Saltare su un aereo e macinare chilometri pur di provare “quel ristorante” e rientrare a casa dopo poche ore; oppure costruire la propria vacanza - breve o lunga che sia - come un itinerario enogastronomico alla scoperta delle delizie di un territorio: quelle che ad alcuni potrebbero apparire piccole follie sono la prassi per i più accaniti gourmet! Cibo e vino possono infatti costituire un’ottima scusa per viaggiare unendo- è il caso di dirlo - il “dilettevole al dilettevole”: e come per ogni viaggio che si rispetti, a un po’ di sana improvvisazione è sempre bene affiancare un minimo di organizzazione per evitare spiacevoli inconvenienti.
In questo periodo di fine estate è senz’altro una buona idea orientarsi su fughe golose verso il Sud dell’Italia: in Sicilia, in Calabria e in Puglia, per esempio, il clima è in genere mite sino a ottobre e spiagge, hotel e ristoranti sono decisamente meno affollati rispetto a luglio o agosto. Va da sé che si tratta di mete particolarmente appetibili per chi vive al Nord e ha voglia di godersi ancora qualche consolatoria giornata di sole e relax per addolcire il rientro al lavoro.

L’aeroporto “Caravaggio” di Orio al Serio può rappresentare un ottimo punto di partenza, e per più di un motivo: la sua posizione strategica lo rende facilmente raggiungibile, e la fitta presenza di compagnie aeree low-cost permette di spostarsi contenendo le spese. L’importante è scongiurare il rischio di vanificare il risparmio sul biglietto aereo prenotando in maniera poco avveduta la sistemazione in hotel o bed and breakfast; o, peggio ancora, spendendo cifre troppo salate per il parcheggio nei pressi dell’aeroporto. È quindi importante scegliere con intelligenza la propria sistemazione, avvalendosi delle sempre più diffuse piattaforme online che permettono di mettere a confronto alloggi e sistemazioni con relativi prezzi scegliendo la soluzione più adatta alle proprie esigenze; ma anche il problema del posto auto si può risolvere in anticipo prenotando un parcheggio all’aeroporto di Bergamo con MyParking, la prima piattaforma italiana di prenotazione e pagamento online del parcheggio che consente di scegliere la struttura più in linea con le proprie necessità presso circa 500 strutture preselezionate e qualificate, a prezzi sempre vantaggiosi.
Ancor prima di prenotare alloggio e parcheggio, tuttavia, è di rigore fissare il pranzo o la cena presso il ristorante che si desidera visitare se lo scopo del viaggio è quello di concedersi un’esperienza “stellata” in un locale pluripremiato dalla celebre guida Michelin: il resto verrà “costruito” intorno. Se invece si hanno a disposizione più giorni, ad esempio un weekend o un weekend lungo, ogni tappa dell’itinerario gastronomico va pianificata e studiata in ogni dettaglio, con un occhio attento agli orari di apertura di aziende vinicole, locali, tenute in cui degustare le specialità gastronomiche più golose del territorio.
Quanto all’offerta di vini e specialità gastronomiche, nel Sud dell’Italia, a un’ora di volo o poco più da Bergamo, è veramente sconfinata. Qualche idea?
In Sicilia è un “must” provare la caponata e la parmigiana di melanzane, la pasta alla Norma (con pomodoro, melanzane fritte, ricotta salata e basilico), l’arancino (o arancina, a seconda che ci si trovi nella zona orientale od occidentale dell’isola), il pesce nelle sue innumerevoli varianti, dalle sarde in beccafico allo stocco alla messinese, e il delizioso cibo di strada, dal “Pani câ meusa”, re della tradizione palermitana, al pidone, gustosissima specialità di Messina I dolci - lo sappiamo bene - meriterebbero un’enciclopedia: fra cannoli, granite, cassata, cioccolato di Modica e pignolata, solo per citare le specialità più celebri, la pasticceria sicula è un celestiale attentato alla linea. Gli intenditori, infine, apprezzeranno i vini rotondi e corposi: dal Frappato al Nero d’Avola, dall’Insolia, al Bianco d’Alcamo fino al celeberrimo Marsala.
In Calabria il mix di culture si riflette in una tradizione gastronomica ampissima e molto variegata: tra i primi piatti sono da provare i fileja, caratteristici maccheroni fatti in casa con un ferretto che serviva anticamente a confezionare le calze, e che possono essere conditi con ceci, ragù di maiale o ragù di capra; fra le specialità di carne spiccano le frittole, a base di cotenna e carne di maiale, le saporite e speziate polpette alla mammolese, e, naturalmente, la soppressata e la ‘nduja. Baccalà, pesce spada, stocco e sardelle primeggiano fra le specialità di pesce mentre provole, caciocavallo, caprino e pecorino sono le migliori golosità casearie. Anche l’offerta di vini, dall’Arghillà al Cirò, dal Melissa al Pollino è tutta da scoprire, e appassionerà gli aspiranti sommelier in cerca di etichette poco scontate.
Più conosciute dal grande pubblico sono, infine, le specialità della Puglia. Il vino, innanzitutto: Negroamaro, Salice Salentino, Primitivo, Aleatico; e, naturalmente, l’olio, dal carattere intenso e piccante. Per quanto concerne invece le delizie gastronomiche, quelle casearie non hanno bisogno di presentazioni: c’è da perdere la testa fra burrate e stracciatella, da consumare freschissime, il saporito caciocavallo, il versatile cacioricotta o il caratteristico canestrato. Al ristorante sono da provare le orecchiette, condite con ragù o cime di rape, ma anche il celebre “riso, patate e cozze”, i cavatelli con le cozze, i cosiddetti “ciceri e tria” (a base di pasta e ceci) o la gustosissima cicoria accompagnata dalla purea di fave. Fra i secondi piatti o gli antipasti di pesce sono invece imperdibili i ricci di mare o il polpo alla griglia, mentre fra quelli di carne sono celebri i municeddhi salentini, involtini con interiora di agnello che si gustano anche nel foggiano o gli straccetti di carne equina. Da non perdere, infine, i taralli e i dolci: una colazione con caffè in ghiaccio e pasticciotto, magari fronte mare, da sola vale un volo.