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Dall’outdoor al lusso esperienziale: così l’Argentina punta a raddoppiare i turisti italiani

Mauro Taino
di Mauro Taino
Redattore
29 settembre 2025 | 16:38

Creare un ponte tra l’Italia e l’Argentina per far crescere il turismo verso oltre oceano. È questo l’obiettivo di Destino Argentina che ha fatto tappa anche a Milano all’interno di Argentina on tour, un itinerario in vari Paesi americani ed europei per promuovere il turismo di lusso dell’Argentina stessa. Per farlo, il network latinoamericano ha raccolto intorno ad un tavolo player italiani come Relais&Chateaux, Gattioni Travel e Ita per un confronto con i tour operator argentini prima di lasciare che questi entrassero direttamente in contatto con i buyer italiani. In sostanza, per usare le parole di Daniel Manzella presidente di Destino Argentina, «l’obiettivo è convincere gli italiani a fare 13 ore di volo per visitare l’Argentina».

Dall’outdoor al lusso esperienziale: così l’Argentina punta a raddoppiare i turisti italiani

Il presidente di Destino Argentina Daniel Manzella con l‘ambasciatore Marcelo Martín Giusto

Destinazione Argentina, il confronto con i player italiani

Nello spazio di Identità Golose, il giornalista di Panorama Marco Morello ha aperto la tavola rotonda alla quale hanno partecipato Alberto Alberi (Gattinoni Travel), Lorena Minuzzo (Relais&Chateaux) e Tommaso Fumelli (Ita). Presente anche l’ambasciatore argentino in Italia Marcelo Martín Giusto. Alberi ha sottolineato come il turismo verso il Sud America, Argentina inclusa, da “on demand” sta diventando una destinazione maggiormente richiesta con una proposta, anche nella divisione luxury, più strutturata.

Dall’outdoor al lusso esperienziale: così l’Argentina punta a raddoppiare i turisti italiani

Argentina on tour: tavola rotonda a Milano

Sia Alberi che Minuzzo hanno quindi ricordato come il segmento del lusso si stia orientando sempre di più verso la richiesta di vivere esperienze autentiche e in questo l’Argentina, con il proprio patrimonio naturale unico e variegato, può rappresentare terreno fertile.  Senza contare le connessioni culturali tra i due popoli, quello italiano e quello argentino, uniti da un legame di sangue. E a proposito di collegamento, Fumelli ha voluto ricordare i 10 voli settimanali predisposti da Ita in alta stagione (sia estate che inverno) a fronte dei 9 regolarmente attivi. Voli che rimarranno concentrati su Roma: in previsione non c’è infatti in previsione l’apertura di una rotta da Milano perché l’idea è di valorizzare lo scalo di Fiumicino, deputato ai voli internazionali della compagnia.

Destino Argentina, raddoppiare i turisti italiani

Oggi il turismo italiano in Argentina conta circa il 5% del volume totale degli arrivi a Buenos Aires e dintorni. L’obiettivo fissato da Manzella è ambizioso, ma chiaro: «Un buono score sarebbe tra l’8 e il 10% da raggiungere in tre anni». Per riuscirci, il presidente di Destino Argentina sottolinea il legame tra i due Paesi: «Esistono legami profondi tra italiani e argentini: per questo appare naturale rafforzare la collaborazione e sviluppare nuove opportunità comuni, con l’obiettivo di far crescere e migliorare ulteriormente questa relazione». «Tutte le attività outdoor - aggiunge - riscuotono grande interesse: dall’hiking al trekking, fino all’equitazione e agli sport in generale. Argentina e Italia condividono inoltre passioni forti come il calcio e l’automobilismo, ambiti in cui la collaborazione risulta naturale e proficua».

L’Argentina nel piatto con lo chef Guardianelli

A conclusione della prima giornata di lavori, lo chef Mariano Guardianelli del ristorante una stella Michelin Abocar Due Cucine di Rimini, ha curato la proposta gastronomica. Dalle empanadas con pomodoro di Salta alla tartare di Angus con patate andine, fino alle animelle croccanti con peperone e cipollotto, i piatti hanno raccontato la ricchezza gastronomica argentina, interpretata con tocchi innovativi come la cialda al mate con pompelmo e caprino. Non sono mancati i sorrentinos alle erbe selvatiche, il ribeye alla griglia con cicoria, uovo affumicato e tartufo nero, e i dolci simbolo della tradizione: il flan al tuorlo con dulce de leche e gli immancabili alfajorcitos. In abbinamento, due etichette di spicco: Hermandad Malbec 2021 e Rosell Boher Rosé 2021, che hanno completato l’esperienza con l’autenticità dei grandi vini argentini.

Dall’outdoor al lusso esperienziale: così l’Argentina punta a raddoppiare i turisti italiani

Animelle croccanti con peperone e cipollotto

«Quando si presentano occasioni per rappresentare l’Argentina in maniera autentica - ha detto lo chef - è motivo di orgoglio. È un modo per trasmettere l’amore per la nostra terra e condividere ciò che essa significa davvero per noi. È sempre un valore poter utilizzare ingredienti che fanno parte del mio background gustativo, quelli con cui sono cresciuto e che rappresentano la mia cultura. Reinterpretarli in un territorio come la Romagna, che considero straordinario per ricchezza e varietà, significa dare nuova vita alle tradizioni. Ogni singolo ingrediente contribuisce a definire l’identità che abbiamo costruito in questi anni».

Dall’outdoor al lusso esperienziale: così l’Argentina punta a raddoppiare i turisti italiani

Lo chef Mariano Guardianelli

Quindi ha concluso: «La cucina argentina, soprattutto quella del nord, affonda le sue radici nella cultura inca, con l’uso di peperoncini, mais e prodotti ancestrali. È una cucina ricchissima, che va interpretata con sensibilità per renderla comprensibile e apprezzata a livello internazionale. I prodotti italiani, invece, hanno una diffusione universale, grazie a sapori immediati e riconoscibili - come pomodoro, basilico e pizza - ma esiste anche un’anima più amara e complessa, meno facile da comunicare, e per questo affascinante. Un luogo come Rimini racconta bene questa diversità: in pochi minuti si passa dal mare alle colline, con una straordinaria varietà territoriale e una tradizione artigianale radicata. Il futuro della cucina, credo, sia proprio questo: valorizzare i prodotti tipici argentini e reinterpretarli con semplicità e creatività, trovando un equilibrio tra radici e innovazione».

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