Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
lunedì 15 dicembre 2025 | aggiornato alle 18:31| 116341 articoli in archivio

Tavolate per l’Unesco, ma il pranzo della domenica è sempre più marketing e nostalgia

Oltre 120 tavolate in tutta Italia hanno sostenuto la candidatura della cucina italiana a patrimonio Unesco. L’evento, seguito da “Domenica In”, ha visto anche l’intervento in tv di Giorgia Meloni che ha generato polemiche politiche, mentre il ministro Lollobrigida ha sottolineato il valore culturale e conviviale della tradizione a tavola. Tuttavia il rischio è trasformare una tradizione in operazione di marketing

di Redazione Italia a Tavola
22 settembre 2025 | 11:42
Tavolate per l’Unesco, ma il pranzo della domenica è sempre più marketing e nostalgia

Oltre 120 tavolate sono state allestite in tutta Italia per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco, la cui decisione era attesa l’8 dicembre da parte di 24 Paesi. «È stata un’iniziativa eccezionale in tutta Italia, insieme con l’Anci, in 120 capoluoghi di provincia e moltissimi altri comuni» ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. «Ci sono state tante tavolate per raccontare il rito del pranzo della domenica, un rito di comunità che spesso mancava e di cui chi lo ha vissuto conserva nostalgia». L'iniziativa, con il collegamento della premier Giorgia Meloni su Rai1 durante il programma "Domenica In" - che seguito in diretta l'evento - ha però scatenato le polemiche politiche. Scavando sotto la superficie, al di là delle schermaglie elettorali, rimane però un problema di fondo: e cioè che ad essere candidato è un rito che viene celebrato solo su richiesta, ma che è sempre meno parte della vita degli italiani, riducendo così un appuntamento così importante in una semplice questione di marketing.

Tavolate per l’Unesco, ma il pranzo della domenica è sempre più marketing e nostalgia

Tavolate in tutta Italia per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio Unesco

Personaggi e luoghi simbolo

L’evento ha visto il coinvolgimento di numerosi volti noti dello spettacolo. A Roma hanno partecipato, oltre a Meloni e al sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, anche Sabrina Ferilli, Paolo Bonolis e Giorgia; all’Aquila fu presente Bruno Vespa, a Livorno Carlo Conti, mentre tra gli altri testimonial sono comparsi Gianni Morandi, Al Bano e lo chef Massimo Bottura, che è intervenuto da "Domenica In". Ad accompagnare la giornata anche l’inno scritto da Mogol e cantato da Al Bano, insieme al coro dell’Antoniano e ai ragazzi di Caivano, dal titolo “Vai Italia”.

Un valore oltre il cibo

Al momento sono quattro le cucine già riconosciute dall’Unesco: francese, giapponese, coreana e messicana. «Manca quella italiana» ha ribadito Lollobrigida. «L’8 dicembre si deciderà se la convivialità della nostra cucina potesse rappresentare un modello alimentare e culturale».

Tavolate per l’Unesco, ma il pranzo della domenica è sempre più marketing e nostalgia

Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida

Per il ministro, la candidatura rappresenta anche un’occasione per evidenziare la centralità del momento conviviale: «Siamo un popolo che a tavola parla di cosa mangerà al prossimo pasto, dei prodotti che sta gustando e di quelli che arriveranno; siamo il popolo che apparecchia. La cucina italiana è stata un modo per rafforzare la nostra rete di distribuzione, legando la ristorazione internazionale alle nostre produzioni e facendone crescere il valore».

Pranzo della domenica indigesto per la premier

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è collegata con “Domenica In” su Rai1 dal Tempio di Venere a Roma, dove partecipava all’iniziativa Il pranzo della domenica, organizzata per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco. Sollecitata da Mara Venier a condividere un ricordo personale, Meloni ha raccontato: «Di solito passavo il pranzo della domenica con i nonni e per me, come per molte famiglie italiane, è legato alle pastarelle. È stato un momento che mi ha legato moltissimo ai miei nonni materni».

Tavolate per l’Unesco, ma il pranzo della domenica è sempre più marketing e nostalgia

Giorgia Meloni durante l'evento Il pranzo della domenica

L’intervento della premier ha però acceso la polemica politica. La segretaria del Pd Elly Schlein sul Corriere della Sera ha criticato la scelta, accusando Meloni di evitare il Parlamento su temi internazionali rilevanti, come il riconoscimento dello Stato di Palestina o le sanzioni a Israele, preferendo «spot elettorali sul servizio pubblico». Ancora più dura la presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia (M5s), che ha definito l’intervista «inopportuna e fuori luogo», soprattutto in concomitanza con il voto in alcune regioni, ricordando come la maggioranza abbia bloccato i lavori della Commissione, impedendo così ogni controllo parlamentare sull’attività della Rai.

Meloni ha quindi chiosato sui propri social: «La polemica delle opposizioni riguarda la mia partecipazione ad un videocollegamento con “Domenica In”, nel quale sono intervenuta per circa 80 secondi. Sono intervenuta per sostenere la candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, insieme al Sindaco di Roma (Pd) Roberto Gualtieri, che è intervenuto subito dopo di me. Un esempio concreto di quanto sia importante che ogni partito politico valorizzi un’iniziativa capace di portare meriti e benefici a tutta l’Italia, raccontando al mondo le nostre tradizioni e la nostra cultura».

La tradizione culinaria italiana tra valorizzazione e rincari record

Secondo Assoutenti, la realtà delle famiglie italiane racconta un quadro ben diverso rispetto alle promozioni: il pranzo della domenica, così come quello dei giorni feriali, è sempre più costoso, costringendo molte famiglie a ridurre quantità e varietà di cibi e bevande a tavola. Dal 2019 al 2025, i prezzi di alimenti e bevande analcoliche sono aumentati in media del 30%, mentre nello stesso periodo le vendite alimentari in volume sono calate del 6,5%, spiega Assoutenti, a causa dei continui rincari che hanno ridotto la spesa degli italiani. Anche nel 2025, l’aumento dei prezzi continua: secondo i dati Istat, ad agosto il comparto alimentare ha registrato un +4% su base annua, con picchi del +5,6% per gli alimenti non lavorati. Per una famiglia con due figli, questo significa un aggravio annuo di 366 euro, mentre per l’intero Paese l’impatto complessivo raggiunge 6,5 miliardi di euro.

Tavolate per l’Unesco, ma il pranzo della domenica è sempre più marketing e nostalgia

Assoutenti segnala aumenti significativi su molti beni di largo consumo

Assoutenti segnala aumenti significativi su molti beni di largo consumo: burro +15,1%, frutta fresca +8,8% (con picchi del 14,8% per pesche e nettarine), carne bovina +6,8%, formaggi e latticini +6,6%, uova +7%, pomodori +13,6%, cioccolato +12,6%, caffè +22,6% e cacao +24,5%. «Se da un lato è giusto valorizzare la cucina italiana con iniziative come “Il pranzo della domenica”, dall’altro ci aspettiamo un impegno concreto da parte del governo nel contrastare i rincari alimentari», sottolinea il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso. «Si tratta di beni primari di cui i cittadini non possono fare a meno; gli aumenti erodono i redditi e cambiano profondamente le abitudini delle famiglie italiane».

Meloni a Tavola: quando la politica si serve i nostri piatti

Il vero nodo non è il collegamento televisivo della premier, ma ciò che questa celebrazione mette in luce: la cucina italiana, simbolo storico e culturale del Paese, rischia di essere strumentalizzata a fini politici. Mentre l’opposizione accusa di trasformare il servizio pubblico in uno “spot elettorale”, e la premier parla di “polemica sul nulla”, emerge una domanda più profonda: chi beneficia davvero di queste operazioni mediatiche? L’ironia della situazione è evidente: gli stessi politici che per anni hanno trascurato le difficoltà concrete del settore ristorativo, con quasi 19.000 locali chiusi nel 2024, ora si appropriano di simboli gastronomici come pastarelle e diplomatici per apparire vicini alla tradizione italiana. Nel frattempo, i veri artigiani del gusto, dai ristoratori indipendenti ai piccoli produttori, continuano a lottare per sopravvivere.

La Cucina Italiana Unesco: candidatura o operazione di marketing?

L’iniziativa “Il pranzo della domenica – italiani a tavola”, promossa dal MASAF, mirava a sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale UNESCO. Ma scavando sotto la superficie, il progetto mostra il suo lato più controverso: stiamo candidando un rito che praticamente non esiste più nella vita quotidiana degli italiani. Le dichiarazioni istituzionali parlano di “antichi saperi tramandati” e della “gioia di stare insieme”, ma i dati raccontano un’altra realtà: molte famiglie consumano i pasti davanti alla TV, i giovani ordinano cibo a domicilio, e la pratica del pranzo della domenica in famiglia è diventata un’eccezione più che una regola.

Tavolate per l’Unesco, ma il pranzo della domenica è sempre più marketing e nostalgia

Il pranzo della domenica è ancora un rito della cultura gastronomica italiana?

In questo senso, le tavolate allestite per l’Unesco assumono un valore più simbolico che reale. La celebrazione appare come una nostalgia di Stato, un tentativo di cristallizzare rituali legati al passato invece di valorizzarli in chiave contemporanea. La domanda provocatoria diventa: quanto di ciò che celebriamo come tradizione gastronomica italiana è ancora parte della vita quotidiana e quanto è stato trasformato in marketing culturale? La rischiosa conseguenza è che, nel tentativo di preservare e promuovere la nostra cucina, si finisca per museificarla, esaltando il mito più della realtà, mentre la cultura gastronomica italiana dovrebbe evolvere con i tempi, trovando nuovi modi per essere vissuta e condivisa. In altre parole, l’iniziativa mostra come il pranzo della domenica, simbolo di convivialità e trasmissione di saperi, rischi di diventare un oggetto di nostalgia televisiva e strumento mediatico, invece di rimanere un vero rito culturale praticato nella quotidianità delle famiglie italiane.

© Riproduzione riservata