Sorge a Costa Adeje, nell’elegante angolo sud di Tenerife, il nuovo gioiello del Barceló Hotel Group: Royal Hideaway Corales Villas. Un nome che suona come una promessa – e la mantiene. Con le sue 21 ville da sogno, ciascuna con piscina e terrazza privata vista oceano, è un invito a disconnettersi dal mondo e riconnettersi con se stessi.

Gli esterni di Royal Hideaway Corales Villas
Ma non è tutto: l’intero progetto porta la firma dell’acclamato architetto Leonardo Omar, in collaborazione con lo studio greco K-Studio. Il risultato? Una celebrazione del paesaggio naturale canario, dove eleganza e sostenibilità viaggiano di pari passo, senza mai ostentare.
Barceló Hotel Group: l’hotellerie come missione rigenerativa
L’architettura è fatta di linee essenziali, ampi spazi e materiali locali, come la pietra vulcanica e il legno, che dialogano con la vegetazione autoctona e il profilo blu dell’Atlantico. Grazie alla sua posizione sopraelevata, l’hotel regala un effetto ottico sorprendente: le terrazze sembrano prolungarsi direttamente nel mare, creando un continuum visivo tra interno ed esterno.
Le piscine private delle camere di Royal Hideaway Corales Villas
Alle spalle di Royal Hideaway Corales Villas c’è il Barceló Hotel Group, divisione alberghiera del gruppo turistico nato a Maiorca nel 1931. Oggi tra le prime trenta catene mondiali per numero di camere, Barceló opera in oltre 30 paesi con più di 300 hotel, sotto brand diversi tra cui Royal Hideaway. Al centro della filosofia del gruppo c’è una visione di turismo rigenerativo che punta a valorizzare, non a consumare, i luoghi in cui opera. Il Royal Hideaway Corales Villas ne è la prova concreta: un resort che non si limita a offrire lusso, ma lo integra con l’ambiente, la cultura e l’anima di Tenerife.

L'eleganza dall'alto delle camere di Royal Hideaway Corales Villas
A curare il progetto è stata COYA Invest SL, società della famiglia belga Deceuninck, esperta in hotellerie d’alto profilo e responsabile di aver dato forma a un’idea di esclusività che non ha bisogno di gridare.
Ville private, orizzonti infiniti
Le sistemazioni disponibili sono 139, suddivise tra junior suite, deluxe suite e ville a due o tre camere da letto. Molte dispongono, oltre di piscina privata, anche di una terrazza panoramica e giardini riservati. Il design interno riprende l’estetica del paesaggio circostante, senza barriere tra ambienti chiusi e aperti. Le pergole naturali, realizzate con fibre organiche, filtrano il sole come vele leggere, garantendo ombra e freschezza.
I dettagli di una stanza di Royal Hideaway Corales Villas
1/3
Una camera matrimoniale di Royal Hideaway Corales Villas
2/3
Un appartamento di Royal Hideaway Corales Villas
3/3
Previous
Next
E grazie all’orientamento strategico della struttura, l’uso dell’aria condizionata è ridotto al minimo, in favore di un clima naturalmente confortevole. Una filosofia che mette l’accento su benessere e impatto ambientale ridotto, con soluzioni eco-compatibili, energie rinnovabili e sistemi di risparmio idrico integrati.
Wellness vulcanico al Royal Hideaway Corales Villas
Non è solo il panorama a rigenerare corpo e mente. A farlo ci pensa anche la Land House Corales Wellness, la spa dell’hotel che offre trattamenti ispirati all’energia vulcanica dell’isola, combinati con i prodotti firmati Augustinus Bader – una prima assoluta per un hotel in Spagna. Il concetto è chiaro: trattare il corpo come un tempio e restituirgli energia e equilibrio.

Gli spazi interni di Royal Hideaway Corales Villas
Per gli ospiti più attivi c’è una palestra aperta 24 ore su 24, mentre famiglie e bambini trovano nel Entre Tejados Kids Club e nel Crescendo Teens Club spazi pensati per ogni età. Dalla tecnologia condivisa ai giochi creativi, qui l’intrattenimento è su misura.
Cráter e Bonfire: un doppio colpo di scena gastronomico
La proposta culinaria è una vera esperienza sensoriale, guidata da due ristoranti che non si limitano a servire cibo: lo raccontano.

Il ristorante Cràter di Royal Hideaway Corales Villas
Cráter Identidad Canaria è un viaggio nei sapori profondi dell’arcipelago. Un omaggio alla memoria gastronomica delle otto isole, curato dallo chef Eduardo Domínguez. Piatti come l’“escacho palmero” o la “cabra en salsa” convivono con prodotti quasi dimenticati, come il pomodoro de La Galga o il grano locale, rielaborati con creatività e rigore. Il menu, disponibile in versione corta o lunga, è un percorso da esplorare come se si scendesse nelle viscere di un vulcano, tra tradizione e sperimentazione.

Il Bonfire di Royal Hideaway Corales Villas
Bonfire, invece, è il tempio del fuoco. Lo chef Alejandro Garrido, affiancato da Víctor Bossecker, mette al centro la griglia, con pesci come rombo, spigola e mero, ma anche carni raffinate come la picanha stagionata o il controfiletto di Wagyu. Prima del piatto forte? Ostriche flambé con clorofilla e grasso di costata, crocchette di costata stagionata e una tartare di tonno con kimchi, edamame e avocado grigliato. Il gran finale: torta di formaggio affumicata.
Cocktail elementali al Royal Hideaway Corales Villas
Non mancano spazi più informali per un drink o uno spuntino. Il Materia Pool Bar serve piatti tutto il giorno a bordo piscina, mentre il Materia Elemental Bar, ideato da Yonathan Mesa, trasforma la mixology in filosofia. Ogni cocktail è ispirato a uno dei cinque elementi naturali: Fuoco è un Old Fashioned, Terra un Negroni, Aria un Pisco Sour, Acqua un Manhattan ed Éter due creazioni analcoliche, studiate per chi non rinuncia al gusto.

La colazione di Royal Hideaway Corales Villas
E per chi vuole vivere la cucina in modo ancora più esclusivo, c’è l’esperienza Chef in Room – Sunrise Edition: una lezione privata con uno chef che prepara tapas o piatti a base di riso direttamente in villa. Oppure Vermut o’clock, un rituale multisensoriale tra aromaterapia, storytelling e mini aperitivi dedicati alla storia del vermut.
[cartiglio_ck/]