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A Bergamo il Premio del Paesaggio. La valle d'Astino e il cibo guardano all'Europa

Nella giornata nazionale del Paesaggio la Val d’Astino e il suo storico monastero vincono il primo premio nazionale. Ora la città più martoriata dal covid sarà il candidato dell’Italia al Landscape Award europeo . Il progetto della Mia (proprietaria di tutta l'area) ha coniugato recupero ambientale ed architettonico con attenzione al cibo

14 marzo 2021 | 21:44
Vista del monastero di Astino scendendo da città alta A Bergamo  il Premio del PaesaggioAstino e il cibo guardano all'Europa

È uno dei progetti sui cui la città aveva discusso per anni e che negli ultimi tempi era diventato un esempio di recupero architettonico ed ambientale. Una valle quasi intatta a pochi minuti dal centro civico e da quello storico della città (da palazzo Frizzoni, sede del Comune) e da piazza vecchia, il “cuore” di città alta. Parliamo del monastero e della valle di Astino di Bergamo che hanno vinto il Premio Nazionale del Paesaggio. Col tema  “La biodiversità dentro la città – la Valle d’Astino di Bergamo”, la Fondazione Misericordia Maggiore di Bergamo (MIA, la onlus più antica della città, che coniuga nella sua storia religioso e senso civico), ha vinto questo prestigioso premio che è stato annunciato oggi dal ministro della Cultura, Dario Franceschini. Ora Bergamo e questa valle saranno il candidato dell’Italia al Landscape Award del Consiglio d’Europa, Il tutto sulla base di un progetto che ha puntato sull'abbinamenmto paesaggio-agricoltura-cibo-ristorazione-cultura, voluto fortemente dal sindaco di Bergamo, Giorgio Gori.
Vista del monastero di Astino scendendo da città alta A Bergamo  il Premio del PaesaggioAstino e il cibo guardano all'Europa

Vista del monastero di Astino scendendo da città alta

«Dobbiamo sempre pensare alla grande lungimiranza dei nostri padri costituenti – ha detto il ministro Dario Franceschini – che iscrissero nell’articolo 9, tra i principi fondamentali, non soltanto la tutela del patrimonio storico e artistico della nazione, ma anche la tutela del paesaggio. Pensiamo quale capacità di visione aveva quella generazione di politiche e di politici nell’immaginare il futuro. Per questo nel 2016 abbiamo istituito la Giornata Nazionale del Paesaggio, che è un modo per organizzare una competizione virtuosa tra progetti, per tenere vivo questo tema e di partecipare alla selezione europea che si svolge successivamente. È un riconoscimento importante, è una prova di come noi in molti settori siamo all’avanguardia. Dobbiamo essere orgogliosi – ha concluso Franceschini – perché la tutela del paesaggio è uno dei settori su cui l’Italia è più avanti di molti altri Paesi».

l'ingresso alla chiesa del monastero di Astino A Bergamo  il Premio del PaesaggioAstino e il cibo guardano all'Europa

l'ingresso alla chiesa del monastero di Astino

“Fra gli aspetti più rilevanti del progetto vincitore – ha spiegato il direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Federica Galloni – c’è la restituzione alla pubblica fruizione di un paesaggio degradato e a rischio di speculazione edilizia. Un’area di notevole interesse storico ambientale che si trova a ridosso della città di Bergamo e ne costituisce un particolare valore identitario”.

La storia del progetto
La valle di Astino è un’area di notevole interesse storico ambientale che si trova a ridosso della città di Bergamo e ne costituisce un importante valore identitario. In questo luogo, nel medioevo viene costruito un monastero vallombrosano, che organizza il paesaggio dell’area con canali e coltivazioni. Con il passare del tempo il monastero e l’intera area finiscono in uno stato di grave abbandono e degrado. L’ambizioso progetto di recupero e pianificazione del paesaggio della valle d’Astino inizia nel 2007, quando la Fondazione Misericordia Maggiore di Bergamo acquisisce l’edificio del monastero e i suoi annessi agricoli. In questo periodo si avvia il restauro del complesso e il recupero paesaggistico del patrimonio terriero della valle all’insegna della biodiversità e delle coltivazioni biologiche. Nel 2017, questa azione viene perfezionata con il varo di un Accordo di programma, in cui vengono coinvolte le principali associazioni di categoria agricole presenti sul territorio del Parco; associazioni ambientaliste riconosciute a livello nazionale (Wwf, Legambiente, Italia Nostra, Lipu); Consorzio di bonifica per la media pianura bergamasca; ordini professionali della provincia di Bergamo (architetti, ingegneri, geometri, agronomi); Camera di commercio di Bergamo e la Diocesi di Bergamo.

L'orto botanico annesso al monastero di Astino  A Bergamo  il Premio del PaesaggioAstino e il cibo guardano all'Europa

L'orto botanico annesso al monastero di Astino

L’accordo nello specifico prevede: la salvaguardia, gestione e pianificazione del paesaggio della valle di Astino; il recupero del monastero, delle cascine dell’area (Cascina Convento e Cascina Mulino), del castello e dei sentieri; la creazione di percorsi didattici all’interno del bosco dell’Allegrezza; il recupero delle coltivazioni tradizionali, attuate secondo metodi biologici, e della rete idrica (frutto dell’azione secolare dei monaci) e la costituzione di una sede separata dell’Orto botanico. In parallelo, sono state attivate una serie di iniziative culturali, didattiche e di formazione, legate al paesaggio e all’alimentazione, intese a restituire Astino e la sua Valle ai Bergamaschi. È attivo anche un ristorante gestito dal già stellato Daniel Facen, quasi a suggellare il valore di un progetto che punta ad unire ambiente e cibo.

Gli altri premi
È stata poi attribuita una menzione speciale al progetto “Ri-vivere il paesaggio montano il Parco dei monti Rognosi e della Valle del Sovara: dalle risorse culturali e naturali al turismo rurale e sostenibile” presentato dalla Comunità Montana dei Comuni della Val Tiberina Toscana.

Nove menzioni sono state assegnate a: “La pergola abruzzese. L’esperienza tollese e la Carta di Tollo” presentato dal Comune di Tollo; “Podere case Lovara a Punta Mesco” presentato dal Fai; “Sentiero Italia” presentato dal Cai; “Rasiglia: l’anima di un borgo tra natura e comunità” presentato da Rasiglia e le sue sorgenti Aps; “Colture e Culture, vivere tra i calanchi di Atri” presentato dalla Riserva naturale regionale oasi Wwf Calanchi di Atri; “Tutela di una paesaggio storico da parte della Comunità di Montafia d’Asti” presentato dal Comitato “I nostri figli” di Montafia; “La Comunità di Mosciarella di Capranica Prenestina” presentato dal Comune di Capranica Prenestina; “Concorso artistico internazionale Two Calls for Vajont Diga del Vajont e Nuovo spazio di Casso” presentato dai Comuni di Erto e Casso; “Greenway del lago di Como” presentato dal Comune di Tremezzina; “Longevitas Mandrolisai. La Sardegna è bella dentro. Ecomuseo del territorio” presentato dai Comuni di Atzara, Meana Sardo, Ortueri e Sòrgono.

un'area ristorante all'interno del monastero di Astino A Bergamo  il Premio del PaesaggioAstino e il cibo guardano all'Europa

un'area ristorante all'interno del monastero di Astino

La soddisfazione degli artefici del recupero di Astino
Molto soddisfatto, naturalmente, Fabio Bombardieri, presidente della Fondazione Mia: «Alla vigilia di Bergamo Capitale Europea della Cultura 2023» insieme a Brescia, la città ha l’occasione di mostrarsi in «un ruolo di primo piano dal respiro internazionale, che ci proietta nel futuro». Astino ha colpito nel segno per una serie di fattori. Uno è sicuramente l’aver puntato sulla «biodiversità», una parola molto di moda, ma certamente importante nella nostra cultura; e di averlo fatto lavorando «dentro la città», in questa Val d’Astino che è un po’ un unicum: una zona fortemente legata alla città - che la lambisce, con il quartiere di Longuelo - eppure rimasta splendidamente intatta (o quasi) nei decenni della grande, a volte furiosa industrializzazione del nostro territorio - con tutti i disastri ambientali connessi in altre aree, anche molto vicine. Fondazione Mia, in particolare, ha svolto in questi anni un lavoro di coordinamento e di stimolo di una pluralità di attori, puntando le sue energie su un luogo non solo dal fascino naturalistico molto particolare, ma anche identitario per la città: che aspira ora a diventare un «punto di riferimento italiano e internazionale per la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema, e dei beni culturali quali leve di sviluppo complessivo».

il presidente della Mia, Fabio Bombardieri A Bergamo  il Premio del PaesaggioAstino e il cibo guardano all'Europa

il presidente della Mia, Fabio Bombardieri

Un'operazione tipicamente "bergamasca"
Con un’operazione tipicamente «bergamasca», cioè, il Progetto Astino non si è abbandonato al «naturalismo», al vagheggiamento di una cultura «wild» da contrapporre alle comodità urbane del mondo più avanzato: ha cercato invece di coniugare recupero di valori materiali storici, nuova cultura dell’ambiente e un’idea di sviluppo, anche economico, del territorio, protetta dal «test» di una gestione nuova della viabilità: aprire ai cittadini (ma non solo a loro) spazi da vivere a contatto con la natura, ben più vasti dei tradizionali parchi urbani di origine ottocentesca, ma caratterizzati dallo stop ai motori a scoppio e dalla contemporanea promozione di ciclovie, cammini, trasporti pubblici: già da molti anni questo utilizzo della Valle di Astino e dei Colli è tipico di Bergamo, soprattutto nei giorni di festa, e il Progetto si è posto come il baricentro - anche un po’ sperimentale - di una visione nuova della vita urbana, che va a ricongiungersi con passioni, preferenze, tradizioni molto radicate nelle abitudini dei bergamaschi.

Il monastero con una vista parziale della valle di Astino A Bergamo  il Premio del PaesaggioAstino e il cibo guardano all'Europa

Il monastero con una vista parziale della valle di Astino

«Questo che riceviamo oggi - conclude il presidente Bombardieri - è un premio alla città, in un momento difficile che stiamo ancora attraversando. Un premio alla sua capacità di uscire dalle difficoltà e creare cose belle e socialmente utili. Credo sia piaciuta la capacità di un ente privato come la Mia di farsi carico di una riqualificazione così importante, con un percorso condiviso con l’ente pubblico e la partecipazione attiva di tanti; e l’aver offerto nuova fruibilità di un bene a una categoria molto ampia di soggetti. Bergamo, quando si impegna, riesce a fare cose che anche a livello nazionale sono apprezzate e considerate un esempio. Grazie all’impegno di attori importanti del territorio, siamo stati capaci di rigenerare e far diventare godibili contesti che sembravano morti».

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