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Engel Gourmet&Spa

Dalla spa al sentiero: ecco l'Alto Adige che unisce relax, natura e buona tavola

Guido Gabaldi
di Guido Gabaldi
27 luglio 2025 | 15:30

La Val d'Ega, a pochi chilometri da Bolzano, non è certo il soggiorno estivo più famoso dell'Alto Adige: magari suona più familiare alle masse citare il Lago di Carezza, un'ispirazione da sogno per vacanzieri, fotografi e poeti, grazie alle sue cromìe da cartolina. Ma è proprio in luoghi come questi che spuntano le sorprese, come quelle rintracciabili presso l'Hotel Engel Gourmet&Spa di Nova Levante.

Dalla spa al sentiero: ecco l'Alto Adige che unisce relax, natura e buona tavola

L‘Hotel Engel Gourmet e Spa

Engel Gourmet&Spa, una Val d'Ega da scoprire

Intendiamoci, rientrano nel tipico almeno i paesaggi e le escursioni estive, in una provincia che vanta ben 17.000 km di sentieri naturalistici, e con il massiccio del Catinaccio e il monte Latemar a vegliare su balconi e piscine dell'Engel Gourmet & Spa. Il che garantisce tanto solido divertimento tra boschi e salite, per famiglie o per atleti, per specialisti del trekking, della e-bike, della canoa e del parapendio.  Nello specifico, il Sentiero Panoramico di Nova Levante offre un'occasione unica per combinare una passeggiata nella natura con un'immersione nella storia locale, snodandosi direttamente sopra il paese ed offrendo viste mozzafiato sulla Val d'Ega e sulle Dolomiti circostanti. Inoltre, la cabinovia del paese consente di arrivare come minimo alla malga Frommer (1.740 slm) e da lì proseguire camminando in alta montagna, oppure buttarsi a capofitto lungo le discese dedicate ai cicloarditi, per cui è necessario un po' di allenamento.

Dalla spa al sentiero: ecco l'Alto Adige che unisce relax, natura e buona tavola

Engel Gourmet e Spa, alla scoperta della Val d'Ega

E il Lago di Carezza, si diceva? Come dimenticarsene, è lo specchio d'acqua conosciuto anche come "Lago Arcobaleno",  una meraviglia naturale a 1.520 metri di altitudine, celebre per le sue acque di smeraldo che riflettono le cime dolomitiche tutt'attorno. Una passeggiata circolare intorno al lago permette di ammirarne la bellezza da diverse prospettive, a patto di scansare i turisti che selfeggiano e instagrammano a tutto spiano, in ogni cantuccio possibile ... un rimedio al sovraffollamento è ancora di là da venire, e meno male che riguarda solo l'alta stagione. Per fortuna esistono i sentieri a strapiombo, le mulattiere e le vie ferrate, da cui la folla per ora si tiene alla larga.

Engel Gourmet&Spa, una vocazione di famiglia

Fin qui tutto scorre, e allora le sorprese? Qualcosa vien fuori dal dialogo con Johannes Kohler che, insieme al fratello Matthias e nel segno della tradizione familiare, porta avanti l'Hotel Engel Gourmet & Spa: le radici penetrano addirittura nel 1862, ma è da poco che i due rampolli Kohler si ritrovano a guidare l'azienda. «Proprio così - ci conferma Johannes-, in quanto nel 1862 i miei avi decidono di adibire parte della loro casa a locanda per ospiti. L'azienda passa di mano in mano fino alla quinta generazione e punta sulla stessa filosofia: natura e cura del corpo. ‘Vacanze che ispirano', è il motto della struttura, vissuto dai nostri ospiti sotto forma di esperienze attive, gastronomia al massimo livello e relax nel centro benessere».

Dalla spa al sentiero: ecco l'Alto Adige che unisce relax, natura e buona tavola

Johannes Kohler gestisce con il fratello Matthias l‘Engel Gourmet e Spa

Relax anche per famiglie, vero? Non è banale, in un mondo in cui gli alberghi chiusi agli infrasedicenni aumentano.
Quella è l'altra faccia della medaglia: un relax facile, dove la complicazione resta fuori dalla porta. All'Engel è diverso, le famiglie con bambini e anche anziani sono benvenute, ci organizziamo per dargli tutta l'assistenza possibile. A partire dall'assistenza ai piccolissimi (minimo 6 mesi) e dal programma di animazione creativo per bambini e ragazzi dell'Happy Club e dello Junior Club: laboratori di artigianato, cinema serale, giochi di movimento, musica, passeggiate con le fiaccole, corsi di sci, gite a cavallo ed altro ancora. E pure a tavola l'attenzione non manca: il menu junior è in grado di attirare anche gli inappetenti, e le raffinatezze per adulti non verranno imposte a nessuno.

Ma questo non vuol dire, se ho capito bene,  che ai più piccoli si possano rifilare fritture e soft drinks: c'è una tradizione gourmet da difendere…
Esattamente, il livello deve rimanere alto anche per loro, visto che da sempre chi ci frequenta vuole mangiar bene. Tra poco introdurremo il Family Sunday nella Johannesstube, il ristorante stellato dell'hotel, e sarà proprio una Domenica per famiglie dove educare i palati più giovani, perché si abituino alla buona tavola. E poi in futuro, sempre nell'ottica del servizio alle famiglie, stiamo studiando delle suite più grandi, in modo che anche in vacanza ognuno abbia i suoi Spazi: per godersela fino in fondo.

Engel Gourmet&Spa, una cucina stellata

Buona l'idea dell'apprendistato per gourmet, pare che siamo nel posto adatto a una simile esperienza. Da viversi sotto gli auspici dello chef stellato Philip Lochmann, responsabile sia delle cucine dell'Engel Hotel sia della Johannesstube, l'angolino da sei tavoli interno all'hotel ma aperto anche agli ospiti esterni. Ed è un piacere andare a conoscere da vicino Lochmann, incaricato di non deludere le aspettative di chi apprezza l'Alto Adige come rifugio del buongustaio. Qualche accenno alla sua brillante carriera è praticamente un obbligo. «L'apprendistato l'ho fatto qui vicino - racconta lo chef - in un paese che si chiama Aldino: da lì son passato in Val Gardena nell'hôtellerie di lusso, per poi emigrare in Svizzera, in vari Cantoni, in qualche caso in locali con la stella Michelin. Non mi sono fatto mancare Londra, poi Dubai e l'Austria.  Quando sono arrivato la stella c'era già: un anno fa ho raccolto l'eredità del predecessore, lo chef Theodor Falser, un appassionato della cucina di montagna a km 0».

Dalla spa al sentiero: ecco l'Alto Adige che unisce relax, natura e buona tavola

Lo chef Philip Lochmann

Cosa ha aggiunto di suo alla lezione dello chef Falser?
Ho proseguito su una direzione già tracciata, che ora chiamiamo "Lightness to taste", per ribadire che leggerezza e benessere devono sempre ispirarci. Alla fine del pranzo o della cena l'ospite non deve sentirsi oppresso dal cibo, se no il piacere della buona tavola si perde.  Ho immaginato il menu degustazione come un crescendo: si comincia con un aperitivo basico, magari con un tocco di agrodolce; spesso proponiamo le verdure, perché nel fine dining servono anche quelle, no? Invitiamo a guardare oltre il solito lusso ostentato, tipo caviale, foie gras, filetto, ed è pur vero che una semplice carota può dare una sensazione speciale, se sai come trattarla. Dopo l'aperitivo si va in crescendo, fino al secondo e al dolce, grazie a materie prime non banali. Come il salmerino, un pesce d'acqua dolce ben presente in Alto Adige, che è meno grasso del salmone e anche meno intenso;  il rischio di coprirne le caratteristiche è maggiore. Come che sia, il territorio che ci circonda deve sempre avere i suoi Spazi: le erbe, le verdure, i frutti di bosco, i produttori locali sono il fulcro che fa girare tutto, qui alla Johannesstube.

Engel Gourmet&Spa, come si mangia

Per stoppare subito i pensieri maligni (“la solita solfa! tutta retorica!”) del lettore scafato, ecco servito su carta, di fianco al menu, l'elenco dei partner gastronomici che forniscono le materie prime: ci sono nomi, cognomi, località di origine. Non mancava nulla: la ricotta, lo yogurt, il pesce, i formaggi, le carni, le erbe di campo, tutto aveva un indirizzo ben preciso: uno sforzo informativo non da poco, raro a trovarsi anche nei ristoranti più "à la page". Il crescendo riservato al nostro tavolo comprendeva sei portate e qualche intermezzo, momenti prevedibili e colpi d'ala: il prologo di formaggi e salumi concedeva lo speck di uno sconosciuto artigiano, impareggiabile per morbidezza e delicatezza; una saporita zuppa di fieno arricchita da nocciole, uva e gamberi di fiume, ben diversi dai  comuni crostacei; un salmerino locale cotto nel tè alle erbe alpine e servito su  un taco all'ortica con germogli di abete rosso, in cui l'amaricante si opponeva alla leggerezza del pesce; un vitello locale (ovviamente) con crema di midollo e  fiore di zucchina ripieno di finferli, che sembrava un classico pur non avendo nulla di ovvio, e risultava infine familiare e rassicurante; col dessert si ritornava alla creatività esplosiva dello chef, per cui la “Passeggiata nel bosco” proponeva in un solo percorso il terriccio/crumble di cioccolato e nocciole, il sasso-semifreddo al pino mugo, il fungo di crema alle fragoline, l'erbetta al sapore di fungo… tutto un gioco di illusioni e allusioni, in cui perdersi e ritrovarsi.

Non vogliamo dare l'impressione che la professionalità di Philip Lochmann oscuri gli altri punti di forza dell' Engel Hotel e del relativo territorio, e quindi parliamo della carta dei vini con la giovane maître nonché sommelier, Daniela Bovo. «Sono qui solo da sette mesi - chiarisce Daniela - e da subito mi è sembrato giusto seguire la stessa linea di pensiero dello chef: tralasciare quindi i grandi nomi, o magari dargli meno evidenza rispetto ai piccoli produttori, a quelle etichette che rimangono poco conosciute ma servono comunque a movimentare il panorama. Anche reinterpretando i classici: ad esempio il vino basato sul vitigno Schiava, che da queste parti è sempre stato la bevanda alla buona da bere in ogni occasione, senza pretendere troppo.  E invece basta rivolgersi alle persone giuste per ottenere grandi interpretazioni, con aromi intensi di frutti di bosco maturi su un sottofondo di mandorla amara, dal tipico colore rosso rubino, di solito poco intenso. Tutto ciò senza trascurare le nuove tendenze: i clienti, specie quelli più giovani, vogliono sempre più spesso qualcosa di non ordinario come tè esotici, fermentati, kombucha, cocktail, e mica quelli classici: è molto gradita la personalizzazione, magari un Negroni con un twist particolare che te lo fa sembrare unico». 

Dalla spa al sentiero: ecco l'Alto Adige che unisce relax, natura e buona tavola

La sommelier Daniela Bovo

Chiedono anche i dealcolati, i clienti?
«Gradiscono un'alternativa all'alcool, ma non il vino dealcolato: non qui, almeno. Forse perché quando lo definisci "vino dealcolato" l'aspettativa, in degustazione, è che somigli a ciò che bevi da sempre, e non è così. Se togli l'alcol viene meno la struttura, il profumo, e poi subentra qualcosa di estraneo: una dolcezza non naturale né seducente».

Engel Gourmet&Spa, la spa

Incoraggiati da qualche bicchiere di vino autentico abbiamo fatto visita all'area benessere, Spaparanzata su 2.500 metri quadrati. Abbiamo trovato un'oasi di pace con piscina indoor e piscina infinity esterna in vista dei boschi, sauna panoramica gigante con infusione, luci, suoni ed effetti cinematografici, gettate di vapore orchestrate da un maestro di sauna

Dalla spa al sentiero: ecco l'Alto Adige che unisce relax, natura e buona tavola

Engel Gourmet e spa: sala relax

E poi ancora la sauna bio, il bagno a vapore con tecnica ultrasuoni-sole, l'infrarossi Soledom con muri in pietra di sale e divani sospesi, la vasca Kneipp, il canale di nebbiolina rinfrescante per abbassare la temperatura, la fontana glaciale, l'angolo relax con salottini e camino. Nel settore “benessere & bellezza” è a disposizione un apprezzato programma olistico terapeutico Ayurveda Dolomiti, per unire la scienza della vita e i principi ayurvedici dell'Estremo Oriente all'energia del mondo vegetale.

Dalla spa al sentiero: ecco l'Alto Adige che unisce relax, natura e buona tavola

Engel Gourmet e Spa: sauna panoramica

E con questo l'offerta si può dire completa: di sicuro si dice addio alla noia, nel passare dal rilassamento in piscina al percorso naturalistico, dalla via ferrata alla balconata panoramica, dalla discesa in e-bike allo speck del produttore avveduto. C'è solo da scegliere il passatempo più adatto alla vacanza sognata, facendosi guidare, qui all' Engel Gourmet & Spa di Nova Levante, dall'istinto gourmet e dalla voglia di stare in famiglia.

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