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a chiari

Circolo Wine Taste: quando la cucina parla sottovoce e il vino ascolta

Luca Bassi
di Luca Bassi
01 maggio 2025 | 08:30

A Chiari, in provincia di Brescia, c’è un luogo che non sembra voler dire troppo. Non urla, non chiama, non si mette in vetrina. Apre la porta, ti guarda negli occhi, e ti fa accomodare. Il Circolo Wine Taste non è un semplice ristorante, né una wine room alla moda. È un invito alla sospensione. Una tregua. Una parentesi fatta di vetro sottile e piatti veri.

Circolo Wine Taste: quando la cucina parla sottovoce e il vino ascolta

Il Circolo Wine Taste a Chiari

Una carta vini pensata con cura da Giovanni Moretti

Si entra per un calice - e già quello è speciale. Una selezione curata, pensata, narrata dall’esperienza di Giovanni Moretti, che parte dal territorio e si allarga fino a etichette che portano con sé mondi: produttori naturali, piccole vinificazioni, bottiglie che sanno di mani, di stagioni, di scelte.

Circolo Wine Taste: quando la cucina parla sottovoce e il vino ascolta

Circolo Wine Taste, Giovanni Moretti ha curato la selezione dei vini

La cucina di Fabio Valentini: essenziale, tecnica e profonda

Ma è la cucina, silenziosa e potentissima, a completare il cerchio. Una carta che parla sottovoce, ma resta impressa. Qui non troverete show-cooking o piatti-spettacolo. Troverete invece un tagliolino all’uovo con burro e caviale siberiano che si scioglie in bocca con l’eleganza di un gesto ben dosato. Un carré d’agnello cotto con precisione chirurgica, che profuma di erbe e primavera, accompagnato da una tartare di melanzane alla menta e da una sofficissima crema al sedano rapa, il tutto salsato all’ultimo con una riduzione al vino rosso, scuro, rotondo, che si appoggia al piatto come un sussurro.

Circolo Wine Taste: quando la cucina parla sottovoce e il vino ascolta

Circolo Wine Taste, lo chef Fabio Valentini

Tradizione bresciana e creatività toscana nel piatto

Le caramelle di ricotta e spinaci, immerse in una crema di pomodoro che sa di sole e pazienza. Ci sono anche gli scampi: marinati, cotti, combinati con gamberi, carote e zucchine al timo. C’è la ricciola con i porcini, adagiata su una crema di cavolo viola che è quasi un’idea visiva prima ancora che un sapore. Ci sono gli gnocchi con ragù di faraona, crema di peperoni rossi, e ci sono i pici cacio, pepe e cozze.

E ci sono i risotti: quello con porcini e Bagòss, ma anche quello invernale con cavolo nero e guanciale croccante. Non mancano i piatti che parlano strettamente bresciano, come i casoncelli proposti in una veste leggermente rivisitata con del guanciale croccante e una fonduta di Parmigiano che avvolge come una carezza precisa.

Un team affiatato che lavora con discrezione e competenza

Ogni piatto arriva al tavolo in punta di piedi, ma quando lo assaggi parla chiaro: qui c’è tecnica, rispetto, intenzione. Del resto la cucina è guidata dalle mani esperte di Fabio Valentini, cuoco e non chef, toscano che riflette le proprie origini nelle preparazioni che pensa e prepara, coadiuvato dal suo braccio destro Leonardo Franceschetti e da Myzejen Vogli.

Il vino come ascolto liquido, mai protagonista invadente

In tutto questo, il vino non accompagna. Ascolta. Nel bicchiere si riflette la cucina di Valentini e Franceschetti. Non è un pairing didascalico, ma una conversazione: tra bottiglia e piatto, tra chi serve e chi assaggia, tra chi fa e chi sa fermarsi. Qui il vino è ascolto liquido. E ogni scelta ha un motivo anche grazie alla magistrale conduzione della sala, guidata dalla giovane e brillante Elisa Remondina.

Il dolce come segno di casa, mai una concessione

E poi, come in ogni casa che si rispetti, c’è il dolce. Magari è un bussolà, quello tipico bresciano, profumato di burro e semplicità. Magari un tiramisù leggero come una nuvola, con la crema al mascarpone appena uscita dal sifone. Magari è un’altra creazione della cucina. Ma in ogni caso, non è mai una concessione. È un arrivederci.

Circolo Wine Taste: quando la cucina parla sottovoce e il vino ascolta

Circolo Wine Taste: bussolà

Del resto, il Circolo Wine Taste non vuole stupire. Vuole restare. Non è un locale “da provare”. È un luogo da frequentare, da scoprire lentamente. Un piccolo rifugio in cui il vino è solo l’inizio di una narrazione più ampia, che passa dai fornelli, attraversa la sala, e si ferma nel ricordo.

Circolo Wine Taste: quando la cucina parla sottovoce e il vino ascolta

Circolo Wine Taste: tiramisù

A Chiari, c’è un silenzio buono che sa di cucina e di vino. E che, una volta assaggiato, non si dimentica.

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