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Sicurezza

Covid: anche in Francia, Spagna e Gran Bretagna test all’arrivo dalla Cina

31 dicembre 2022 | 10:22

Cresce il clima di preoccupazione in Europa sul rischio di una nuova ondata di Covid-19 in seguito alla riapertura delle frontiere in Cina. Dopo che l’Italia nei giorni scorsi ha introdotto l’obbligo del tampone antigenico per i passeggeri in arrivo dal Paese del dragone, ora anche Francia, Spagna e Gran Bretagna hanno seguito il nostro esempio e reso obbligatorio un test negativo al coronavirus per poter entrare nel Paese. Il ministro della salute spagnolo, Carolina Darias, ha fatto sapere che a livello nazionale verranno implementati i controlli aeroportuali richiedendo a tutti i passeggeri provenienti dal Paese asiatico di mostrare un test Covid-19 negativo o la prova di un certificato di vaccinazione completo.

Nonostante i toni rassicuranti, il timore è che i dati che arrivano da Pechino, Shanghai e da altre città cinesi, non siano del tutto attendibili, perché le autorità non li condividono o perché il sistema sanitario del Paese è sovraccarico. Per questo motivo, il comitato per la sicurezza sanitaria dell’Ue ha raccomandato agli Stati membri di aumentare la sensibilità dei sistemi di sorveglianza per rilevare quanto prima l’emergenza di una possibile nuova variante aumentando le risorse di sequenziamento genetico.

Covid: anche in Francia Spagna e Gran Bretagna test all’arrivo dalla Cina

Cresce il fronte dei Paesi che impongono controlli sui viaggiatori provenienti della Cina dopo l’impennata di contagi di Covid

L’incognita di nuove varianti e sottovarianti del virus

Nonostante l’aumento dei casi nel Paese asiatico, gli esperti del Centro europeo per il controllo delle malattie hanno fatto sapere che le varianti del virus che sono state finora rilevate in Cina sono circolate in precedenza in Europa e, quindi, non rappresenterebbero una minaccia per la popolazione del Continente data l’elevata immunità raggiunta. In pratica si tratterebbe di Omicron 5 e di sottovarianti già conosciute. L’allerta resta però d’obbligo, specie in questi giorni di feste e vacanze.

In Italia si conferma “Cerberus” la sottovariante Omicron più diffusa. I dati mostrano che in questo arco temporale la quasi totalità dei casi Covid in Italia è dovuta alla variante Omicron, che costituisce il 99,95% dei sequenziamenti depositati. Il restante 0,05% è da attribuire a ricombinanti Delta/Omicron. La variante “Gryphon”, secondo i dati relativi al periodo 14 novembre-25 dicembre, risulta stabile rispetto agli ultimi mesi. Al momento le sequenze depositate nell’arco delle ultime sei settimane sono pari al 2% del totale, un valore sostanzialmente senza variazioni rispetto al bollettino mensile sulle varianti di novembre, curato dall’Istituto superiore di sanità.

 

Intanto il ministro della Salute Orazio Schillaci - che ieri ha diffuso una circolare per scongiurare un peggioramento della situazione epidemiologica e indicare raccomandazioni e norme di comportamento - assicura che «se ci sarà un aumento dei casi potremmo consigliare nuovamente l’impiego delle mascherine al chiuso, ma oggi non siamo in questa situazione perché i dati sono in discesa e siamo sereni».

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