Un’atmosfera unica che ci rende subito protagonisti di un film. La pellicola ci catapulta negli anni 30, con tutti i topos della narrazione, dalla luce soffusa che illumina i lussuosi arredi impreziositi di dettagli old style all’elegante bancone arricchito di bottiglie di ricercati spirits dove campeggia un gigantesco blocco di ghiaccio da scalfire per raffreddare i cocktail. E come nella migliore tradizione, un pianoforte a coda nell’angolo e musica live di impronta jazz e swing. Come se il tempo si fosse fermato. Non siamo sul set del Grande Gatsby ma poco ci manca. Siamo nel cuore di Roma, per la precisione al Valentyne, il Restaurant & Club dell’Hotel Valadier che offre a un pubblico del jet set e ai residenti il fascino e le suggestioni glamour degli inizi del XX secolo.

Uno scorcio del locale
Catapultati negli anni 30
Come spiega Daniele Lassalandra, l’ideatore del progetto Valentyne: «Questo è un salotto dall’atmosfera raccolta e sofisticata che punta su una proposta dall’allure internazionale e al tempo stessa ricercata e informale. Il Valentyne è un locale pieno di storia cui sono molto affezionato che ripercorre le orme del Valentino, un ristorante che ha segnato la scena della ricettività capitolina. Parliamo degli anni’90 e di tutto ciò che è legato a quell’epoca dal risotto al salto al filet mignon o chateaubriand. Ora invece con il rinnovato Valentyne abbiamo voluto cambiare prospettiva puntando in modo deciso su un livello di bevuta alta che potesse soddisfare le aspettative degli esperti di mixology. L’ambiente vuole ricreare un ambiente anni 30, sontuoso in alcuni suoi aspetti, penso alle lampade che sono in vetro di Murano firmate Seguso o al pavimento in legno che è uno strepitoso acero. Auspichiamo a una clientela che sposi appieno la nostra filosofia. Ovvero ascoltare dell’ottima e ricercata musica live degustando e scegliendo un cocktail dalla nostra carta dove si può sbizzarrire tra i classici e i signature e naturalmente poter mangiare un piatto che descrive alla perfezione questo ambiente».
Pochi piatti, ma ricercati
Nel menu, pochi ma ricercati e selezionati piatti, dove protagonista è l’eccellenza delle materie prime. Ci si può lasciar sedurre da una tartare, di tonno su julienne di verdure marinate o, per gli amanti della carne, di manzo, creme fraiche, pomodori confit e gelato alla senape. Non mancano due grandi classici, quali il vitel tonnè e il pork belly con salsa barbeque. Ma ci si può anche togliere uno sfizio, ovvero quello di gustare a tarda sera un succulento hamburger rigorosamente di angus con cheddar, pomodori, lattuga, cetriolo marinato e cipolla rossa caramellata o un piatto iconico per quest’atmosfera, il club sandwich con pollo allevato all’aperto, bacon, lattuga, pomodori e uova. Nella carta presente anche un lobster sandwich con astice e julienne di verdure di stagione e le ostriche proposte in abbinata ai cocktail. Ricca l’offerta di dolci dove spiccano una deliziosa cheesecake alle castagne e mou, creme brulée e il tiramisù. In sala il servizio è coordinato dal valido maitre Marco Alessi.

Babuska cocktail
Menu all night long
«Il nostro è un menu cosiddetto “all night long” – evidenzia Daniele Lassalandra – studiato per soddisfare le esigenze di chi ha voglia di mangiare un boccone dopo il teatro o uno spettacolo, per accompagnare un after dinner o semplicemente non ha voglia di stare in casa e decide tardi di uscire per esaudire il desiderio di gustarsi un club sandwich accompagnato da un old fashioned. Il Valentyne dunque è una ulteriore opportunità dentro lo scrigno dell’Hotel Valadier che vanta anche la terrazza dell’Hi.Res. Si può tranquillamente affermare che i due luoghi sono altrettante esperienze diverse ed interscambiabili. Il vantaggio senza dover fare grandi spostamenti di vivere sensazioni ed emozioni differenti muovendosi all’interno di uno stesso luogo. Il Valentyne nasce per soddisfare le esigenze di una clientela speciale che cerca convivialità e un’atmosfera ricercata ma allo stesso tempo più easy. Un locale che interpreta alla perfezione questo determinato momento storico, con il pubblico che vuole riappropriarsi della vita, vedendo finalmente la luce in fondo al tunnel segnato dalla pandemia e dalle restrizioni ad essa connessa».
Paradiso della mixology
Ma un locale di questo tipo è anche e soprattutto un tempio per gli amanti della mixology. E naturalmente un ampio spazio non poteva che essere riservato all’area bar con un bancone in legno lavorato in tridimensionale e un retrobanco in ottone scenograficamente illuminato. Questo è il regno del noto bar manager, Alessio Bragalone che propone sempre di cenare accompagnando le portate con cocktail, classici o signature: «Qui da noi si può vivere a pieno un’esperienza sensoriale, si può trovare un drink che affascina anche semplicemente per il ghiaccio che viene affettato sul momento o perché è proposto nelle versioni latte di cocco o tè matcha. Oltre ai classici che sono irrinunciabili e che hanno fatto la storia dei drink puntiamo molto sui signature cocktail come, ad esempio, l’apple jack che vien servito dentro ad una mela. Stiamo parlando sour mash whiskey del Tennessee, green chartreuse, polpa di mela verde granny smith, zucchero e limone per affinare i sapori e un profumo di abete rosso. I miei clienti si lasciano consigliare. Sta tutto nella nostra bravura, oggi come oggi non esistono cattivi prodotti, solo non compresi a fondo».

Daniele Lassalandra
Con Alessio si traccia anche lo stato dell’arte della mixology: «Tanti spirits sono ancora sottovalutati hanno ancora potenzialità da esprimere. Penso al mezcal, alla cachaca, ai rum agricoli, agli ottimi whisky scozzesi piuttosto che giapponesi o norvegesi o perfino australiani. Tutti si stanno dedicando al whisky, che per me sarà la prossima next big thing. In Irlanda, stanno aumentando la produzione, le distillerie sorgono come funghi e stanno facendo davvero un bel lavoro. Naturalmente non è un processo che si realizza dall’oggi al domani, ma parliamo di un orizzonte di 5, 10 o 15 anni. I gusti si stanno evolvendo, oggi vanno tanto i cocktail freschi come, ad esempio, quelli a base di yuzu, sciroppo di fava tonka, oppure la nostra matrioska, un cocktail con vodka infusa al karkadè, litchi, limone, zucchero, triple sec, affumicato con corteccia di mamajuana. I classici non mollano vanno preparati alla perfezione. Penso a un Negroni che va costruito in base alla persona che abbiamo davanti. Se dovessi suggerire qualche cocktail le mie preferenze vanno per un pre dinner al rob roy e come after all’old fashioned. Ma se penso alla cena, il must è il nostro mexican margarita, perfetto e sublime con un plateau di ostriche».
Valentyne Club & Restaurant - Hotel Valadier
Via della Fontanella 15, Roma
Tel 06 3610880
www.hotelvaladier.com