiti da Don Daniele Masciadri. Anche l’edizione 2025 si muove lungo questa traiettoria, scegliendo due associazioni che operano in ambiti differenti ma con lo stesso approccio concreto al disagio.
Formazione e lavoro come risposta al disagio
La prima consegna è avvenuta presso la sede di Testaccio del Ciofs Fp Lazio Ets (Centro italiano opere femminili salesiane - Formazione professionale), diretto da Suor Novella. Qui la formazione professionale diventa uno strumento di inclusione, soprattutto per i giovani provenienti dalle fasce sociali più deboli, accompagnati verso il mondo del lavoro attraverso percorsi legati alla ristorazione, all’accoglienza e ai servizi. Un contesto dove la cucina e il laboratorio non sono una scenografia, ma il cuore dell’attività quotidiana.

Panettone Maximo ha mantenuto una promessa, donando i dolci a realtà sociali
«Siamo andati alla sede di Testaccio, la più organizzata - racconta Fabio Carnevali, ideatore di Panettone Maximo - dove abbiamo incontrato Suor Novella, il corpo docente e gli stessi ragazzi che qui imparano una professione per il loro futuro, in questo caso in campo ristorativo e alberghiero. Abbiamo visitato la cucina, la pasticceria e il reparto della pasta all’uovo, e ognuno di noi l’ha acquistata e mangiata, risultando davvero squisita. Siamo rimasti impressionati dal lavoro che Suor Novella e i suoi insegnanti svolgono all’interno di quello che è uno dei sei centri da loro gestiti su Roma e provincia. Davvero encomiabili».
Alla Casa di Davide, dove l’accoglienza è quotidiana
La consegna degli ottanta panettoni ha raggiunto un altro luogo significativo della città: la Casa di Davide, sede dell’Associazione Davide Ciavattini Onlus, guidata dal dottor Alessandro Pinci. Qui il lavoro quotidiano è strettamente legato al Dipartimento di Oncoematologia dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù e si traduce in un sostegno continuo ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, lungo percorsi spesso complessi e faticosi.
«La nostra missione è anche un progetto educativo - spiega il presidente Pinci. Nella nostra casa di accoglienza, l’associazione ha voluto incrementare il sostegno alle famiglie e ai relativi pazienti con nuove e utili attività, tra cui il sostegno scolastico fornito gratuitamente da alcune insegnanti dell’Istituto Comprensivo Via Salvatore Pincherle, la pettherapy, i tanti laboratori proposti dalle nostre bravissime pedagogiste, il supporto psicologico e tanto altro ancora».