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Camping, tutti in attesa di direttive Disdette sì, ma gli italiani tengono

L’offerta open air italiana è realizzata da oltre 2500 aziende turistico ricettive che sono in attesa di aiuti e di un protocollo per iniziare a muoversi in sicurezza. Molti possibili ospiti hanno già esaurito le ferie . Gli stranieri hanno disdetto e gli italiani temporeggiano. Un po’ come tutti, in stand by in attesa di sviluppi e direttive .

Gabriele Ancona
di Gabriele Ancona
vicedirettore
19 aprile 2020 | 08:15
Camping, tutti in attesa di direttive 
Disdette sì, ma gli italiani tengono

Anche il turismo all’aria aperta sta mordendo il freno con l’estate alle porte e gli ingranaggi bloccati dalla pandemia. Il presidente della Faita FederCamping Toscana Giampiero Poggiali ha dichiarato alla Nazione Grosseto-Livorno: «Chiediamo da subito una riduzione della Tari, imposta importante che per qualche campeggio è nell’ordine di decine di migliaia di euro. Va in qualche misura ripensata e rivista, perché gli introiti saranno diversi. Così è insostenibile, metterà tutti quanti in ginocchio.

Camping, tutti in attesa di direttive Disdette sì, ma gli italiani tengono

Camping: nelle ultime stagioni turistiche registrate 6o milioni di presenze

L’offerta open air italiana è realizzata da oltre 2500 aziende turistico ricettive che mettono a disposizione degli ospiti una capacità complessiva di 1.358.000 posti letto con circa 43.000 addetti impegnati, per un fatturato di circa 2,7 miliardi di euro. Nelle ultime stagioni turistiche sono stati registrati 8 milioni di ospiti e oltre 6o milioni di presenze.

Abbiamo provato a sentire dal vivo il pensiero di qualche operatore in questi giorni scanditi dall’incertezza. Partendo proprio dalla Toscana. Il Camping Village Rocchette è a 6 km da Castiglione della Pescaia (Gr), costa tirrenica Qui, intorno a una piscina di colossale di 2000 metri quadri, si offrono diverse soluzioni di soggiorno nel cuore della Maremma. «Apriremo, sempre se possibile, il 29 maggio – raccontano – Certo gli stranieri hanno disdetto, ma gli italiani prenotano e telefonano per essere rassicurati. Noi veniamo loro incontro, in primis tranquillizzandoli, ma anche senza chiedere anticipi e comunicando che possono disdire quando vogliono. Prevediamo soggiorni meno lunghi, con un turn over maggiore. C’è comunque tanta voglia di vacanza. Al momento stiamo aspettando direttive precise per attuare tutte le misure di sicurezza necessarie».

Cambiamo versante. Sul mare Adriatico, di fronte a un'ampia spiaggia di sabbia fine, si trova l’Italy Camping Village, situato sul promontorio verde di Cavallino, distante circa 40 minuti da Venezia e dalle isole lagunari. «Avevano tante, tante prenotazioni – ci spiegano – ma gli ospiti stranieri hanno disdetto. Gli italiani tengono duro. Dovevamo aprire il 23 aprile, ma abbiamo deciso di spostare l’inizio stagione al 20 maggio». Scivoliamo lungo la costa dove a sud di Fano (PU) il Camping La Mimosa si trova in una zona strategica. A portata di mano sono Urbino, la città medioevale di Gradara, S.Leo e S.Marino, le Grotte di Frasassi e il Parco del Conero. «Al momento siamo fermi e non possiamo nemmeno fare la manutenzione – spiegano – Aspettiamo il 3 maggio e le direttive del Governo. Non abbiamo un protocollo preciso. Speriamo di poter partire a giugno, ma temo che quello dell’accoglienza sarà tra gli ultimi settori a essere avviato. Siamo in stallo. Le disdette arrivano anche perché in questo giorni di chiusura molti hanno dovuto consumare le ferie. Altri sono in attesa e li aspettiamo».

Da molte altre strutture che abbiamo sentito, la comunicazione è sempre la stessa: «Gli stranieri hanno disdetto e gli italiani temporeggiano. Un po’ come noi, che siamo in stand by in attesa di sviluppi e direttive».

Per informazioni: www.rocchette.comwww.campingitaly.it -www.campinglamimosa.it

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