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Come lavorare correttamente con la pialla a filo e spessore

25 novembre 2020 | 17:39

La piallatura è una delle fasi più importanti nella lavorazione del legno, e padroneggiare l'uso delle pialle è un dovere per ogni buon falegname che si rispetti. La tecnologia moderna ha contribuito a rendere più efficiente il lavoro di piallatura grazie alla creazione di pialle a motore, ma non bisogna commettere l'errore di pensare che l'uso di queste macchine sia più semplice rispetto a quelle manuali.


I perché della combinata a filo e spessore
Il vantaggio di possedere una singola macchina invece di due consiste innanzitutto nel minore ingombro, cosa che torna utile soprattutto agli artigiani e agli hobbisti che lavorano in spazi ridotti
. L'ulteriore pregio, poi, è rappresentato da una leggera ma sostanziale riduzione degli interventi di manutenzione e dei relativi costi.

La pialla combinata a filo e spessore, quindi, occupa un posto privilegiato rispetto ai modelli che effettuano un singolo tipo di lavorazione, inoltre in commercio se ne possono trovare di molti tipi dalla combinata professionale che integra anche la toupie e la cavatrice fino alla classica pialla a motore per uso hobbistico,buona ed economica. Quale che sia il modello scelto però, la prima cosa da fare è capire come lavora la macchina e come va regolata.

 Come lavorare correttamente con la pialla a filo e spessore

Come eseguire le regolazioni in modo corretto
Nella combinata, la parte superiore della macchina esegue le piallature a filo, ed è costituita da una lunga superficie di appoggio che, esattamente al centro, è separata in due parti distinte: il piano di entrata e quello di uscita. Entrambi i piani sono regolabili in altezza mediante delle apposite manopole; nello spazio tra i due piani, invece, si trova l'albero rotativo dove sono innestati i coltelli.

Affinché la macchina sia funzionale per la piallatura a filo, quindi, i due piani vanno regolati ad altezze diverse: il piano di uscita va sempre tenuto a filo con l'altezza massima raggiunta dai coltelli durante la rotazione, mentre il piano di entrata va regolato a un'altezza leggermente inferiore, da impostare volta per volta in base allo spessore di legno che bisogna asportare dal pezzo in lavorazione.

La sezione inferiore della macchina, invece, è destinata alla piallatura a spessore e possiede un piano di lavoro singolo che può essere regolato esclusivamente in altezza, sempre a seconda della quantità di materiale da asportare dal pezzo in lavorazione.

L'ultimo elemento da sottoporre a regolazione è la terzina di coltelli inseriti sull'albero rotativo. I coltelli, infatti, devono essere rimossi periodicamente in modo da poterli affilare, e quando vengono nuovamente inseriti negli appositi alloggiamenti dell'albero rotativo, bisogna fare molta attenzione a regolare opportunamente la sporgenza lungo tutta la loro estensione, e per farlo bisogna utilizzare delle speciali guide che si chiamano allineatori.

L'unica eccezione a questa regola è costituita dagli alberi Xylent, messi a punto dalla ditta italiana SCM Group, che al posto dei coltelli usano una serie di placchette affilate e disposte lungo l'albero seguendo delle linee elicoidali.

L'intervento dell'operatore
Una volta regolata, la pialla a filo e spessore è pronta per lavorare, ma non a garantire un perfetto risultato; l'intervento umano, infatti, è fondamentale per questo scopo, e bisogna seguire delle regole ben precise durante la lavorazione.

Nella piallatura a filo delle facce, per esempio, quando il pezzo di legno in lavorazione raggiunge il piano in uscita, bisogna esercitare una leggera pressione in modo da tenerlo ben aderente allo stesso; questo accorgimento farà si che la rettifica della faccia avvenga in modo uniforme. 

La piallatura a filo delle coste, invece, richiede che la pressione sia esercitata sia sul piano di uscita sia lungo la guida laterale, in modo da assicurare un perfetto angolo di 90 gradi allo squadro.

Nella piallatura a spessore, invece, la pressione sul pezzo viene automaticamente controbilanciata dall'azione dei rulli di trascinamento, che si trovano anteriormente e posteriormente rispetto all'albero porta-coltelli. Proprio per questa ragione, però, bisogna fare attenzione a due cose molto importanti.

La prima è quella di collocare il pezzo in entrata in modo che aderisca perfettamente al piano di appoggio, e poi accompagnarlo con le mani fino a quando non viene “preso” dal rullo di trascinamento; la seconda, invece, è quella di non piallare mai a spessore pezzi la cui lunghezza è inferiore alla distanza che intercorre tra il rullo di entrata e quello di uscita, altrimenti questi finirebbero col perdere la presa sul pezzo e si correrebbe il rischio di danneggiare sia quest'ultimo sia la macchina.

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