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dal 1963 a oggi

Le tante vite di Maddalena Prato da bar di quartiere a ristorante contemporaneo

Gabriele Ancona
di Gabriele Ancona
vicedirettore
25 dicembre 2025 | 09:30

È una storia che ha origine a inizio anni ’60 e interpreta il senso dell’accoglienza di Prato. Il 1 dicembre 1963, 62 anni fa, in pieno boom economico, la famiglia Cavicchi apre il Bar Maddalena. Con quella data si dà il via a un percorso in continua evoluzione. Così come le generazioni della famiglia che si alternano alla sua guida.

Le tante vite di Maddalena Prato da bar di quartiere a ristorante contemporaneo

Lorenzo e Nicolò Liboni, terza generazione della famiglia di titolari

Maddalena Prato, le tappe di  una crescita

Oggi siamo alla terza, interpretata dai fratelli Lorenzo e Nicolò Liboni. Anche il locale si è trasformato e da bar ha vestito i panni del ristorante indossando l’insegna Maddalena Prato. «Certo - racconta Lorenzo - il nonno ha aperto il bar, che ha prosperato con la formula classica fino al 1989, quando è stato messo a registro un importante cambio di rotta. Agli architetti Venturini e Giovannoni, quelli di Alessi tanto per intenderci, è stato affidato un restyling radicale. E un nuovo spirito dell’ospitalità è stato trasmesso a Prato».

Le tante vite di Maddalena Prato da bar di quartiere a ristorante contemporaneo

I Paccheri alla Trabaccolara con sugo di pesce e pomodoro

Cosa è successo? Sale colorate, musica e hamburger che hanno fatto epoca. «Oggi con Maddalena Prato viviamo un’ulteriore tappa del nostro precorso in città - sottolinea Lorenzo Liboni - Siamo un ristorante da 80 coperti. Proponiamo una cucina contemporanea di carne e pesce con menu che alterniamo seguendo l’andamento stagionale. Abbiamo mantenuto comunque l’anima storica improntata alla paninoteca con una interessante declinazione di hamburger. Sono cresciuto con questi profumi e sapori. La passione di famiglia ha fatto il resto».

Maddalena Prato, il gusto della tradizione

Il menu è ricco e articolato. Molto apprezzati dalla clientela le Polpette di sedano alla Pratese e i Paccheri alla Trabaccolara con sugo di pesce e pomodoro. Tradizione in primo piano. «Tipicità che hanno in comune il ragù - annota Liboni - In quest’ambito andiamo sul sicuro da sempre scegliendo Cirio Alta Cucina. Per le polpette utilizziamo I Pelati, mentre con i paccheri il valore aggiunto è dato dai Datterini Gialli». 

Le tante vite di Maddalena Prato da bar di quartiere a ristorante contemporaneo

Da sempre Maddalena Prato sceglie Cirio Alta Cucina

Grandi, corposi dall’elevata resa, I Pelati sono adatti a ogni preparazione. Non a caso sono il prodotto simbolo di Cirio Alta Cucina. I Datterini Gialli, che vantano polpa cremosa e sono tipica espressione di dolcezza, si rivelano ideali per le ricette che prediligono il pescato. L’esperienza di Maddalena Prato lo conferma.

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