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nel napoletano

“Stelle a Corte”: a tavola con i grandi chef da maggio a settembre ad Agerola

Vincenzo D’Antonio
di Vincenzo D’Antonio
12 maggio 2025 | 11:19

La Penisola sorrentina e la Costiera amalfitana, quando sorelle in amorevole relazione e quando sorelle pervase dal capriccio dell'istante che le fa apparire scontrose, nel loro scorrere da Vico Equense a Massalubrense la Penisola, e da Vietri sul Mare a Positano la Costiera, hanno momenti di giunzione consentiti da un'orografia che contribuisce non poco a rendere fatati e di indescrivibile bellezza paesaggi e panorami. Uno di questi stupendi meeting point tra Penisola sorrentina e Costiera amalfitana è dato da Agerola, popoloso borgo collinare a cavaliere, per l'appunto, tra Penisola e Costiera, in conca amena dei Monti Lattari.

“Stelle a Corte”: a tavola con i grandi chef da maggio a settembre ad Agerola

Il Sentiero degli Dei

Agerola tra natura, gusto e storia: dal Sentiero degli Dei alla Corte degli Dei

Zootecnia di elevata qualità: qui placidamente vive la Vacca agerolese, dal cui latte si ricava quella prelibatezza ancora poco conosciuta che è il Provolone del Monaco. Da Agerola parte il Sentiero degli Dei, crinale tra Penisola e Costiera: dopo circa 9 km si arriva a Positano. Tempo di percorrenza, dove l'elogio della lentezza è ovvio e tacito, intorno alle sette ore. Qui gli dèi sono di casa. Anzi, hanno proprio la loro corte: La Corte degli Dei. La Corte degli Dei è la componente di ristorazione incastonata nello storico Palazzo Acampora, già residenza dei Principi Acampora di Corfù, e oggi inserito nel prestigioso novero delle Dimore storiche italiane.

“Stelle a Corte”: a tavola con i grandi chef da maggio a settembre ad Agerola

La sala interna della Corte degli Dei ad Agerola (Na)

Giovanni Paone, discendente degli antichi proprietari, ha scelto di valorizzare l'eleganza di questo “luogo dell'anima”, restituendogli il suo antico splendore. Al governo de “La Corte degli Dei”, il talentuoso chef Vincenzo Guarino. Il suo è una sorta di ritorno a casa, dopo fruttuose esperienze in Toscana e in Umbria. E cosa fa lo chef, in lodevole armonia di intenti con il patron?! Invita colleghi divenuti amici, pianifica ghiotto palinsesto e propone la rassegna “Stelle a Corte”. Le stelle sono quelle della volta celeste di kantiana memoria e però, sia detto e va detto, le stelle sono i suoi amici stellati e non che hanno aderito con entusiasmo alla proposta di Vincenzo. Parte dell'incasso, pregevole l'understatement del patron Giovanni Paone, ritroso nel comunicare ciò, sarà devoluto alla Onlus Hht Italia.

Il programma di "Stelle a Corte"

Si comincia il 13 maggio con lo chef sloveno Tomaž Kavcic, Gostilna pri Lojzetu - Dvorec Zemono di Vipava; maestro pasticcere Salvatore Capparelli, Pasticceria Capparelli di Napoli. Secondo appuntamento il 3 giugno con lo chef Salvatore Avallone, Cetaria di Baronissi; Carmine Di Donna, consulente di pasticceria e maestro Ampi. Si arriva all'8 luglio con lo chef Luigi Tramontano, O me o il mare di Gragnano; maestro gelatiere Gabriele Vannucci, Gelateria Gabriele Vannucci di Firenze. Si salta agosto e si riprende il 9 settembre con lo chef turco Osman Serdaroglu, Teruar Urla di Izmir, Turchia. I gelati sono quelli fatti dai maestri gelatieri Sergio Dondoli della Gelateria Dondoli di San Gimignano e Sergio Colalucci dell'omonima gelateria di Nettuno.

“Stelle a Corte”: a tavola con i grandi chef da maggio a settembre ad Agerola

La locandina con il programma di Stelle a Corte

A chiudere il 30 settembre con lo chef maiorchino Fernando Pèrez Arellano, Zaranda di Palma di Maiorca; maestro pasticcere Luigi Biasetto, Pasticceria Biasetto di Padova. Vincenzo Guarino attua gioiosamente, in piena sintonia con i suoi amici colleghi, quanto, si parva licet, Papa Leone XIV ha detto: costruire ponti. E in questa rassegna “Stelle a Corte” accade proprio ciò: in tavola, a beneficio dei clienti gourmet, esiti di lavoro in cucina svolto a più mani con utilizzo di ingredienti e di saperi provenienti da diverse latitudini. Sì, le contaminazioni virtuose che da millenni rendono l'area mediterranea così tanto affascinante.

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