Metti una sera a cena quattro chef amici che raccontano le suggestioni gastronomiche provate in un viaggio a Seul, mostrando video con le tante esperienze di gusto, talvolta sconosciute ma sempre intriganti. E per farlo concretamente hanno voluto condividere l'esperienza con un gruppo di ospiti, tra cui l'ambasciatore coreano in Italia Seong-ho Lee e con Chun Ye Jin, direttrice dell’Istituto Culturale, con una cena di quattro portate in cui convivevano armonicamente le tipicità dei due Paesi.

L'ambasciatore insieme ai quattro chef stellati
Non solo, nonostante l'efficienza del servizio di sala, hanno portato personalmente i piatti ai tavoli raccontando le proprie emozioni. Si è svolta così, al ristorante di Fiumicino "Il Tino" di Lele Usai, la fase finale del progetto “Viaggio in Corea tra le stelle” ideato dall'Istituto Culturale Coreano Culturale di Roma, già molto attivo nella promozione dell'amicizia e degli scambi tra i due popoli.
Italia e Corea a "Il Tino": la cena preparata dai quattro chef stellati
Dei quattro chef uno, Fabrizio Ferrari, era già una star in Corea per una seguitissima serie tv “Benvenuti in Corea per la prima volta” in onda sul canale coreano MBC Every1. Ha preso così l'iniziativa di invitare gli altri tre, già amici ben frequentati in cucina, e insieme hanno creato un menu di tre piatti e un dessert. Lo start è stato con il piatto del padrone di casa, Lele Usai, che ha proposto pesce frollato, verdure fermentate e kimchi, il piatto nazionale coreano di tradizione antichissima e Patrimonio Unesco intangibile dal 2013. «Nel piatto che ho scelto di presentare - ha detto- gli ingredienti coreani sono associati alla tecnica dry aging del pesce e ovviamente anche alle fermentazioni, molto utilizzate in Corea. La cucina coreana mi affascina molto perché è radicata nella storia come ho potuto constatare anche durante il mio viaggio».

Il piatto di benvenuto di Lele Usai
A seguire, Fabrizio Ferrari ha presentato gli Spaghetti Jang e pepe con Dwenjang (pasta di soia fermentata), pepe, salsa di parmigiano e sormontato da un ciuffo di sottili strisce di porri fritti. Il gusto intenso morbido ha conquistato tutti, tanto che lo chef ha donato agli ospiti una confezione di salsa con annessa ricetta per una replica domestica.

Il primo piatto di Fabrizio Ferrari
Nicola Fossaceca del ristorante Al Metrò di San Salvo Marina (Chieti) ha preso invece spunto dai giorni passati a Pohang, località marittima nel sud della Corea, per la creazione del Polpo a Pohang, glassato al gochujang, asparagi e salsa bernese alle alghe: «Ho provato Il gochujang, la pasta fermentata di peperoncino che utilizzo come salsa di base - ha detto- al mercato di Mangwon assaggiando i tteokbokki, gnocchi di riso in salsa piccante».

Polpo a Pohang, glassato al gochujang, asparagi e salsa bernese alle alghe di Nicola Fossaceca
Conclusione dolcissima infine con il Tiramisut di Piergiorgio Siviero del ristorante Lazzaro 1915 di Pontelogo (Padova). Una soffice composizione di patata dolce, sablé di fagioli verdi e grano tostato, servito con tisana alle radici di loto e babana, caramello di fungo pyogo. «Questo piatto è ispirato soprattutto alle colazioni che ho fatto in Corea - ha detto - a base di patate e ho assaggiato anche un tiramisu all’injeolmi, con la farina di fagioli di soia». Nei loro quattro ristoranti resterà una traccia dell'esperienza: il loro piatto sarà inserito in menu per tutta l'estate in ricordo del viaggio in Oriente tra luoghi affascinanti, templi ed esperienze e una cucina che, anche se talvolta con toni piccanti, è gradita al gusto occidentale.

Il Tiramisut di Piergiorgio Siviero
Un focus sulla Corea
La Corea è una penisola montagnosa tra il Mar Giallo e il Mar del Giappone, con oltre 3.000 isole. Il pesce è abbondante, ma la carne, introdotta dal Giappone, è oggi l'alimento preferito, con pollo e maiale, e viene cotta soprattutto alla griglia, prima marinata e poi speziata. Le verdure sono sempre un complemento essenziale. Tradizionalmente le bevande sono derivate dalla fermentazione cereali come riso, granturco, orzo, patate come il takju, Yakju e Soju, il più alcolico. Ma si producono anche ottime birre. Gli ospiti della cena coreana hanno però brindato con degli ottimi vini, come il Cuvée des Paladins Brut 2017 di Caluso e il laziale Donna Adriana 2020 di Castel De Paolis.
«Nel loro tour in Corea - ha detto Chun Ye Jin - gli chef hanno apprezzato il cibo, l’atmosfera, le usanze del nostro Paese. Oltre a promuovere la nostra cultura vogliamo creare un’armonia tra le nostre diversità e, grazie a loro, abbiamo realizzato il progetto “Viaggio in Corea tra le stelle” per far avvicinare il pubblico italiano alla nostra tradizione culinaria». E gli italiani continuano a mostrare interesse: basti pensare che i nostri connazionali che lo scorso anno si sono recati in Corea, per turismo o lavoro, sono stati oltre 40 mila.