Ci sovviene il filosofo greco Anassimene di Mileto, scopritore della teoria dei quattro elementi (acqua, aria, fuoco, terra). Nel costruirci paradigma, è molto probabile che associamo per antitesi l’acqua al fuoco. L’acqua spegne il fuoco, più pragmaticamente evidente di così!

La sala interna del ristorante Primordiale
Apriremmo parentesi sui devastanti incendi, in buona parte dolosi, che hanno funestato i nostri boschi quest’estate, laddove l’acqua non sembrava mai bastevole per domare il fuoco. Ma ce ne guardiamo bene!
Acqua, fuoco e arte culinaria
Dunque, se ci caliamo, e lo facciamo molto volentieri, nell’arte culinaria, quando pensiamo all’acqua, per accezione estesa pensiamo al mare e, conseguentemente, al pescato. Quando pensiamo al fuoco, sì possiamo anche pensare alla fiamma dei fornelli, ma più suggestiva e immediata è la connessione con il fuoco vero e proprio, quel fuoco la sonnolenza del quale genera la brace. Ecco, in cucina c’è chi, e sono pochi, superano l’antitesi acqua/fuoco e abilitano incontro di sorprendente bontà tra il pescato e la brace.

Chef Gianluca Vendemmiale
Primordiale: location e atmosfera
Siamo alla periferia est di Caserta, comodo parcheggio interno, arredi di classe, cucina a vista, tavoli ben distanziati tra loro, personale assolutamente non carente, né per numerica né per professionalità. Secondo rigo della label: grill restaurant & cocktail. Primo rigo, ovvero il nome del ristorante, evocativo degli elementi: Primordiale.

Il bar del ristorante Primordiale
Primordiale, per come espone il pesce e per come espone anche la carne, fa sorgere utile riflessione: ma, in definitiva, il pesce non è anch’esso carne?! Insomma, qui il pesce viene trattato per quello che è: carne deliziosamente edibile ottenuta da animali che abitano i mari, gli oceani, i fiumi e i laghi.
Aperitivo e crudi di mare
Alla memoria ricorrendo, ancor prima che agli appunti, narriamo di cena di metà settembre. Per cominciare, sorta di apristomaco tanto efficace quanto gradevole: cocktail a base di tequila e mezcal combinati con liquore al mango, succo fresco di lime e sciroppo d’agave, degustato nel dehors.

Cocktail a base di tequila e mezcal combinati con liquore al mango, succo fresco di lime e sciroppo d’agave
Indoor la cena, con vista sulla cucina a vista! Al tavolo, servizio garbato e professionale, si comincia con una sontuosa degustazione di crudi di mare: gambero rosso, gambero blu, ricci di mare e scampi.

Degustazione di crudi di mare Gambero rosso Gambero blu ricci di mare e scampi
Nel mentre si dà occhiata alla carta dei vini, saggiamente non sterminata, e si opta per un ottimo Pallagrello Bianco fatto da azienda vitivinicola del territorio.
Tartare e carpaccio
Si prosegue con una squisita tartara di gambero rosso con salsa cocktail. In attesa del primo, che poi scopriremo essere bino, arriva il carpaccio di scampo con neve di mozzarella, crumble al basilico, salsa dello chef.

Tartare di gambero rosso con salsa cocktail
Primi piatti e innovazione
Due primi, perché è sempre vero che two is better than one. Primo primo: linguine al burro affumicato, salsa alla nduja, olio al basilico e crumble aromatizzato, sorprendentemente ottimo.

Intromissione ghiotta: ostriche alla brace condite con aglio ed olio evo, preludio al secondo primo: ravioli alla brace ripieni di stracciata di bufala, crema al pecorino, salsa nduja e cozze alla brace.
Secondi e dessert
Segue il tonno rosso alla brace con olio evo e sale, evidente qui la mano abile dello chef Gianluca Vendemmiale. Tocco di brace anche nel dessert: Banana Primordiale, grigliata con cremoso al cioccolato fondente, crumble di rosmarino e peperoncino.

Tonno rosso alla brace con olio evo e sale
Destinazione gourmet a Caserta
Alla periferia della città, si è detto. Quel tanto sufficiente per farlo ritenere ristorante di destinazione. Format innovativo, già presente nei luoghi di tendenza, è per Caserta e dintorni novità assoluta. Auspichiamo futuro radioso.