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ristrutturazione

Rinasce Miyama a Milano: nuova vita per la casa del sushi di San Siro

Alberto Del Giudice
di Alberto Del Giudice
04 novembre 2025 | 18:37

La Sushi House fondata 15 anni fa da Cristina Hu e suo marito Daniele Zhang resta fedele a se stessa, ma con un tratto, nel design del locale e in cucina più contemporaneo. Ed è ancora un invito a scoprire e riscoprire il Giappone nel piatto con gustose sorprese.

Rinasce Miyama a Milano: nuova vita per la casa del sushi di San Siro

Milano, riapre Miyama: la casa del sushi di San Siro si rinnova

Il significato di Miyama e il nuovo spazio di San Siro

L’intelligenza artificiale ci ricorda che Miyama ha molteplici significati, due i principali: “Mari e Monti” e “Montagna Bella”. Miyama è anche un distretto di Kyoto, che nel nostro caso si è trasferito, almeno a livello culinario a San Siro (Via Caldera 1). Il nuovo design edilizio, curato dallo studio di Architettura e Progettazione Naos Design ha valorizzato ulteriormente la Sushi House concepita per accogliere i clienti in un ambiente ancora più confortevole e conviviale, al centro del quale il ruolo della gastronomia giapponese trova un’espressione eccellente. Piatto dopo piatto.

Rinasce Miyama a Milano: nuova vita per la casa del sushi di San Siro

I nuovi interni di Miyama

Un restyling di sostanza: materia prima e qualità assoluta

È importante sottolineare che quello del Miyama non è n restyling di facciata e di comodo, ma di un rinnovamento di sostanza, che parte appunto dall’obbiettivo di lavorare sulla materia prima, per servire a tavola piatti di alta qualità, con carni, pesci, vegetali pregiati. Non un’ostrica qualunque, non un asparago banale e salse composte con religiosa meticolosità. Ed è quindi ancora più curioso come il Giappone incontri a Miyama il Mediterraneo, perfino sue icone come la Mozzarella di Bufala.

Rinasce Miyama a Milano: nuova vita per la casa del sushi di San Siro

Cristina Hu e suo marito Daniele Zhang

Un percorso gastronomico ricco di creatività

Chi scrive ha assaggiato almeno nove portate. E non vede l’ora di tornare per provare altri piatti. E altre emozioni gastronomiche. Quale il curioso Exotic Sake Maki, di cui la sola lista degli ingredienti la dice lunga: Salmone; Burrata DOP; Avocado; topping di tartare di salmone e basilico; salsa mango; wasabi; patata americana croccante. Be’, solo in questo piatto c’è tanta concreta creatività culinaria.

I Carpacci: un capitolo a parte

Un discorso a parte andrebbe dedicato al capitolo dei Carpacci. Un lungo gustoso discorso. Che vale una cena. Perché qui si fa sul serio. Qualche esempio, ma chi legge puù solo immaginare quel che masticherà: Salmone agli agrumi: salmone, olio di agrumi, crema di avocado, finocchi, pepe rosa; Branzino e pompelmo: branzino, suprême di pompelmo, gelée di erba cipollina; Otoro Negi Goma Sauce: ventresca di tonno rosso, salsa di sesamo bianco e gelée di erba cipollina.

Rinasce Miyama a Milano: nuova vita per la casa del sushi di San Siro

Miyama strizza l'occhio a tutta l'eccellenza della cucina giapponese

Abbinamenti enoici: vini italiani per la cucina giapponese

Eppure il Giappone incontra anche la nostra Penisola con pregevoli abbinamenti enoici. Ecco alcune proposte del Miyama: La Cuvée Prestige Edizione 47 Ca’ Del Bosco; un piacevolissimo Riesling Doc della Abbazia di Novacella (scegliete voi l’annata); un Sul Vulcano Etna Rosso di Donnafugata. Ma la cantina è ricca anche di altre notevoli bottiglie. Basta chiedere.

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