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Bergamasca, la crisi da Covid uccide un altro ristoratore

In un piccolo comune della provincia di Bergamo un noto ristoratore di 77 anni si è tolto la vita nella serata di domenica. Le cause sembrano siano legate all'impossibilità di lavorare per via delle restrizioni.

08 gennaio 2021 | 12:31

La crisi generata dal Covid che si è abbattuta soprattutto sul mondo della ristorazione ha fatto un’altra vittima: si tratta di un ristoratore di 77 anni che nella serata di domenica 3 gennaio si è tolto la vita in un piccolo comune della Bassa Bergamasca orientale.

Una tragedia che ha colpito molto i concittadini dell’uomo il cui gesto sarebbe arrivato in seguito ad un forte periodo di stress per l’impossibilità di lavorare col suo ristorante, chiuso per le restrizioni anti-covid.

Suicida un 77enne - Bergamasca, la crisi da Covid porta al suicidio un altro ristoratore

Suicida un 77enne

Prima la telefonata, poi il ritrovamento del corpo
Il corpo senza vita è stato trovato nella sua abitazione dai militari dell’Arma di Romano. L’allarme era scattato poco prima, con una chiamata alla caserma. Dall’altro capo del telefono, la voce dell’uomo ha annunciato ai militari l’intenzione di togliersi la vita. Subito, dalla caserma romanese è partita una pattuglia in direzione dell’abitazione dell’uomo, nei pressi del ristorante di cui era titolare. Intanto, uno dei carabinieri cercava di tenerlo al telefono, temporeggiando per dare modo ai colleghi di intervenire e scongiurare la tragedia.

I carabinieri sono arrivati al cancello dell’abitazione ma arrivati in casa non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.

I commercianti di Bergamo: Situazione drammatica
Amareggiato e duro il commento postato sul proprio profilo Facebook dall’associazione di commercianti Bergamo InCentro: «Se non si fosse ancora capito, la situazione è drammatica! Dopo una chiusura di 60 giorni, inframezzata da 10 giorni di apertura, ora ci sono 2 giorni di apertura e poi altri 2 giorni di chiusura e poi non si sa ancora, ad oggi, come sarà la settimana dal 11 al 15 (per non parlare delle successive). Come è possibile programmare e pensare al futuro? Non si perde solo il lavoro ma anche la vita!».

Ad agosto un suicidio a Firenze
Non è la prima triste notizia che arriva dall’Italia da marzo a oggi. Ad agosto aveva fatto scalpore l’estremo gesto compiuto a Firenze da un 44enne, titolare di un ristorante a pochi passi da Santa Maria Novella. Chi lo conosceva si era detto certo che i motivi fossero stati esclusivamente di natura professionale.

«Staremo accanto alla famiglia - aveva detto Pasquale Naccari, presidente del gruppo Ristoratori Toscana che rappresenta 15mila imprenditori in Toscana di cui mille a Firenze - è morto uno di noi, è successo a lui ma poteva capitare a chiunque di noi. In questo momento siamo tutti sulla stessa barca».

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