La vacanza estiva è ideale per stare fuori ma stare dentro ha il suo perché, comunque. Provare per credere: se alloggi in una delle otto suite del B&B di alto bordo “Niedermairhof” a Brunico (Val Pusteria, Alto Adige), il dilemma si pone in automatico. E dunque: accetto l’invito sussurrato dal panorama dolomitico, che mi arriva da finestre e balconate del Niedermairhof, e mi inerpico per sentieri e balze, naso all’insù; oppure resto in camera (suite, in realtà, se no è riduttivo) e mi guardo attorno, esco sul vasto pianerottolo ad osservare le scale e i grandi spazi, i mobili, i soprammobili, il sottotetto, la distribuzione dei diversi locali da vivere in condivisione con gli altri ospiti o strettamente in famiglia.

Il B&B Niedermairhof a Brunico (foto Arnold Ritter)
Niedermairhof, la storia
È pur vero che l’hotellerie di prestigio fa spesso ricorso alla consulenza di architetti di grido, per attirare la clientela con ambientazioni raffinate, originali e allo stesso tempo improntate al calore familiare; e va bene, ma qui siamo a un livello di eccellenza. Kathrin e Helmuth Mayr, i padroni di casa, devono avere a disposizione un buongusto non comune o un ottimo professionista, perché le suite del Niedermairhof sono state arredate con grande personalità, progettate per riflettere gli elementi della vita contadina e arricchite da tocchi di design moderno.

Kathrin e Helmuth Mayr, titolari del Niedermairhof
Le stanze si chiamano come i campi e i pascoli di proprietà, situati nelle vicinanze, e ad essi si ispirano nella scelta dei colori e dei dettagli. Per esempio, entrando nella suite "In der Kehr" si ha la sensazione di varcare la soglia di un mondo incantato, dove ogni petalo sembra raccontare storie di magia e bellezza. Nella suite "Weiher" un acquario separa il letto dalla doccia, mentre in quella alpina "Colbedoi" spicca un tavolo ricavato da roccia dolomitica naturale e si può godere di una magnifica vista sul Plan de Corones.

Una stanza del Niedermairhof (foto Arnold Ritter)
Documentato per la prima volta nel 1304, il maso Niedermairhof è un luogo che ha attraversato epoche e trasformazioni: da casa rurale a residenza Art Nouveau, da scuola temporanea a casa vacanze per ragazzi fino a spazio per i grandi balli dei pompieri: ogni pietra racchiude una storia, preservata e arricchita con cura dalla famiglia di Helmuth e Kathrin Mayr. «Siamo gli eredi di una lunghissima storia - spiega Kathrin - che si respira dappertutto, in questi ambienti. L’ultima svolta risale al 2016, quando abbiamo cominciato a lavorare come Bed & Breakfast dopo l’ultima ristrutturazione».

Niedermairhof : la sala colazioni (foto Bernhard Huber)
E qual è il contributo personale di Kathrin a questa storia?
Molto semplice e naturale: mi comporto come la padrona di casa con i suoi ospiti e poi mi dedico a organizzare la colazione, dove trovare tutti i giorni dolci freschi, croissant, marmellate, miele, succhi di frutta, spremute fatte in casa. Mi piace mettere a disposizione quel che si raccoglie nei campi qui attorno, seguendo le stagioni: ad esempio il pesto alla cicoria o lo sciroppo ai fiori di sambuco.
C’è una tipologia di clientela che vi è particolarmente affezionata?
Negli anni abbiamo visto arrivare un po’ tutti: giovani, anziani, famiglie. Anche chi porta con sé i bambini, visto che gli spazi nel maso e nelle camere non mancano e quindi c’è la possibilità di aggiungere i letti, quando serve.
Niedermairhof, dalla distilleria arriva anche un whiskey
Una magic box da cui tirar fuori un po’ di tutto, il Niedermairhof: la clientela di esperti o esordienti viveur ci troverà persino il whiskey, nella versione “farm-to-bottle”, ossia prodotto con cereali locali. E già, perché proprio accanto al maso andiamo a scoprire la piccola distilleria di famiglia, l’impegnativo passatempo (che presto si presenterà sul mercato nazionale) di Helmuth Mayr e di suo cognato, Amedeo Sabbadin. A cui chiediamo qualche ragguaglio su un’impresa a dir poco originale, se non spiazzante, visto che in Alto Adige è fortissima la tradizione dei distillati di frutta, non certo di cereali.

il maso Niedermairhof è un luogo che ha attraversato epoche e trasformazioni (foto Bernhard Huber)
«La distilleria è operativa dal 2021 - racconta Amedeo - quando abbiamo cominciato a far fermentare le prime miscele di cereali, per poi distillarli. Il prodotto per motivi di tutela del marchio non può chiamarsi Scotch Whisky, anche se lo stile è quello, ma la normativa europea consente di denominarlo whiskey, con la “e” di mezzo. Le materie prime sono quelle della fattoria di famiglia, specialmente orzo ma anche un po’ di segale. Non sono mancati dei test col grano saraceno e in futuro si potrebbe anche tentare dell’altro: diciamo pure che siamo portati a sperimentare».

L'alambicco della distilleria del Niedermairhof (foto Chris Borg)
Il vostro whiskey è già pronto per essere degustato?
Il distillato, che uscirà col marchio “Codipa”, in teoria è già pronto, perché le botti più vecchie hanno compiuto i tre anni di affinamento minimo richiesto dalla legge: noi lo abbiamo assaggiato e abbiamo deciso che serve un po’ più di tempo, per dare maggiore personalità al prodotto, e quindi la prima uscita da commercializzare è programmata per il 2026. Serve pazienza, e siamo ben consci che non otterremo un sapore unico e standardizzato: le botti che adoperiamo sono tutte diverse fra loro, in quanto hanno in precedenza contenuto bourbon, o rye, o porto, o vino di diverse tipologie, tutte componenti destinate a incidere sul carattere finale del distillato.
Niedermairhof, la spa
Incoraggiati da tutto questo sperimentare, ci siamo chiesti come sarebbe degustare un bicchierino di whiskey “Codipa” subito dopo la sauna nell’antico fienile del maso, che è stato trasformato in un’area wellness privata, la “Stodl SPA”. Una grande vetrata rivela le antiche travi in legno, mentre le pareti del vecchio silo, sapientemente recuperate, sono state integrate nel progetto architettonico come un'opera d'arte a sé stante. Qui ci sono una sauna con vista panoramica, una doccia extra-large, una terrazza privata e un’accogliente zona relax con camino.

La Spa del Niedermairhof
Niedermairhof, cosa fare: tra gite e pasticceria d'autore
Quando uno ha messo alla prova in tutto o in parte le trovate, le delikatessen, le ambientazioni e le scelte artistiche di Helmuth e Kathrin Mayr, è pronto per scatenarsi all’aria fresca delle Dolomiti, o anche per qualcosa di più tranquillo. Il primo suggerimento è per esperti: il percorso di quattro ore da Plata, sopra Falzes, fino al Monte Sommo, in parte su strada forestale poi su sentiero. Si procede nel bosco passando accanto ad una baita di cacciatori; usciti dalla zona boschiva, attraversando i pascoli si raggiunge la collina "Platte" (2175 m). Continuando verso nord sulla larga cresta erbosa, si arriva alla vetta (2396 m).

Panorama dal Niedermairhof (foto Arnold Ritter)
Ma si potrebbe apprezzare anche un’ agile salitella verso il Castello di Brunico, a partire dal centro della cittadina. La fortezza risale al 13° secolo: fu fatta costruire dal vescovo Bruno von Kirchberg per proteggere i suoi possedimenti in Val Pusteria. Oggi ospita il quinto e ultimo museo interattivo della montagna di Reinhold Messner (MMM - Messner Mountain Museum), dedicato ai popoli di montagna da ogni parte del mondo. Il terzo consiglio è da ostinati edonisti, pronti a saggiare le novità in prima persona: fatevi un giro per la bellissima via pedonalizzata di Brunico, la Stadtgasse, tutta sampietrini, vetrine ed edifici antichi, e fermatevi davanti al civico 8/b. L’insegna recita “Acherer pâtisserie”, e fin qui ci siamo: però si vede anche un “Blumen” (fiori, in tedesco) in fondo a destra sicché bisogna decifrare, perché in effetti il floreale primeggia, visto da fuori. Dove sto entrando? Fatto sta che il raffinato pasticciere Andreas Acherer si è reinventato il pot-pourri per eccellenza, ossia il mix fra dolcezze e fiori, perché alla sua fantasia pirotecnica non bastava un solo genere.
«In realtà la fiorista è mia moglie - chiarisce Andreas - e abbiamo deciso di tenere le due categorie insieme perché potevano crearsi delle sinergie: si ordina la torta nuziale e si scelgono anche le decorazioni, oppure si entra con un’idea-regalo in testa e si esce con un dono non programmato in mano. Ci sono tante interazioni possibili, ecco».

Il pasticcere Andreas Acherer
Saremmo un po’ più interessati alla pasticceria: anche qui la tradizione altoatesina e austriaca dettano legge?
Siamo fuori da questi schemi: i nostri clienti vengono qui per comprare qualcosa di non tradizionale. In relazione al diverso periodo dell’anno varia l’impostazione: il francese va sempre, produciamo enormi quantità di macaron per tutti i gusti, ma anche praline al cioccolato, mousse, éclair. In altri mesi spaziamo tra Austria, Germania, Svizzera e, naturalmente, Italia. È giusto, siamo italiani no? E quando affrontiamo qualcosa di tradizionale lo adattiamo e reinterpretiamo. Ad esempio, da noi lo strudel è fatto con la pasta frolla, io invece adopero la pasta fillo, e poi mi intriga una variante: lo strudel al rabarbaro.
Anche dolci da colazione?
Qui a Brunico no. Il tipico cliente locale, altoatesino al 100%, ama farsi la colazione a casa sua. Ma basta andare nel negozio che ho a Bolzano, poco più a sud, e cambia tutto: lì c’è l’atmosfera cittadina, tanti clienti di madrelingua italiana, e il caffè al bar diventa un rito: ti fermi, chiacchieri davanti al tuo cappuccino con brioche. Abitudini diverse, basta conoscerle e adattarsi.
Una minilezione di antropologia dal pasticciere Andreas Acherer che, a giudicare dall’esposizione in vetrina, quanto a fantasia non teme confronti: la lezioncina ce la mettiamo nello zaino, insieme a uno strudel di ottima fattura, e torniamo a casa convinti che da queste parti l’avventura tutta polpacci e scarponi sia solo una parte del divertimento. Lo stile e la collocazione geografica del Niedermairhof ci hanno fatto capire che si può trarre piacere dalle attività all’aria aperta, senza però trascurare il dolce far niente contemplativo: all’ombra del torrione di un castello, o distesi nella camera di un maso antico.