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legge di bilancio

Manovra, dalla Sugar tax all’imposta di soggiorno: cosa cambia per hotel e ristoranti

di Redazione Italia a Tavola
30 dicembre 2025 | 16:09

La Legge di Bilancio 2026 arriva in un momento delicato per hotel, ristoranti e mondo Horeca, chiamati a fare i conti con consumi ancora incerti, costi elevati e un quadro normativo in evoluzione. Tra taglio Irpef, misure per il turismo, rinvio della Sugar tax e nodi irrisolti su imposta di soggiorno, commercio di vicinato e agricoltura, la manovra offre segnali contrastanti: interventi utili nel breve periodo, ma senza una strategia organica capace di sostenere davvero la filiera dell’ospitalità e del food nel medio-lungo termine.

Manovra, dalla Sugar tax all’imposta di soggiorno: cosa cambia per hotel e ristoranti

Legge di Bilancio 2026: opportunità e limiti per il foodservice italiano

Imprese e turismo: luci e ombre della manovra

La gestione dei conti pubblici e la prosecuzione della riduzione strutturale della pressione fiscale su lavoratori e famiglie sono tra gli elementi positivi evidenziati da Confcommercio dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2026. Il riferimento è al taglio della seconda aliquota Irpef e alla detassazione degli aumenti contrattuali legati ai rinnovi firmati tra il 2024 e il 2026, misure considerate utili per sostenere una domanda interna ancora debole, nonostante alcuni segnali di recupero.

Confcommercio valuta favorevolmente anche alcune scelte a sostegno delle imprese, come l’aver evitato una stretta sulle compensazioni tra crediti d’imposta e debiti contributivi, che avrebbe colpito in particolare PMI e autotrasporto. Positivo anche il pacchetto di norme per il turismo ricettivo, dal contrasto alla concorrenza sleale delle locazioni brevi al trattamento fiscale agevolato per il lavoro notturno e festivo. Delude invece la proroga dell’aumento del 40% dell’imposta di soggiorno per tutto il 2026 e il mancato completamento del superamento dell’Irap.

Manovra 2026, Fipe: bene il sostegno a lavoro e potere d’acquisto, ma serve di più

Fipe-Confcommercio valuta positivamente l’impostazione del disegno di legge di Bilancio 2026, una manovra che, pur nei limiti del quadro di finanza pubblica, mette in campo circa 22 miliardi di euro con interventi orientati al sostegno del potere d’acquisto e alla competitività delle imprese. Tra gli aspetti apprezzati figurano le misure sul lavoro, in particolare la defiscalizzazione dei premi di produttività e degli aumenti retributivi, che coinvolgerà anche il CCNL Fipe, firmato nel giugno 2024 e oggi applicato a circa 700mila addetti, rendendolo il terzo contratto nazionale per numero di lavoratori. Secondo la Federazione, sarebbe stato però necessario un maggiore coraggio sulla decontribuzione del lavoro festivo e notturno, poiché l’impianto attuale rischia di limitarne l’efficacia. Giudizio favorevole anche sull’innalzamento della soglia di detassazione dei buoni pasto elettronici, che passa da 8 a 10 euro. Una misura ritenuta utile per rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori e sostenere i consumi fuori casa, con effetti diretti sul comparto dei pubblici esercizi.

Manovra, dalla Sugar tax all’imposta di soggiorno: cosa cambia per hotel e ristoranti

Lino Stoppani, presidente Fipe

«Consapevoli dei vincoli di bilancio che hanno impedito interventi più incisivi a sostegno della crescita, esprimiamo un primo apprezzamento per alcune misure della manovra», ha dichiarato il presidente di Fipe-Confcommercio Lino Enrico Stoppani. «Valutiamo positivamente i provvedimenti che puntano a promuovere consumi e occupazione attraverso la leva fiscale e il recupero del potere d’acquisto, oltre al rafforzamento della contrattazione nazionale. Resta però la necessità di fare di più per una reale riduzione del cuneo fiscale». Fipe ribadisce infine l’impegno a sostenere politiche economiche in grado di favorire la crescita delle imprese, rafforzare la bilateralità e garantire un mercato del lavoro equilibrato, capace di assicurare stabilità e attrattività a un settore, quello dei pubblici esercizi, che continua a investire e a sostenere filiere strategiche come l’agroalimentare e il turismo.

Confesercenti: segnali positivi ma consumi ancora fragili

Secondo il presidente di Confesercenti, Nico Gronchi, «la Legge di bilancio si muove in un contesto di vincoli ancora stringenti e risorse contenute, insufficienti per dare una spinta alla crescita». Tuttavia, aggiunge, «registriamo interventi che vanno nella direzione giusta: sostegno ai redditi da lavoro e recupero del potere d’acquisto». Il taglio Irpef viene letto come un segnale di fiducia, seppur non sufficiente da solo a rilanciare i consumi.

Negozi di vicinato e rigenerazione urbana

Confesercenti segnala però un vuoto sul fronte delle attività di vicinato, micro e piccole imprese che garantiscono servizi di prossimità ma faticano a sostenere costi e concorrenza. «Serve una strategia più netta di rigenerazione urbana», sottolinea Gronchi, per contrastare desertificazione commerciale e degrado, elementi che rischiano di frenare anche la ripresa dei consumi.

Manovra, dalla Sugar tax all’imposta di soggiorno: cosa cambia per hotel e ristoranti

Per Confesercenti bisogna sostenere i negozi di vicinato

Bevande analcoliche: soddisfazione per il rinvio della Sugar tax

Giudizio positivo arriva da Assobibe, che accoglie con favore il rinvio della Sugar tax al 1° gennaio 2027. Il presidente Giangiacomo Pierini commenta: «Non è immaginabile gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini con rincari inutili». Il rinvio di Sugar e Plastic tax viene considerato un passaggio utile per proseguire il dialogo con il Governo in vista di una possibile cancellazione definitiva.

Manovra, dalla Sugar tax all’imposta di soggiorno: cosa cambia per hotel e ristoranti

La Sugar tax è stata rinviata al 1° gennaio 2027

Celiachia: passi avanti su assistenza e prevenzione

Per l’Associazione Italiana Celiachia, la manovra 2026 segna un risultato concreto. La presidente Rossella Valmarana evidenzia come la circolarità dell’assistenza permetterà ai pazienti di accedere alla terapia senza glutine anche fuori regione. «Un’esigenza di uguaglianza e semplificazione», afferma, rafforzata dallo stanziamento di un milione di euro per prevenzione, formazione e informazione sulla celiachia.

Agricoltura: misure utili ma manca una visione strategica

Più critico il giudizio di Cia-Agricoltori Italiani. Il presidente Cristiano Fini parla di una manovra che «offre aggiustamenti importanti, ma resta lontana da una visione politica all’altezza delle sfide agricole». Positiva l’eliminazione del divieto di compensazione dei crediti d’imposta e il rifinanziamento della Zes Agricola, seppur giudicato insufficiente. Restano aperte questioni cruciali come manodopera, redditività e investimenti di lungo periodo, mentre il comparto attende risposte dal collegato agricolo ColtivaItalia.

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