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Santa Elisabetta: cucina da due Stelle Michelin nella Torre della Pagliazza

29 giugno 2025 | 08:30

Nel cuore più antico di Firenze, all’interno dell’iconica Torre della Pagliazza, prende vita una delle esperienze culinarie più affascinanti d’Italia: il ristorante Santa Elisabetta, due stelle Michelin, ospitato nell’elegante cornice dell’Hotel Brunelleschi. Un gioiello dell’hotellerie fiorentina che appartiene alla Collezione Em, proprietà della famiglia Maestrelli, e che oggi si conferma punto di riferimento per l’alta cucina d’autore.

Santa Elisabetta: cucina da due Stelle Michelin nella Torre della Pagliazza

La sala interna del ristorante Santa Elisabetta

A guidare la brigata è Rocco De Santis, chef campano che ha fatto della semplicità un’arte e dell’essenzialità il filo conduttore di una proposta gastronomica capace di far vibrare i sensi. La sua è una cucina che nasce da un’idea forte e chiara: valorizzare un singolo ingrediente per volta, accompagnandolo con pochi elementi capaci di esaltarne aromi, consistenze e memoria. Ne risultano piatti che raccontano il territorio, le stagioni e le emozioni con un linguaggio contemporaneo, elegante e profondamente personale.

Il menu e i percorsi degustazione del ristorante Santa Elisabetta

«La primavera - racconta De Santis - è una giostra creativa e stimolante: ingredienti freschi, colori vivaci, profumi delicati. È il momento ideale per sperimentare e giocare con le consistenze, per creare piatti che siano al tempo stesso leggeri e intensi». Ed è proprio con l’arrivo della bella stagione che il Santa Elisabetta rinnova la propria proposta, presentando “Carte Blanche”, una formula a pranzo disponibile dal mercoledì al venerdì: tre portate a sorpresa pensate giorno per giorno dallo chef per raccontare il volto più fresco e dinamico della sua cucina.

Per chi desidera vivere un’esperienza più ampia, il ristorante propone tre diversi percorsi degustazione, veri e propri viaggi nel gusto: “Tracce di Innovazioni” è il menu più essenziale, cinque portate che esplorano l’evoluzione della tradizione con mano leggera e precisa. “In-Contaminazioni” amplia l’orizzonte a sette portate, dove la cucina italiana dialoga con tecniche e suggestioni internazionali, sempre mantenendo un forte legame con la stagionalità. Infine, “Chef Experience” è il percorso più completo: nove portate che rappresentano la visione più autentica e profonda dello chef, un vero manifesto gastronomico in cui ogni passaggio costruisce una narrazione coerente e sorprendente.

Ogni menu è accompagnato da una carta dei vini selezionata con cura o, per chi cerca un abbinamento meno convenzionale, da cocktail studiati per esaltare i contrasti e le armonie dei piatti. Il risultato è un’esperienza che va oltre il semplice pasto: un invito a rallentare, ad ascoltare il gusto e a lasciarsi trasportare in un viaggio tra arte, natura e storia. L’ambiente, raccolto e raffinato, è il naturale proseguimento dell’esperienza gastronomica: pochi tavoli in una sala che custodisce oltre mille anni di storia, dove ogni pietra racconta Firenze. Una location unica che rende ogni visita al Santa Elisabetta qualcosa di più di una semplice cena: un vero e proprio rito del gusto, in cui arte, cultura e alta cucina si fondono in armonia.

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