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Materia

A Catania c’è un ristorante che punta a ridurre al minimo gli scarti di cucina

Enzo Raneri
di Enzo Raneri
28 dicembre 2025 | 12:30

La diversità biologica nelle città, in contrapposizione al drammatico impoverimento della biodiversità globale, ha indirizzato la trattazione della problematica della architettura del paesaggio e della sua progettazione “sostenibile”, attraverso la costruzione di spazi che immergano il visitatore in un’esperienza coinvolgente, fondata sulla percezione emotiva e senso del reale, favorendo una consapevolezza diffusa e condivisa per la necessità di proteggere e conservare la diversità biologica.

A Catania c’è un ristorante che punta a ridurre al minimo gli scarti di cucina

Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania

Habitat è un progetto multiforme che mette insieme architettura, accoglienza, food e territorio. Boutique hotel nel centro storico di Catania, a pochi passi dal Teatro Massimo Vincenzo Bellini, al suo interno ospita lo studio d’architettura Habitat Studio, il ristorante Materia | Spazio Cucina e 16 camere dallo stile contemporaneo, dove sostenibilità e gastronomia aprono uno sguardo sulle eccellenze del territorio.

La genesi di Habitat: architettura e ospitalità

Habitat è una idea di due architetti catanesi, Marianna Nociforo e Antonio Spera, nata come bed&breakfast, ma evoluta in un progetto multiforme che esplora le contaminazioni e le potenzialità, creando un ambiente vivace e contemporaneo con un’impronta internazionale e innovativa.

A Catania c’è un ristorante che punta a ridurre al minimo gli scarti di cucina

L'ingresso del boutique hotel Habitat

Nel 2013 i due aprirono il proprio studio tecnico in un vecchio condominio di via Teatro Massimo Vincenzo Bellini, dove un tempo avveniva la lavorazione del pesce. Negli anni successivi acquistarono altri appartamenti, ristrutturandoli e facendo prendere corpo alla loro idea: rivivere uno spazio considerato perso, creando spazi dalle linee attuali e dalla distribuzione fluida.

A Catania c’è un ristorante che punta a ridurre al minimo gli scarti di cucina

Un dettaglio della sala di Materia

Il progetto mantiene l’involucro esistente e utilizza tecniche a secco per ridurre i materiali di scarto. La filosofia dello studio è incentrata sul riuso. La scelta per la pavimentazione era quella di mantenere le piastrelle di cemento decorate originali, che sono state sostituite, lasciando come un "tappeto" di piastrelle.

Materia | Spazio Cucina: dialogo tra storia e contemporaneità

All’ingresso del locale, ci si trova subito come in una tipica abitazione del centro storico catanese, con l’immissione in un cortile arricchito da inserimenti vegetali, in un dialogo continuo tra storia e contemporaneità, che punta a raccontare l’essenza della Sicilia attraverso i dettagli, la creatività e la bellezza.

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La sala interna di Materia | Spazio Cucina

Il termine Materia richiama la materia prima in cucina e nella architettura, mentre la locuzione Spazio Cucina, nata ai tempi del COVID-19, richiama un modo della cucina di mantenere il lavoro vivo. Il ristorante si trova al primo piano, in uno degli appartamenti dell’edificio, e la porta apre direttamente su una sala in cui è disposta una successione di tavoli simili a banchi, rivolti verso la cucina quasi a vista, con alle pareti laterali una scaffalatura in legno che ospita semi e spezie di ogni tipo e una sorta di contro-buffet di servizio per il personale di sala.

La cucina di Bianca Celano: sapori e territorio

Dal maggio 2022, a dirigere le operazioni nel ristorante, ecco Bianca Celano, una professionista nota ai viveurs catanesi fin dai tempi della sua prima esperienza dal 2013 al 2018 con QQucina Qui (chiuso per motivi di salute): una cuoca autodidatta, con grande curiosità gastronomica applicata agli ingredienti siciliani, soprattutto vegetariani e stagionali, senza snaturarne l’essenza e restituendo sempre un omaggio al territorio siciliano.

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Bianca Celano

Bianca dice: «Amo combinare i sapori e giocare sui contrasti, dolce-salato o caldo-freddo. Le erbe aromatiche, verdure selvatiche e olio extravergine d’oliva sono elementi essenziali. Ed ogni singolo piatto, che sia di terra o di mare, deve avere una doppia anima. Così, spesso, un alimento nobile è accompagnato e cucinato insieme ad un ingrediente povero, in un incontro tra cucina moderna e ricette del passato».

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Tonno alletterato

Materia significa il richiamo della base per plasmare l’architettura e il ciboSpazio Cucina significa il luogo di incontro con gli ospiti come soggetti attivi alla realizzazione del gusto e testimoni di un tempo che passa, con il ricordo fisso delle sensazioni che offre sia la buona architettura, sia il buon cibo.

Menu degustazione: un percorso a sorpresa

Abbiamo assaggiato il menu di 10 portate a sorpresa con piatti vegetariani, di mare e di terra. Iniziando con una bottiglia della famosa Alice Bonaccorsi, che produce a pochi chilometri da Randazzo in regime biodinamico il Valcerasa Rocca delle Campane Bianco Terre Siciliane Igt 2017, da uve 50% Carricante e 50% Catarratto, vinificate in vasche d’acciaio, fermentate a contatto con le bucce con eventuale batonage per circa due anni: il risultato è uno strepitoso macerato, colore giallo brillante con riflessi dorati (aranciati), aromi bilanciati di banana e crosta di pane, sorso moderatamente acido e fresco, complesso persistente e aromatico, messo in commercio solo dopo sette anni di invecchiamento.

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Zucca al Bbq

Quasi contemporaneamente, viene servito un assaggio di Burro e alghe (ambedue catanesi) con scorze di limone, sale e pepe nero, stimolante l’appetito nel sentore vegetale. Il primo antipasto è Tonno alletterato, composta di cipolla di Giarratana, salsa acidula, limone e menta: connubio fra pesce “negletti” e gusti forti, addomesticati dalle acidità vegetali.

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Baccalà cotto a vapore

Segue Zucca al Bbq, crema di zucca acidula, salsa fatta con assoluto di mandorle di noto e stravecchio di capra dell’azienda Albacara, pane croccante alle olive nere: boccone complesso, con dolce delle mandorle, amaro delle olive, umami del formaggio e sapidità equilibrata. Si prosegue con Baccalà cotto a vapore con olio aromatizzato all’origano, crema di mandorla, The Lapsang Souchong, colatura di alici e limone, arancia candita, capperi: il tè nero del Fujian calibra il gusto complesso del pesce, con condimenti vegetali che ne esaltano la neutralità sapida.

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Seppie ripiene

Continuiamo con il Cavolfiore al Bbq, nocciole dell’Etna, glassa fatta con gli scarti del cavolfiore viola: il complesso vegetale mantiene una neutralità intrigante, esaltata dalle nocciole dell’Etna e Seppie ripiene di tentacoli, lardo di maiale, cicoria, finocchietto e semi di finocchio in cui l’umami del grasso suino valorizza la delicatezza dei tentacoli, mentre le acidità delle verdure sottolineano il gusto. Da assaggiare le Cipolle su tuma persa, dal profilo aromatico leggero e delicato delle cipolle bianche cotte al Bbq, con fonduta di Tuma Persa, fondo di cipolle rosse, olive siccagne disidratate e olio al prezzemolo.

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Spaghettone Donna Itrya

Partiamo con i primi piatti e si inizia con lo Spaghettone Donna Itrya, burro acido, garum homemade di ventre di tonno, bottarga di tonno di Favignana, cuore di tonno stagionato homemade: acidità e grassezze bilanciate, leggero gusto amarognolo o ferroso, per poi proseguire con la Pasta ripiena con brodo di carne: ravioli ripieni di patata del chiancone di Giarre, contrastati dal cavolo nero e limone candito di Giarre.

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Pasta ripiena con brodo di carne

Per i secondi abbiamo iniziato con Pagro e indivia, pesce cotto al vapore con fondo di lische cotte alla brace e contorno vegetale al Bbq e continuato con la Pancia di Maiale: ribs cotto al Bbq, accompagnato da mostarda di cipolle rosse e maionese di patate e finocchietto selvatico, servito con Sidro di melagrana Adelante, bevanda alcolica fermentata dai chicchi di melograno.

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Pagro e indivia

Si chiude in dolcezza con un tris di dolci che apre con il Gelato al basilico, con sedano candito, mela verde, arancia, croccante, meringa al limoneU’ Turruni, con salsa al torrone, nocciole, gelato al latticello e maggiorana, croccante di nocciole e arancia; Tiramisu, biscotti homemade inzuppati nel filtered coffee Etnaroaster, mascarpone e cacao.

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Gelato al basilico

Segreti di Bianca per la pasta alla norma: eliminare metà della buccia di una melanzana scura, tagliare fette lunghe 2 cm, salare per 3 ore, asciugare, friggere in olio evo bollente, preparare salsa di pomodori pelati, cuocere pasta corta, mantecare nella salsa e servire con melanzane fritte e abbondante ricotta salata grattugiata. Il laboratorio gastronomico di Habitat segue una filosofia circolare, utilizzando ogni ingrediente di stagione riducendo gli scarti.

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