Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, ha presentato al Cnel il Manuale sul dumping contrattuale nei pubblici esercizi, un documento nato per fare chiarezza sulle distorsioni che minano la concorrenza e i diritti dei lavoratori nel settore della ristorazione.

La Fipe ha ha presentato al Cnel il Manuale sul dumping contrattuale nei pubblici esercizi
Un fenomeno diffuso che penalizza le imprese corrette
Il dumping contrattuale si verifica quando un’impresa adotta un contratto collettivo siglato da organizzazioni prive di rappresentatività, con condizioni peggiorative rispetto al Ccnl di riferimento. Secondo Fipe, oltre il 92% delle aziende del settore applica il proprio contratto, ma resta forte la presenza di contratti “pirata”, utilizzati per abbassare artificialmente il costo del lavoro. Questo comporta concorrenza sleale, perdita di diritti per i lavoratori e un generale indebolimento della reputazione del comparto.
Il Manuale sul dumping contrattuale è stato redatto da Fipe per offrire un quadro giuridico aggiornato, esempi pratici e strumenti operativi per riconoscere e contrastare i contratti non rappresentativi. L’obiettivo è favorire una maggiore consapevolezza tra imprenditori e operatori del settore, oltre che sollecitare un cambio culturale fondato sulla qualità del lavoro.
Dumping contrattuale, tutelare imprese e lavoratori
Nel corso dell’incontro tenutosi presso il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel), sono intervenuti, tra gli altri, Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe, e Renato Brunetta, presidente del Cnel. Stoppani ha sottolineato: «Il rapporto ha evidenziato la proliferazione dei Ccnl nel settore, con gravi differenze retributive e normative. I contratti alternativi applicano la cosiddetta “teoria della sottrazione”, riducendo tutele e aumentando i rischi per le imprese. È urgente un intervento istituzionale per ripristinare equità e legalità». Ha poi aggiunto: «Dobbiamo rafforzare la “teoria della somma”, valorizzando non solo gli aspetti economici, ma anche quelli umani e professionali, per affrontare le criticità del comparto: scarsa attrattività e bassa produttività».

Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe
Anche Riccardo Orlandi, presidente Aigrim-Fipe e vicepresidente Fipe, ha lanciato un monito: «Il dumping contrattuale è una forma di concorrenza sleale che mina la credibilità dell’intero comparto. Servono controlli più efficaci e un’intensa attività di informazione». Fipe richiama le recenti sentenze della Corte di Cassazione e i rilievi dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che confermano la possibilità di contestare alle aziende la violazione del principio di buona fede. Questo può portare a verifiche retributive, previdenziali e al recupero delle somme dovute.

Riccardo Orlandi, presidente Aigrim-Fipe
Fipe ribadisce l’importanza della contrattazione collettiva sottoscritta da organizzazioni legittimate, come presidio di legalità e strumento per garantire condizioni dignitose per i lavoratori e trasparenza per le imprese. La Federazione continuerà a promuovere un sistema fondato su legalità, qualità e sostenibilità del lavoro, nell’interesse del futuro del settore dell’ospitalità italiana.