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natura

Parchi di Sicilia, il cuore verde del Mediterraneo

Vulcani, laghi montani naturali, profonde gole, immensi boschi, specie uniche di flora e fauna. Quattro realtà differenti racchiudono in loro la biodiversità di un'isola dalle mille sfaccettature, anche naturali

16 settembre 2023 | 08:57

La Sicilia vanta quattro parchi regionali unici nei quali è possibile trovare piante ormai scomparse nel resto d’Europa, oppure endemiche, e animali in via d’estinzione. Si tratta di gemme naturali incontaminate, per nulla o solo in minima parte modificate dagli interventi dell’uomo. Le quattro realtà, custodi di ecosistemi rari, sono state istituite con la legge regionale n.98 del 1981 e successive modificazioni e sono: il Parco dell’Etna (Catania), delle Madonie (Palermo), quello dei Nebrodi (Catania, Enna e Messina) e, ultimo nato, il Parco fluviale dell’Alcantara (Messina e Catania).

Il Parco dell’Etna, la natura che nasce dal fuoco

Il Parco dell’Etna è stato il primo ad essere istituito in Sicilia nel marzo del 1987 e si estende dalla vetta del vulcano attivo più alto d’Europa sino alla cintura superiore dei paesi etnei. L’area, divisa in due zone (A e B): la prima fatta di grandi spazi incontaminati e la seconda caratterizzata dalla presenza umana con piccoli appezzamenti agricoli privati e antiche case contadine, frugali ricoveri per animali, palmenti, austere case padronali.

L’intero territorio presenta un’orografia segnata dalle eruzioni che condizionano la colonizzazione della vegetazione: in alcune zone sono presenti colate laviche recenti, in cui ancora non si è insediata alcuna forma di vita, che presentano un paesaggio arso e brullo tinto dal nero della roccia vulcanica, in altre le colate antichissime sono state colonizzate da formazioni naturali di Pino laricio, Faggio e Betulla, restituendo all’occhio del visitatore un paesaggio florido e rigoglioso.

Parchi di Sicilia, il cuore verde del Mediterraneo

Paesaggio del Parco dell‘Etna

Alle altitudini più basse crescono, oltre ai vigneti, boschi di leccio, noccioleti e ancora i boschi di querce, pometi e castagni. Ad alta quota, invece, sono presenti boschi di faggio e betulle, e astragalo (lo spino santo). Man mano che si sale la flora diventa sempre più rarefatta fino a scomparire oltre i 3.000 metri dove incontriamo il deserto vulcanico. Ma a popolare il Parco dell’Etna non è solo il verde, c’è anche una variegata fauna ovvero con specie come l'istrice, la volpe, il gatto selvatico, la martora, il coniglio, la lepre e, fra gli animali più piccoli, la Donnola, il Riccio, il Ghiro, il Quercino e numerose specie di pipistrelli. In tutto il territorio è presente una fitta rete di sentieri che, attraverso una conoscenza dei valori naturalistici, scientifici e culturali, permette di visitare vaste zone del parco, nel rispetto di un ecosistema così complesso e raro.

Il parco delle Madonie, il giardino botanico del Mediterraneo

Il Parco delle Madonie, istituito nel 1989, si estende su una superficie di circa 40.000 ettari e comprende parte del territorio di 15 comuni. Costituisce un vero microcosmo naturale dove sono rappresentate tutte le specie vegetali autoctone, oltre 1.800, che le valgono l’appellativo di giardino botanico del Mediterraneo. Qui trovano casa ben circa 170 entità endemiche, tra specie e sottospecie: tra queste, l’abies nebrodensis e la viola nebrodensis. Un ambiente di straordinaria bellezza, punteggiato, inoltre, da rare orchidee selvatiche. Le Madonie sono un vero e proprio santuario della biodiversità: da sole infatti ospitano tutte le specie di mammiferi presenti in Sicilia, il 70% circa degli uccelli che vi nidificano e il 60% circa degli invertebrati dell’isola.

Parchi di Sicilia, il cuore verde del Mediterraneo

Santuario Madonna dell'Alto

Tra le rarità protette figurano molte specie di farfalle, alcune endemiche come il “Parnassio Apollo di Sicilia”, un elegante esemplare esclusivo delle zone più alte. Le caratteristiche geologiche unite ai processi morfo-dinamici in corso e la posizione nella Sicilia centrale rendono il Geoparco un’area fondamentale per la conoscenza e la ricostruzione della storia geologica della Catena Appenninica e del Mediterraneo centrale in virtù dei sette tipi di formazioni geologiche e dei più di 60 geositi che li caratterizzano. Per gli amanti delle passeggiate e del trekking il parco offre svariate possibilità: sono presenti circa 300 km di percorsi che includono sentieri geologici, urbani e non, musei, attività sportive e didattiche.

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Parnassio Apollo di Sicilia

Il parco dei Nebrodi, un'isola verde nell'isola

Il paesaggio del Parco dei Monti Nebrodi è peculiare e unico: rigogliosi boschi suggestivi, ampi e verdeggianti, pascoli d’alta quota, laghi pacifici e torrenti scroscianti contrastano con l’immagine più comune di una Sicilia arida ed arsa dal sole, tanto che gli arabi dicevano che questo territorio fosse come un'isola nell'isola. Gli elementi che caratterizzano maggiormente il parco, infatti, sono la ricca vegetazione e gli ambienti umidi. Connotazione essenziale dell’andamento orografico è la dolcezza dei rilievi, dovuta alla presenza di estesi banchi di rocce argilloso-arenacee: le cime, che raggiungono con Monte Soro la quota massima di 1847 m s.l.m., hanno fianchi arrotondati e si aprono in ampie vallate solcate da numerose fiumare che sfociano nel Mar Tirreno. Ove però predominano i calcari, il paesaggio assume aspetti dolomitici, con profili irregolari e forme aspre e fessurate.

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Lago di montagna nei monti Nebrodi

La vegetazione è caratterizzata dalla tipica macchia mediterranea sempreverde, dove spiccano piante come l’euforbia, il mirto, il lentisco, la ginestra e dove si riconoscono elementi arborei a foglie strette quali il corbezzolo, la sughera, il leccio. Il Parco ospita comunità faunistiche ricche e complesse: numerosi i piccoli mammiferi, i rettili e gli anfibi, ingenti le specie di uccelli nidificanti e di passo, eccezionale il numero di invertebrati. Sono state classificate circa 150 specie di uccelli, tra le quali alcune endemiche e di grande interesse, come la cincia bigia di Sicilia e il codibugnolo. Mentre le zone rocciose delle Rocche del Crasto sono il regno dell’aquila reale e della folta colonia di grifoni. La Dorsale dei Nebrodi percorre l’area protetta da ovest ad est per circa 70 km., intercettando le principali strade che percorrono il parco da nord a sud. Lungo il percorso, attrezzato con cartelli indicatori, è possibile fermarsi presso diversi punti di sosta, in coincidenza di aree di rilevante interesse naturalistico e paesaggistico.

Il Parco fluviale dell’Alcantara, il fascino selvaggio di acqua e roccia

L’Alcantara, il cui nome deriva dall’arabo Al Qantarah, significa “il ponte” a testimonianza dei numerosi resti di attraversamenti visibili ancora lungo l’intera asta fluviale. Con i suoi 57 Km di percorrenza tra le sorgenti dei monti Nebrodi e la foce di Capo Schisò, è uno dei fiumi più importanti, oltre che affascinanti e spettacolari della Sicilia. Un concentrato di ricchezze naturalistiche, geologiche, storiche e paesaggi mozzafiato che rendono l’area dell’Alcantara uno dei luoghi più selvaggi e mistici dell’intera isola. Il Parco fluviale del fiume, istituito nel 2001, è un sistema naturale di bellezza quasi primitiva, dove il paesaggio è modellato dall’incontro tra acqua e roccia, con il fiume che ha scavato nei millenni il solco nella pietra lavica, creando grandi architetture di pietra: gole, pareti levigate, salti d’acqua, blocchi di pietra lisci e squadrati.

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Le gole dell'Alcantara

La vegetazione è rappresentata da una lussureggiante e rigogliosa flora mediterranea, che si sviluppa grazie al microclima umido e mite della zona. La flora si distingue per la bellezza delle tonalità e varietà botaniche diverse, ma omogenee, che si manifestano in tutte le stagioni. Dal faggio alle centenarie querce, dai pini e ai castagni; dal platano ai cipressi, agli olmi e agli aceri, lungo il corso d’acqua, ai folti e verdeggianti tappeti di felci. Il territorio del Parco Alcantara è ricco di siti ove è possibile compiere escursioni per osservare la natura e il fiume nella sua magnificenza. Tra le attività fluviali esercitabili si segnalano il torrentismo, il river trekking, la canoa, l’hidrospead e il rafting. Tra quelle terrestri il trekking, il nord walking la mountbike e l’equitazione.

Per informazioni www.parchinaturalidisicilia.it

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