Un luogo che vale un’esperienza. Perché di questo si tratta; un viaggio fuori dal tempo. A Marrakech, nel cuore della Medina, nel souq più celebrato, Riad Due è un’oasi di charme. Un hotel “su misura” in quanto offre solo quattro suite, una più preziosa dell’altra.

La corte con piscina di Riad Due
Riad Due, tutto gravita sul cortile centrale
Il riad è un’abitazione tradizionale del Marocco chiusa verso l’esterno. Tutto gravita sul cortile centrale, in questo caso arricchito da una fresca piscina quadrata circondata da piante e da un colonnato. Qui si affacciano due suite. La struttura si sviluppa in altezza su tre piani per aprirsi con una grande terrazza che domina i tetti della città. Un’ampia area relax a cielo aperto dove possono essere serviti il breakfast, ma anche i pasti.

Uno scorcio della terrazza in notturna
L’offerta gastronomica si sviluppa in base alle richieste della clientela. Riad Due propone un’ospitalità che si adatta, come una seconda pelle, alle esigenze degli ospiti, sia che si tratti di alimentazione, corsi di cucina locale compresi, sia di trattamenti benessere. A monte di questo santuario dell’ospitalità, una milanese: Elena Masera.

Elena Masera, anima di Riad Due
«Sono a Marrakech dal 1 aprile del 2002 - racconta - Ero qui per una settimana di vacanza e sono rimasta folgorata. Non mi sono più mossa». Un colpo di fulmine fatto e finito se si pensa che nella sua vita precedente è stata per 15 anni alla direzione risorse artistiche di Mediaset. E si vede, perché prima di approdare a Riad Due ha lanciato diverse strutture in città, compreso il celebre Café Arabe.

Particolare di una suite
Riad Due, un arredo che miscela forme e colori
«A inizio 2017 - continua - la proprietà mi ha chiesto guidare lo sviluppo e il lancio di questo riad. Con un decoratore ne abbiamo studiato la struttura e lo abbiamo arredato e impostato da cima a fondo». L’attenzione al particolare va oltre il pignolo, dalla scelta delle piante grasse negli spazi comuni alle soluzioni di design d’atmosfera per gli interni, ai petali di rosa distribuiti con pensiero che decorano, profumano e arredano. Un’attitudine a combinare forme e colori che per Elena Masera è una forza motrice. La fotografia è infatti una sua grande passione.
Ha firmato un libro di fotografie che racconta il rapporto di osmosi che vive con questo Paese e alcune immagini tratte da “Extraordinary Morocco” arredano i piani che conducono alla terrazza (mimetizzato c’è anche un ascensore, utilizzato in prevalenza per il servizio). Dalla fotografia all’accoglienza, ha saputo interpretare con garbo il culto del bello e dell’estetica.

L'imponente piazza Jemaa el-Fna, storico crocevia di Marrakech
Uno stile che si manifesta al momento del check in, quando, seduti a un tavolo mentre viene servito tè alla menta con pasticcini fatti in casa, non ci si accorge di sbrigare delle formalità. Di sottofondo, il gorgoglio dell’acqua e il cinguettare dei passerotti.
Piazza Jemaa el-Fna, paradiso dello street food
Dominata dal minareto della Moschea Koutoubia, Jemaa el-Fna è il cuore di Marrakech. Una piazza enorme sempre affollata. Uno spicchio di medioevo catapultato nell’èra dell’AI. Fondata nell’XI secolo accoglie un mercato alimentare. Tutt’intorno si fa lo slalom tra acrobati, incantatori di serpenti, scimmie addestrate, tatuatrici con l’henné, bancarelle di succhi di frutta. Alle 17 incomincia a trasformarsi in un’immensa area ristorazione all’aperto.

Carne, pesce e verdure pronti per la griglia di piazza
A quell’ora, tutti i giorni, prende il via l’allestimento di decine di chioschi gastronomici. Il fumo delle griglie si leva e tavoli e panche vengono presi d’assalto. Carne, pesce, verdure, spiedini, tutto è arrostito al momento. Sono servite anche zuppe come l’haira, a base di pomodori, lenticchie, ceci e coriandolo. Molto amato il Tanjia, stufato di agnello aromatizzato e limoni sotto sale cotto a fuoco lento. Tra mezzanotte e l’una si smonta tutto per ripartire il giorno dopo.
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