In Italia ci sono (in crescita) 14mila cave dismesse. Secondo Coldiretti, potrebbero prestarsi bene ad un uso combinato agricolo-energetico. «L'idea è di unire in un connubio virtuoso - ha dichiarato il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini - la produzione agricola a quella di energia rinnovabile. Con il vantaggio di rendere le aziende agricole più competitive perché si riducono i loro costi di approvvigionamento energetico e si migliorano le prestazioni climatico ambientali».

In Italia ci sono (in crescita) 14mila cave dismesse
Siglato l’accordo
In questo contesto è stato siglato un accordo fra Coldiretti, Anie e Anepla, le associazioni confindustriali dell'energia e del settore estrattivo e il consorzio delle cooperative sociali Clarabella di Iseo, nel bresciano.
Verso un modello più sostenibile
L'obiettivo è favorire la transizione energetica verso un modello più sostenibile e rispettoso dell'ambiente e creare nuove aree di coltivazione, con finalità sociali. Coldiretti e Clarabella in particolare individueranno i progetti sociali di agricoltura e allevamento da destinare sui terreni e le aree dismesse.
Verso nuove opportunità di sviluppo economico
«Restituire a un uso agricolo le cave abbandonate - ha rimarcato il presidente di Cascina Clarabella Carlo Fenaroli - aprirà nuove opportunità di sviluppo economico e avrà un'importante ricaduta sociale. Le nuove realtà agricole promuoveranno il lavoro di persone con fragilità psichiche, secondo il modello virtuoso del nostro Consorzio».
E Claudio Bassanetti, presidente di Anepla ricorda che l'agri-fotovoltaico, poco diffuso nel nostro Paese, ma conosciuto e teorizzato da tempo in tutto il mondo, offre l'opportunità di rispondere sia al fabbisogno energetico, che a quello della produzione alimentare.