Fipe in questo 2025 ha compiuto 80 anni di attività: diamo merito e riconoscenza agli illuminati e visionari colleghi imprenditori che nel 1945 fondarono la nostra Federazione con l’obiettivo di tutelare, sostenere e promuovere le imprese della ristorazione, del bar, del turismo e dell’intrattenimento, in un’Italia che cercava di rialzarsi dopo la Guerra.
Una missione che attraversa la storia economica e sociale italiana
Allora come oggi la missione è chiara: dare dignità all’impresa e al lavoro, valorizzando chi, ogni giorno, con impegno e sacrificio, offre servizi, costruisce relazioni, crea occupazione, diffonde cultura e migliora la qualità della vita delle persone.

Un pubblico esercizio italiano: spazio di socialità, accoglienza e vita quotidiana, cuore della comunità
Il nostro mondo, d’altronde, è stato testimone da dentro delle trasformazioni economiche, sociali e culturali più significative del nostro Paese. La ricostruzione post-bellica, il boom economico, le battaglie sindacali, i conflitti sociali, la scolarizzazione, la globalizzazione, il dramma della pandemia.
E ogni volta Fipe è stata un presidio di seria rappresentanza e corretto confronto istituzionale, accompagno queste trasformazioni, sostenendo le imprese nei momenti difficili, difendendo i valori dell’impresa, promuovendo crescita e sviluppo del paese.
Il significato di pubblico esercizio dopo la pandemia
L’emergenza pandemica è stata anche il momento in cui meglio abbiamo capito cosa significasse l’aggettivo pubblico della denominazione pubblico esercizio. Chiusi i pubblici esercizi si sono spente le nostre città e con esse una parte fondamentale della nostra vita quotidiana: i momenti di incontro, confronto e convivialità, che costituiscono il collante della nostra comunità.

Il bar italiano come luogo di incontro e relazione: simbolo del ruolo sociale ed economico dei pubblici esercizi nel Paese
Ecco perché come vicario nazionale di Fipe, come presidente della mia Firenze e della Toscana, ritengo di dover esprimere riconoscenza e gratitudine ai tanti soggetti che in questi anni hanno svolto il gravoso ruolo sindacale e se ne sono assunti la responsabilità, oltre che di dover ribadire il delicato e strategico ruolo che svolgono i corpi intermedi non solo nell’interesse delle imprese, ma dell’intero Paese.
Valori, visione e responsabilità per il futuro del settore
Ottant’anni sono una grande eredità, ma anche l’inizio di un grande futuro. Nel tempo e in questi ultimi anni sono cambiate profondamente le abitudini di consumo, le tecnologie, le modalità di relazione, il contesto, ma le novità non possono spaventare un settore che, pur riconoscendo l’importanza della tradizione e dei valori, ha fatto della capacità di adattamento la sua forza.
E in questa direzione dobbiamo continuare a rafforzare il nostro ruolo di ponte tra istituzioni e società, tra imprese e territori, tra mercato ed etica. Investendo su una comunità di imprenditori che condivide valori, visione e responsabilità.
Fipe come casa dell’impresa e della fiducia
Questa è l’Italia vera, quella che lavora e che crede in qualcosa che va oltre il proprio bancone. In questi ottant’anni abbiamo imparato che l’impresa è molto di più di un’attività economica, è un fatto di fiducia nel lavoro, nelle persone e nel Paese. Fipe continuerà ad essere la casa di questa fiducia, una casa che accoglie, rappresenta e unisce.