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Tentativo di estorsione a Pietro Parisi «Mi hanno chiesto soldi, ho detto “no”»

17 ottobre 2016 | 10:50

Entrano in un negozio, un ristorante, un bar, si presentano come affiliati a un clan mafioso e chiedono contanti, senza risparmiare minacce. Succede ancora nel Napoletano e questa volta è capitato al cuoco Pietro Parisi, noto anche per la sua partecipazione alla trasmissione tv “Mi Manda Rai 3” con la rubrica “La cucina senza spreco”.

Pietro Parisi si trovava nel suo ristorante “Era Ora”, a Palma Campania (Na), e stava festeggiando il terzo compleanno della figlia insieme alla moglie, quando è entrato un uomo che ha preteso di parlare personalmente con lui, nonostante Parisi lo avesse invitato a rivolgersi ai suoi collaboratori. L'uomo chiedeva soldi contanti, almeno un paio di banconote di grosso taglio. Parisi si è rifiutato e ha prontamente denunciato l'accaduto ai carabinieri.

Pietro Parisi

Pietro Parisi

«Io non lo so se era un camorrista - ha dichiarato Pietro Parisi al Corriere della Sera - ma sinceramente non credo. Era uno dei tanti che dalle mie parti hanno la camorra come modello e come aspirazione. Perciò ritengo Gomorra un esempio negativo. Perché fa credere a ragazzi come questo che si possa fare soldi senza lavorare, senza fatica. E se gli avessi dato dei soldi avrei alimentato quest’idea».

Parisi ha reagito con fermezza, ma ha dichiarato di non essere nuovo a questo genere di ricatti: «Ne vengono spesso. E qualche volta ho ceduto anche io, gli ho dato 20 o 30 euro pur di togliermeli di torno ed evitare problemi davanti ai clienti. Ma stavolta ho detto basta, e sarà sempre così. Non darò più un euro a nessuno. A questo ho anche detto che quello che stava facendo era umiliante per lui, ma dubito che lo abbia capito. La verità è che chi fa queste cose non ha idea di cosa voglia dire guadagnare con il proprio lavoro e quanto sia importante e dignitoso. Questa è una terra di lavoratori, di contadini, di persone che letteralmente faticano e sudano. Eppure ci stanno ugualmente ragazzi così. Ripeto: non sono camorristi, quelli non ti chiedono cento euro. Ma è il principio che è inaccettabile, è l’idea che uno debba venire da te e costringerti a dargli dei soldi solo perché fa la faccia cattiva».

Pietro Parisi vanta una brillante carriera anche in contesti internazionali, ha lavorato con i grandi Alain Ducasse e Gualtiero Marchesi, ha cucinato per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e per l'ex Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, ma sebbene avesse la possibilità di lavorare in ristoranti di prestigio nel mondo, nel 2005 ha scelto di tornare in Campania, e qui ha deciso di aprire il suo ristorante “Era Ora”. La sua speranza è che la sua reazione sia la stessa di tanti negozianti che continuano a essere minacciati dalla camorra o da chi si spaccia per un camorrista in cambio di denaro.

«Se ognuno di quelli a cui vengono chiesti soldi dicesse no - continua Parisi - se ognuno facesse come ho fatto io, se cacciasse queste persone dal proprio locale o dal proprio negozio, faremmo davvero tutti una cosa buona per la nostra terra. Io avrei potuto continuare a lavorare a Parigi o da qualche altra parte, potevo godermi la mia carriera in posti prestigiosi. Invece ho scelto di tornare qui perché credo che il mio posto sia questo. Ma voglio che sia un posto dove c’è il rispetto, e voglio fare la mia parte affinché questo avvenga. Sarò sempre pronto, come già faccio con progetti in favore dei detenuti, a impegnarmi per chi non ha avuto opportunità. Ma chi può lavorare e sceglie di non farlo, non potrà mai contare su di me».

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