Situata nel comune di Rivodutri (Ri), la sorgente di Santa Susanna è una grande polla d’acqua trasparente, nella quale nuotano placidi i cigni. L’acqua è fredda (tra i 4 e gli 8 gradi al massimo), alimenta un mulino tuttora funzionante, riempie le vasche di un allevamento di trote, la cui carne è particolarmente prelibata, ma soprattutto, crea due corsi d'acqua: il fiume e il canale di Santa Susanna. Il primo sfocia nel lago di Ripasottile, il secondo è tributario del fiume Velino. Il Velino a sua volta, quando incontra il fiume Nera, crea la Cascata delle Marmore.

Immersione nel verde
Accanto alla fonte c’è una grande area verde attrezzata, con enormi salici piangenti e altri grandi alberi che garantiscono frescura anche nei giorni più caldi. Panchine, tavoli per picnic, cesti per la raccolta differenziata e un ampio parcheggio a disposizione dei turisti. Non mancano grandi tavole illustrative della fauna e della flora locali.
Alla scoperta della flora e della fauna
Trote, salmonata e iridea, gamberi di fiume e spinarelli nelle acque, aironi cinerini, cigni, tuffetti e gallinelle d’acqua lungo le sponde su cui crescono pioppi, salici, cannucce palustri e tantissime piante fiori spontanei.
Sul fondale della sorgente ogni anno dall’8 dicembre al 6 gennaio i sommozzatori posizionano il presepe subacqueo più grande d’Europa che può essere facilmente ammirato da riva.
Terra per cereali nuovi e antichi
Le acque del canale irrigano l’estesa piana in cui sono coltivati cereali “nuovi” ed “antichi” - come spiegano gli esperti – tra i quali il farro e grani Strampelli.
In queste zone, infatti, l’agronomo e genetista Nazareno Strampelli (1866 – 1942) fece i suoi primi studi sui grani.
Precursore della rivoluzione verde, tra primi e maggiori esperti italiani di genetica, qui creò il grano Carlotta, dedicandolo a sua moglie; questi studi gli permisero di creare successivamente il grano Senatore Cappelli.
La coltivazione del guado
Ma la Riserva naturale dei laghi Lungo e Ripasottile offre altro ancora. Tra le molte peculiarità di questi luoghi: la coltivazione del guado, (isatis tinctoria) una pianta conosciuta sin dal neolitico, le cui foglie hanno la caratteristica di tingere di blu indaco.
I Britanni lo utilizzavano per tingersi il volto e il corpo, Giulio Cesare lo ricorda nel De bello gallico, mentre in tempi più recenti veniva utilizzato per tingere le stoffe. Una pratica ripresa oggi dalla stilista Eleonora Riccio che utilizza solo prodotti naturale per tingere le stoffe dei suoi vestiti.
Paradiso per deltaplani e parapendii
Alzando gli occhi al cielo si ammirano puntini colorati che volteggiano: sono deltaplani e parapendii che si lanciano dalle montagne circostanti per atterrare poi nel grande campo vicino al centro d’accoglienza.
Tra le cittadine vicine Greccio, dove tutto ricorda san Francesco e Poggio Bustone dove nacque Lucio Battisti, e il cui parco è chiamato “I giardini di Marzo”.