Per Silvano Petreti, custode del bosco per le Marche, per fare una previsione dell'andamento della stagione del tartufo bianco bisogna prima definire i parametri. La cosa più importante da rimarcare è che non abbiamo più le stagioni di un tempo e tutto sta cambiando.
Una volta i parametri più importanti erano: la neve, che cadeva copiosa d'inverno e penetrava nel terreno, e subito dopo le gelate, fondamentali per il terreno. Molto meno lo sono le piogge che, soprattutto se di breve durata, compattano il terreno, mentre le gelate lo rendono soffice.
Le nevicate lasciano penetrare lentamente l’acqua nel terreno, mentre le gelate creano l'ambiente adatto, con un terreno morbido e soffice, affinché il tartufo trovi il giusto spazio per svilupparsi.

Non si prevede una buona annata per il tartufo
La pioggia non sempre è positiva
Le piogge estive servono per portare avanti la maturazione del tartufo, ma se arrivano con breve durata e poi ritornano dopo 15 giorni, stressano le piante oltre a creare dilavamento. Le piogge infatti innescano un processo nella pianta che, tornando poi a temperature di 30-35°C, va in stress: quelle piogge non penetrano a fondo, rimangono in superficie, dando solo un po’ di rinvigorimento, ma con il ritorno del caldo la pianta torna a soffrire.
L’improvvisazione e l’incompetenza fanno solo male al mondo del tartufo
Molti improvvisatori, che già sentenziano «annata storica» per il tartufo bianco limitandosi alle semplici piogge, non hanno le competenze che si maturano con anni di esperienza nel bosco.
Se un qualsiasi improvvisatore si limita a fare previsioni perché ha visto delle piogge qua e là, non ha la giusta preparazione per giudicare. La pioggia è un elemento labile, non così incisivo sull'andamento del tartufo. Sicuramente le piogge estive aiutano nella maturazione, ma non sono importanti quanto le nevicate e le gelate invernali.
Previsione del tartufo mese per mese da ottobre a gennaio nelle Marche
Facciamo ora una previsione mese per mese della stagione del tartufo bianco 2025:
-
Ottobre: sarà un mese difficile, poco tartufo ma di buona qualità, con prevalenza di tartufi superficiali.
-
Novembre: ci sarà un netto miglioramento.
-
Dicembre: si prospetta buono.
-
Gennaio: ugualmente buono.
In generale però non sarà un’annata da ricordare. Avremo un buon prodotto, sicuramente migliore dello scorso anno, che era stato davvero difficile.

Silvano Petreti
Ripensare e spalmare le fiere del tartufo nella nostra regione e realizzare grandi eventi
Occorre ripensare la programmazione delle fiere del tartufo, soprattutto nel mese di ottobre. Siamo sempre stati contrari a manifestazioni nella prima quindicina di ottobre, ma anche fino al 20 del mese.
Dopo la metà di novembre, invece, abbiamo sempre una buttata importante di tartufo, quando il prodotto è al top: è lì che bisognerebbe organizzare i grandi eventi.
Quando si spengono i riflettori, soprattutto dopo la chiusura della Fiera di Acqualagna, bisogna ripartire e lavorare per portare nelle Marche grandi eventi legati al tartufo, capaci di attrarre un pubblico internazionale.
Previsione generale nelle Marche
Tranne qualche eccezione a macchia di leopardo, dove ci sono state grandinate o piogge consecutive (che potrebbero garantire raccolte migliori), sarà un’annata non certo da ricordare. E comunque, le feste del tartufo nella prima metà di ottobre andrebbero evitate.
Visita: www.accademiadeltartufonelmondo.it