Ricette italiane, friulane, austriache, slovene, ungheresi e tedesche: tramandate da generazione in generazione, rielaborate, a volte contaminate, a volte invece rimaste perfettamente intatte, contribuiscono oggi a dare alla gastronomia goriziana gusti e aromi che la rendono veramente unica. Una cucina decisamente interessante, che viene accompagnata da vini eccellenti, i Doc del Collio, dell’Isonzo, del Carso.

I vini del Collio (foto: Gianpaolo Scognamiglio)
I vini del Collio sono unanimamente conosciuti fra i migliori d’Italia: fra i bianchi profumati Friulano, Ribolla Gialla, Malvasia, Sauvignon, Pinot bianco e grigio e il prezioso Picolit, vino da meditazione; fra i rossi, corposi Cabernet, Merlot, Pinot, Refosco. E su tutti il Collio Bianco, pregiato uvaggio bianco che rappresenta al meglio il territorio ed è la firma, indistinguibile, di ciascuna cantina, che nel blend trova la propria espressione esaltando le caratteristiche del terroir.
I piatti tipici di Gorizia
Tipicamente goriziano è il prosciutto cotto in crosta di pane croccante e spolverato di cren grattugiato, che si gusta come antipasto o può fungere anche da piatto unico per il pasto di mezzogiorno: è immancabile sulle tavole pasquali. Fra i primi, minestre gustosissime e uniche in quanto a sapore sono la Jota (un minestrone di capucci acidi, patate, fagioli insaporito da carne o cotenne di maiale) e la friulana Minestra di orzo e fagioli.

Il prosciutto cotto in crosta di pane
Direttamente dalla Mitteleuropa, arrivano sulle tavole goriziane gli squisiti Gnocchi di pane e i tipici Gnocchi di patate con il ripieno di susine o albicocche (conditi con burro fuso e cannella, erano una volta serviti come dolce, mentre ora sono per lo più proposti come primo) mentre dalla gastronomia slovena provengono i saporiti Zlikrofi, sorta di tortelli con ripieno di patate ed erba cipollina.

Zlikrofi
D’inverno, in ristoranti e trattorie si trovano Muset e brovade (cotechino con rape bianche grattugiate e fermentate nella vinaccia), Gulasch (più o meno piccante in infinite variazioni), Kaiserfleisch (ovvero la “carne dell’Imperatore”, costata o arista di maiale affumicata e lessata cosparsa da una grattugiata di cren fresco e accompagnata da crauti o gnocchi di pane).

Muset e brovade
Fra le specialità troviamo cacciagione e volatili cucinati nei modi più vari, dal Capriolo con i mirtilli all’Anatra alla Radetsky (il famoso feldmaresciallo austriaco governatore del Lombardo-Veneto si sposò poco lontano da Gorizia, nell'incantevole borgo di Strassoldo, con la contessa Fanny Strassoldo).

Capriolo ai mirtilli
Come contorno, Patate in tecia (rosolate a lungo in padella con tanta cipolla e aromatizzate con il cumino), Kifel di patate (piccole mezzelune fritte fatte con un impasto simile a quello dei gnocchi), il tenerissimo radicchietto goriziano di primo taglio, la croccante Rosa di Gorizia.

Patate in tecia (foto Cookist)
Ma a Gorizia arrivano anche gli echi dell’Adriatico, che si trova a una quarantina di km: il pesce ha quindi un posto di riguardo nei menu. I piatti si ispirano a quelli della cucina gradese, l’Isola d’oro all’estrema propaggine sul mare della provincia di Gorizia, a cui dedicheremo prossimamente un servizio approfondito.

La frittata cu lis arbuzzis contiene 12 varietà di erbe selvatiche
Sulla tavola goriziana si intrecciano cucina contadina e cucina signorile. Contadina è la polenta, che può essere di farina di mais bianco o gialla e accompagna inevitabilmente arrosti, stufati, funghi e formaggi, carne (quella gialla) e pesce (quella bianca). D’origine contadina sono anche le saporite frittate con le erbe, preparate a seconda della stagione in numerose varianti. A rappresentarle tutte è la frittata cu lis arbuzzis, in cui vengono mixate ben 12 varietà di erbe selvatiche. Dalla cucina signorile hanno origine piatti più raffinati, come la delicata Minestra imperiale (con piccoli cubetti di semolino) e gli Gnocchi di gries (semolino).

La minestra imperiale
Fra i prodotti del territorio, assolutamente unica è la pregiatissima Rosa di Gorizia, croccante radicchio dal gusto leggermente amarognolo che fa impazzire i gourmet di tutto il mondo e che si produce nel quartiere di Montesanto. Le sue foglie dal colore rosso intenso o con sfumature che portano al rosa, a seconda del tipo di selezione effettuata, sono disposte a forma di rosa aperta, da cui il nome.

La rosa di Gorizia (foto: Fabrice Gallina)
La sua stagione è in corso e dura fino a marzo: molti ristoranti goriziani in questo periodo offrono cene basate su questo preziosissimo radicchio. Ci sono anche, oggi rari, i deliziosi asparagi di Sant’Andrea e i gamberi dell’Isonzo. Allargando lo sguardo enogastronomico ai dintorni più immediati, non si può dimenticare Cormòns, centro del Collio, con i profumati e genuini formaggi della fattoria Zoff di Borgnano.
I dolci tradizionali di Gorizia
Per finire in dolcezza, la deliziosa Gubana di Gorizia (rotolo di pasta sfoglia avvolto a spirale e ripieno di frutta secca, uva passa, cedro candito, pinoli e noci), dolce simbolo della città che riassume i profumi della Mitteleuropa, che viene preparata in varie pasticcerie (come la Pasticceria Centrale, accanto al Teatro Verdi, L’Oca Golosa in Corso Italia, la Pasticceria Caffetteria Flair in Piazza Vittoria) e può essere acquistata come goloso souvenir. Analoga per il ripieno e la forma a mo’ di chiocciola alla Gubana friulana, dolce delle feste originario delle Valli del Natisone, se ne differenzia per la pasta, che in quella friulana è lievitata.

La gubana di Gorizia (foto: Fabrice Gallina)
Altri dolci tradizionali sono la Putizza (con il ripieno simile a quello della Gubana, ma fatta con pasta lievitata), la Pinza (focaccia lievitata che si usa mangiare il giorno di Pasquetta), gli Struccoli (strudel con vari tipi di ripieno, da quello alle mele, a quelli alla ricotta o alle ciliegie), il Cuguluf (cugino del Kugelhupf austriaco, un dolce simile alla focaccia), le Frittole (frittelle con pinoli e uvette tipiche del Carnevale), le Palatschinken (sorta di omelettes ripiene di marmellata di albicocche o di cioccolata, ripiegate in quattro a forma di triangolo e spolverizzate con zucchero a velo), i Krapfen e i Crostoli, tipici dolci invernali.
Dove mangiare a Gorizia
Trattoria alla Luna
Se volete scoprire i sapori più autentici della cucina goriziana, li trovate in questa conosciutissima trattoria aperta nel 1960 da Milan Pintar e della moglie Celestina, ancora oggi pilastro della cucina, e avvolto di nuovo glamour dalla figlia Elena che - in costume tradizionale come le sue collaboratrici - accoglie sorridente gli avventori nelle salette piacevolmente sovrabbondanti di rami, ceramiche, suppellettili.

La sala della Trattoria alla Luna (foto: www.colliobrdawelcome.com)
Si trova in pieno centro, a due passi da Piazza Vittoria e dal Mercato coperto di via Boccaccio e fa parte dell'Unione Ristoranti Buon Ricordo (il suo piatto simbolo sono i Gnocchi di susine, che dalla Mitteleuropa attingono il matrimonio fra dolce - le susine - e il salato).
Vere pietanze di famiglia sono quelle della trattoria, piatti di cui si sta inesorabilmente perdendo memoria anche fra le mura domestiche e che Celestina ed Elena Pintar contribuiscono a salvare e tramandare, come il delizioso pasticcio chiamato Panza de Moniga con strati di palacinka (sorta di crespella) alternati a ragù ai profumi di stagione.
Ricchissimo il menu. Gli antipasti sono un tripudio di salumi nostrani (compresi quelli inconsueti di carne d’oca), e poi via con i primi, fra Gnocchetti alla goriziana e Orzotti di stagione, e con i secondi dalle Ljiubianske (fette di maiale impanate con formaggio friulano e prosciutto cotto), alle Seppie in umido con piselli. Per contorno, Kipfel e Patate in tecia.

Il muset con polenta della Trattoria alla Luna
Si chiude in dolcezza con la Gubana goriziana, la Gibanica (dolce sloveno a tre farciture) e lo Strudel. La Carta dei vini è da antologia: migliori vini friulani con focus sui goriziani, una bella scelta di Orange Wines da Oslavia e di vini sloveni della Brda, senza dimenticare le bollicine Franciacorta e Champagne.
[cartigliock]1[/cartigliock]
Trattoria Turri
Una vera antologia delle specialità goriziane - e non solo - si può gustare nell’informale ed accogliente ambiente vintage della Trattoria Turri, nel quartiere di Sant’Andrea, dove con la bella stagione si mangia all'aperto all'ombra di un frondoso pergolato e di grandi ombrelloni.

La sala interna della Trattoria Turri
La trattoria, gestita dai tre fratelli Turri, coadiuvati da un nugolo di cordialissime collaboratrici, è figlia di quel groviglio di etnie e di culture declinate a tavola attraverso la proposta di piatti quali goulash, lubiannske, cevapcici, jota, zlicrofi, solo per citarne alcuni.
Cucina eccellente e senz’altro stagionale, rifornita da quella miniera di sapori che è il Mercato coperto di Gorizia: quindi ecco i deliziosi tagliolini ai funghi porcini, che vengono direttamente dai boschi della Slovenia, o, a scelta, con il tartufo dell’Istria; oppure gli asparagi di Sant'Andrea con le uova sode; o ancora il bollito con una testina che si scioglie in bocca. Per chi preferisce il pesce, ecco, freschissime, le squisite trote dell’Isonzo.

Il pollo fritto della Trattoria Turri
Regina della tavola, da novembre a marzo, è la celeberrima Rosa di Gorizia, ingrediente di risotti, insalate, contorni deliziosi. I Turri, in estate, sono capaci di offrire uno spaghettino al pomodoro e basilico che neanche a Napoli. Ma sono famosi nell’intero Nordest per il loro pollo fritto, dalla polpa così morbida e gustosa e dall’impanatura croccante e saporita, senza il vulnus dell’untuosità. Dosi generose, eccellente rapporto qualità-prezzo, è la vera trattoria di un tempo, di quelle sempre più rare al giorno d’oggi.
[cartigliock]2[/cartigliock]
Dove dormire a Gorizia
Palazzo Lantieri
Dormire fra storia ed arte. È questo che si gode a Palazzo Lantieri, nel centro storico di Gorizia, affacciato con la sua elegante mole sulla più bella piazza di Gorizia, la porticata Piazza Sant'Antonio, ai piedi del Castello.

Palazzo Lantieri
La nobile famiglia Lantieri ha sempre fatto dell’ospitalità la sua parola d’ordine e da qualche tempo accoglie gli ospiti nel palazzo avito, dove tuttora risiede e dove ha riservato loro una camera matrimoniale e una suite al Piano Nobile e due accoglienti mini appartamenti, Foresteria e Suite Torre. Il palazzo ha un grande e romantico giardino interno dove potersi rilassare fra piante, fiori, roseti.
Le sue ampie e raffinate sale, che in passato accoglievano reali, imperatori e scrittori come Goethe, Goldoni e Casanova, sono adesso aperte a tutti coloro che vogliono lasciarsi sedurre da un richiamo senza tempo.

Una stanza di Palazzo Lantier
In questa prestigiosa dimora storica, opere contemporanee di grandi maestri dialogano con quadri, suppellettili, ritratti, mobili antichi, ed è una meraviglia scoprirvi le grandi installazioni site-specific di Jannis Kounellis, Jan Fabre e Michelangelo Pistoletto, oltre alle opere di Getulio Alviani, Giulio Paolini e Donatella Spaziani, che sono parte integrante del prestigioso patrimonio artistico del Palazzo grazie alla collaborazione fra l’Associazione per l’Arte Contemporanea Zerynthia, Carolina Lantieri e il marito Niccolò Piccolomini.
[cartigliock]3[/cartigliock]
Grand Hotel Entourage
Sempre in Piazza Sant’Antonio, a due passi da Palazzo Lantieri, si trova il Grand Hotel Entourage, ricavato dalla ristrutturazione di Palazzo Strassoldo, che ne ha conservato tutte le maestose caratteristiche, integrandole con servizi moderni. Fra le sue mura dimorò, con la sua corte, anche Carlo X, l'ultimo dei re di Francia per i legittimisti, che arrivò a Gorizia in esilio da Vienna nell’autunno 1830.

Grand Hotel Entourage di Gorizia
Le 40 camere, tra cui 8 suite, offrono arredi raffinati in stile Biedermeier e mobili d’epoca, creando un’atmosfera senza tempo. Ogni stanza rievoca un personaggio storico che vi dimorò, come Madame Royale, figlia di Luigi XVI e Maria Antonietta, la cui suite gode di una vista incantevole su Piazza Sant’Antonio.

La senior suite dell'Grand Hotel Entourage
Il ristorante "Il Bearnese", situato nelle suggestive volte del palazzo del 1481, celebra la tradizione culinaria locale con menù abbinati ai migliori vini del Collio. La vineria "Il Conte di Chambord" è il luogo perfetto per degustazioni ed eventi enogastronomici, dove il vino si trasforma in esperienza. Al Grand Hotel Entourage, ogni soggiorno è un viaggio nel tempo, tra il fascino della nobiltà francese e l’autenticità della tradizione goriziana.
[cartigliock]4[/cartigliock]
Best Western Gorizia Palace
Il Best Western Gorizia Palace Hotel è la scelta ideale per chi cerca un soggiorno di qualità nel cuore di Gorizia. Questo moderno hotel a 4 stelle si distingue per un’atmosfera accogliente, creata da interni luminosi e un design elegante, perfetto sia per turisti che per viaggiatori d'affari. Le camere, dotate di tutti i comfort moderni, sono arredate in modo semplice e intimo, garantendo un soggiorno rilassante e piacevole. Ogni stanza offre ampie finestre che regalano una vista suggestiva sulla città e un ambiente luminoso.

Una stanza del Best Western Gorizia Palace
La posizione centrale permette di esplorare facilmente Gorizia, con negozi, ristoranti e le principali attrazioni turistiche a pochi passi. L'hotel è facilmente raggiungibile dalla stazione e dall’aeroporto di Ronchi dei Legionari, e offre anche un parcheggio privato gratuito, ideale per chi viaggia in auto. Per chi ha esigenze di ricarica, l’hotel è dotato di postazioni per auto elettriche.

Il ristorante del Best Western Gorizia Palace
Ogni mattina, gli ospiti possono gustare una colazione ricca di prodotti genuini per iniziare la giornata con energia. Inoltre, Wi-Fi gratuito è disponibile in tutto l’hotel, nelle camere, nella sala colazioni e nelle postazioni internet, per rimanere sempre connessi. Il servizio Dayuse permette anche di godere delle camere per alcune ore durante il giorno, per chi ha bisogno di un soggiorno breve e comodo. Il Best Western Gorizia Palace è il luogo perfetto per ogni tipo di ospite, offrendo anche biciclette gratuite per scoprire la città in modo eco-friendly.
[cartigliock]5[/cartigliock]