C’è un nuovo indirizzo a Milano che non ha bisogno di presentazioni, o meglio, ha scelto di lasciare a noi il compito di dargliene una. Si chiama - per ora - Dammi un nome Bar, ed è molto più di un’enoteca moderna: è un invito a rallentare, condividere e lasciarsi sorprendere, con un buon calice di vino in mano e il cuore aperto a nuove esperienze.

L'interno di Dammi un nome Bar
Situato in via Carlo Vittadini 6, questo spazio nasce come punto di riferimento per chi ama il vino, la buona cucina e le atmosfere curate, senza prendersi troppo sul serio. Fin dal primo passo si entra in un universo in cui il fascino retrò degli arredi vintage incontra con naturalezza tocchi di design contemporaneo: poster artistici, luci a LED, installazioni iconiche. E poi c’è lui, un pianoforte che non è solo décor, ma uno strumento vivo di socialità.
Il pianoforte che fa cantare anche gli sconosciuti
Ogni sera il bar si trasforma in un piccolo palcoscenico spontaneo. C’è chi si siede al pianoforte per suonare, chi intona una melodia, chi accompagna il ritmo battendo le mani. La musica nasce così, in modo casuale e collettivo, tra persone che magari fino a un’ora prima non si erano mai viste. Sono queste le performance che non finiscono su un palco, ma che si fissano nella memoria di chi le vive.

Le polpette di Dammi un nome Bar
Ed è proprio questo spirito di improvvisazione gentile, di connessione immediata, a rendere Dammi un nome Bar un luogo fuori dall’ordinario. Un posto dove sentirsi accolti, anche senza appuntamento.
Mangiare bene, senza cerimonie
L’offerta gastronomica non è un contorno, ma parte integrante dell’esperienza. Curata insieme alla storica Trattoria San Filippo Neri, la cucina punta tutto su piatti che sanno di casa: polpette tenere e gustose, lasagne stratificate come si deve, parmigiana di melanzane che profuma di domeniche italiane, e taglieri misti da condividere come si fa tra amici veri. La parola d’ordine qui è semplicità, ma con gusto - e soprattutto, con qualità.
Un nome lo sceglieremo, ma intanto viaggiamo
Il nome del locale? Non è definitivo, e nemmeno urgente. Ogni ospite può scrivere la propria proposta su un biglietto e lasciarla in una cassaforte speciale. Magari, un giorno, uno di quei nomi diventerà ufficiale. Ma nel frattempo, il bar continua a vivere e a raccontarsi attraverso ciò che offre.

La passata di ceci di Dammi un nome Bar
Tutto, in questo spazio, ruota attorno al concetto di viaggio. Non a caso, il logo è stato immaginato da un gruppo molto particolare: un "team di specialisti dei sogni", ovvero dei bambini, che hanno disegnato un pianeta senza confini, dove ogni percorso è possibile. Un modo tenero e potente per ricordarci che ogni bicchiere può essere una rotta da tracciare, ogni serata una partenza.
Una cartolina da inviare
E se il viaggio è il filo conduttore, non poteva mancare un gesto che lo rappresentasse: ogni cliente può scrivere e spedire una cartolina personalizzata a chiunque, ovunque. Un piccolo atto di connessione, sincero e tangibile, che restituisce il sapore lento della comunicazione autentica.

I carciofi di Dammi un nome Bar
E poi, la sorpresa finale: Dammi un nome Bar diventerà anche agenzia viaggi. Sì, hai letto bene. Per chi sogna di esplorare il mondo con un bicchiere di vino e una valigia pronta, questo sarà il luogo da cui iniziare.
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