Il design sbarca in Galizia, lungo la Costa Da Morte, una delle regioni più suggestive e selvagge della Spagna atlantica, con il nuovo Parador da Costa da Morte a Muzia (A Coruña). Il nome della costa evidenzia la difficoltà di navigare in queste acque, teatro di numerosi naufragi a causa di scogliere frastagliate, nebbie improvvise e tempeste impetuose. È un territorio di rara bellezza naturale: lunghe spiagge battute dal vento, promontori bellissimi come il Cabo Vilán o il Cabo Touriñán, calette solitarie e sentieri costieri come i 200 chilometri del Camino dos Faros, che collega vari fari. Qui la natura è la protagonista assoluta: il mare si infrange contro le rocce con forza, mentre il paesaggio alterna pini, brughiere e villaggi di pescatori. Il ritmo è lento, il silenzio profondo, e ogni tramonto sull'oceano sembra sospeso tra mito e malinconia. La Costa da Morte è Galizia allo stato puro: aspra, autentica, intensa.

L'esterno del Parador da Costa da Morte
Un balcone sull'Atlantico: il Parador da Costa da Morte
Per respirarne l'essenza più intima si può alloggiare al Parador da Costa da Morte, il 97° della catena spagnola, edificio emblematico nel panorama alberghiero spagnolo, in una proprietà di tre ettari che arriva fino a lambire l'oceano. Situato su una collina digradante verso la Playa de Lourido, è una sorta di balcone naturale sull'Atlantico con vista sulle scogliere e la costa frastagliata. Il progetto, firmato dall'architetto galiziano Alfonso Penela, consta di una costruzione a terrazze integrata nella natura: il palazzo si mimetizza nel paesaggio grazie a coperture vegetali che seguono l'orografia e all'uso di materiali come pietra, bambù, rovere e zinco.

La piscina panoramica del Parador da Costa da Morte
All'interno, l'hotel si sviluppa su circa 15.000 mq, l'accessibilità ai piani è garantita da due ascensori panoramici diagonali, un espediente architettonico geniale e spettacolare per superare il dislivello naturale. Difficile non attardarsi ad andare su e giù, a ogni ora del giorno, per l'originalità degli ascensori, ma soprattutto al tramonto, quando diventa un gioco osservare la sfera arancione scendere all'orizzonte da piani diversi.
Camere ispirate alla natura e arte galiziana
63 camere con interni decorati secondo il progetto “Natura” firmato da Sutega e Grupo Ramón García. Ogni piano porta il nome di una ría (insenature nelle quali penetra il mare) della Costa da Morte - Corcubión, Lires, Camariñas, Corme e Lage - e le camere riportano i nomi di luoghi vicini.
Una delle camere del Parador da Costa da Morte
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L‘eleganza fatta camera al Parador da Costa da Morte
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Dettaglio della zona giorno di una camera del Parador da Costa da Morte
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Grande attenzione all'arte: il Parador ospita una significativa collezione d'arte contemporanea gallega: fotografie di Suárez, Caamaño, Vidal e Ferrol, sculture di Leiro e artigianato locale come i merletti di Camariñas e la ceramica di Buño.
Cucina di territorio e vini delle cinque Do
Ottima la proposta culinaria che punta sui prodotti locali, con un focus su pesce fresco, ampia scelta di frutti di mare, verdure e formaggi della zona. Tra i piatti tipici, il polpo á feira e le specialità marinare delle rías. La carta dei vini valorizza le cinque denominazioni di origine galiziane: Rías Baixas, Ribeiro, Ribeira Sacra, Valdeorras e Monterrei.
Sostenibilità, escursioni e vocazione culturale
Le sale comuni - ristorante e caffetteria - aperte a tutti, offrono vedute singolari sull'Atlantico e la qualità del servizio è stata premiata con il riconoscimento di “miglior hotel in ambiente naturale di Spagna” dai lettori di National Geographic nel 2023. Fin dalla sua apertura, il Parador Costa da Morte si è imposto come modello di sostenibilità: energia 100?% rinnovabile, zero plastica monouso, piscina riscaldata da energia solare, compostaggio dei rifiuti organici, orto con frutteti autoctoni e partecipazione attiva ai progetti locali.
La hall del Parador da Costa da Morte
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La reception del Parador da Costa da Morte
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La spa del Parador da Costa da Morte
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L'idea dell'hotel è nata dopo la catastrofe ecologica del naufragio del Prestige (2002) e si è trasformata in poco tempo in un motore di sviluppo economico e culturale per la Costa da Morte. Questo anche per la posizione strategica dell'hotel per fare escursioni lungo il Camino de Santiago fino al Fisterra-Muxía, per visitare luoghi come il Cabo Touriñán, punto più occidentale della Spagna continentale, o il bellissimo santuario della Virgen da Barca, a pochi metri dal mare di Muxía. In attesa del 2028, centenario della fondazione della catena dei Paradores, il Costa da Morte è già uno dei più innovativi e significativi esempi del decennale percorso sostenibile e culturale della catena alberghiera pubblica spagnola in edifici di valore storico.